Scilla e Cariddi senza le stelle

Scilla e Cariddi senza le stelle INQUINAMENTO LUMINOSO Scilla e Cariddi senza le stelle UNA gran croce nera, di aspetto alquanto maca�bro, proiettata su uno sfondo di nuvole illuminate da potenti riflettori diretti verso l'alto, verso l'enorme traliccio deiratlraversamenlo elettrico dello Stretto, alto 224 metri: è quanto si può vedere certo non ammirare nel cielo di Messina dopo che il Comune ha deciso di spendere un bel po' di quattrini per far risplendere a giorno il «Pilone», con devastan�ti conseguenze di «inquinamen�to luminoso» per il cielo dell'in�tera zona. Un po' di storia per intendere di che si parla. Nel 1948 si diede mano a costruire due grossi piloni metallici sulle due rive dello Stretto, quelle che da tan�to tempo si attende vengano congiunte da un ponte. I due tralicci, il più alto sulla sabbio�sa Punta Faro, l'altro su quella calabrese di Scilla, servivano a sostenere i cavi di un elettrodot�to che permetteva compensazio�ni di energia fra lo due sponde. L'elettrodotto venne abbando�nato nel 1993, una volta comple�tata l'opera di demolizione dei conduttori che attraversavano lo Stretto (già nel 1985 era entrato in funzione un nuovo collegamento sottomarino). Di�ventato inutile, l'enorme pilone della riva siciliana è stalo passa�lo al Comune di Messina, che ha avuto l'idea di illuminarlo da cima a fondo in occasione del Giubileo 2000. Nel dicembre scorso, comple�tata l'installazione di 32 fari di 2 mila watt ciascuno, per 64 mila watt complessivi, l'impian�to è stalo attivalo. E' stato provvisoriamente spento il 28 febbraio, ma col proposito di riaccenderlo non appena ulti�mati lavori di manutenzione. E soltanto gli ultimi metri del pilone restano al buio, por con�sentire la visione del lampeg�giante rosso di sicurezza posto in cima. I fasci luminosi prodotti da una cosi intensa concentrazio�ne di riflellori si propagano oltre la cima del traliccio per almeno un paio di chilometri, illuminando le nuvole di passag�gio più ancora che la Luna piena; il fascio di luce proietta�to in cielo è visibile dall'intera zona dello Stretto e oltre questo dalle colline che salgono verso l'Aspromonte. Uno spreco di energia e di danaro senza giusti�ficazioni, e ovviamente con la scomparsa del cielo stellato al di sopra dell'intera area. Ciò proprio adesso che nei due rami del Parlamento tutti i partili hanno sottoscritto una propo�sta di legge contro lo spreco di energia e per la salvaguardia, ove possibile, del cielo dall'in�quinamento dovuto a luci ecces�sive e mal dirette. Orientamen�to già fatto proprio da cinque Regioni, Lombardia, Veneto, La�zio, Piemonte e Valle d'Aosta, che hanno emanalo regolamen�ti protettivi in materia, buoni (Veneto) e meno buoni (Piemon�te). Proteste sono state elevate al Comune di Messina, al sindaco Leonardi, all'assessore Scoglio dalle associazioni astrofilo del luogo, dall'Unione nazionale, dalla Dark Sky Association: il sindaco non le ha ancora ricevu�te; l'assessore sì, ma senza pren�dere impegni. Le proteste sono state accompagnale dalla propo�sta di procedere se si vuole all'illuminazione del pilone in senso inverso, ossia dall'alto in basso, come s'è fatto per la molto più illustre Torre Eiffel. Ma questo porrebbe a quanto jare problemi di sicurezza per a necessaria manutenzione di fari collocati cosi in alto, e l'Enel non sarebbe d'accordo. Fin qui la storia di questo ennesimo allentato alla natura, in controtendenza con ogni orientamento attuale: Messina ne resta fuori, i suoi edifici pubblici, dal Duomo al Palazzo del Comune sono già illuminati con faretti volti verso l'alto. Ma il guasto, per fortuna, là è mollo minore di quello che è slato consumato e si vuole perpetua�re sullo Stretto, a quanto pare per tutta la notte. Non è il caso di aggiungere altro: c'è un problema di cultu�ra, di informazione, che riguar�da una delle tre più importanti città siciliane. Nessuno ha del�lo a questa brava gente che il tempo delle luminarie è finito, che possono andar bene tutt'al più per la festa del Patrono. Luigi Prestinenza Il traliccio Illuminato a giomo che cancella la visione delle stelle a Messina

Persone citate: Cariddi, Leonardi, Luigi Prestinenza

Luoghi citati: Comune Di Messina, Lombardia, Messina, Piemonte, Valle D'aosta, Veneto