Andar per vigneti e vie crucis nelle terre del Roero di Giovanni Tesio

Andar per vigneti e vie crucis nelle terre del Roero ALLA RICERCA DEGLI ANTICHI RITI CONTADINI Andar per vigneti e vie crucis nelle terre del Roero ■WEEKEND Giovanni Tesio PER chi parta da Torino, la statale da percorrere è la 29, del Colle di Cadibona, quella che va verso Alba, passando per Moncalierì, Cambiano, Poirino, Pralorrao. A fare da frontiera c'è Monta d'Alba, la porta sudorientale del Roero, una terra che non da molto, rispetto alla Langa più rinomata, va cercando e tro�vando la sua identità di territorio caratteristico, di luogo connotato in ogni sua espressione, paesaggi�stica, antropologica, economica, culturale. Una zona incastonata tra le province di Torino, Cuneo, Asti, delimitata a Sud e Sud-Est dalla riva sinistra del Tanaro e incoronata da ventitré comuni (da Cerasole d'Alba a Covone, da San�ta Vittoria d'Alba a Cisterna d'Asti), che si sono stretti in Asso�ciazione. Le possibilità che offre il Roero sono tantissime, come mi spiega entusiasta il vice-sindaco di Mon là. Silvano Valsania, spiegandomi il progetto dell'Ecomuseo delle Roc�che del Roero concepito d'intesa con il Comune di Pocapaglia. Anda�re per torri e castelli, per chiesette foranee e musei, per vigne e casta?;neti, scollinare sopra conchiglie ossili per sentieri che si rintanano improvvisi dentro terre striate di rosso come le pesche di San Miche�le. Andare naturalmente per vini che qui sono di due tipi, l'Ameis e, appunto, il Roero doc, bianco il primo, rosso il secondo, vitigno autoctono il primo, vitigno nebbio�lo il secondo, che tiene il passo del Barolo e del Barbaresco di Langa. Conveniente però non straiare. Se c'è anzi un consiglio da suggeri�re a chi voglia conoscere il Roero è proprio questo: non avere fretta e gustare a poco a poco, perché è terra che chiede pazienza, ma alla fine t'incanta. Per gli amanti delle imprese generose sarà certo irresi�stibile la tentazione di percorrere da cima a fondo (a piedi, cavallo, in bike) quello che viene chiamato «II Grande Sentiero del Roero», l'Sl, un percorso tutto quanto segnalato da indicazioni che ti guidano tra orridi, forre, bricchi, strapiombi erosi, boschi, vigne, ciabòt, canne�ti, saliscendi dalla zona Madonna dei Fiori di Bra fino ai piedi del Comune di Cisterna d'Asti, passan�do per il territorio di Pocapaglia, Sommariva Perno, Baldissero d'Al�ba, Montaldo Roero, Monteu Roe�ro, Santo Stefano Roero, Monta (per informazioni, a Bra l'Ufficio Turismo e Manifestazioni, tei. 0172-438324). Ma per gli amanti di imprese più comode sarà meglio ritagliarsi come primo approccio, il triango�lo Monta Canale Cisterna d'Asti. A Monta salire la strada che porta verso borgata baioni al Santuario dei Piloni, tredici stazio�ni a pianta ottagonale di una via Crucis che arriva al Santo Sepol�cro (affreschi settecenteschi, un Cristo ligneo del Seicento attual�mente in restauro dai Nicola ad Aramengo). . Oppure arrivare ai Ghioni per scoprire una zona magnifica di castagni centenari, enormi tron�chi nodosi, quattro o cinque uomi�ni per abbracciarne la circonferen�za, che tendono al cielo braccia avvolgenti e stranamente esoti�che, da baobab. Un'occasione propizia. A Mon�ta si prepara per domenica 28 maggio la tradizionale scampagna�ta «Porte disné», che evoca l'anti�co rito contadino del portare il pranzo agli uomini impegnati nei campi e nelle vigne. Una passeg�giata naturalistico-gastronomica che parte da piazza San Michele, dove viene consegnato ad ogni partecipante un cestino con piat�to, posate, tovagliolo, bicchiere, e che arriva sulla piazza di Canale per la fragolaia intinta nel birbèl, un vivace vino localo da dessert, facendo altrettante fermate per l'aperitivo, gli antipasti, il primo, il secondo, i formaggi (prenotazio�ni presso la signora Elcna Visca, Comune di Monte, tei. 0173 977.411, quota di partecipazione 40.000 lire). Sempre a Monta da non perde�re lungo la statale il panorama che si gode in punta al paese (una vista che si può centellinare più ad agio dal sa one dell'albergo-ristoranle «Belvedere» gustando a buon prez�zo un ottimo fritto misto). Da non perdere, invece, a Canale la visita all'Enoteca Kegionale del Roero. Essendo fortunati, ci potreste tro�vare il prcsidonte Luciano Beitello, persona competente e gentile, a cui chiedere di raccontarvi qual�che angolo di «Un mondo chiama�to Arneis» che ha appena pubblica�to dalle Edizioni Sori di Piobesi d'Alba. Se siete gourmet sarà bene aver prenotalo al ristorante del�l'Enoteca, una sceltissima orche�stra di profumi e sapori diretta dalio chef Davide Palluda Salendo la collina da Canale, consigliabile cercare a Cisterna di Lino Vaudano, un cultore di atmo�sfere. Consigliabile par due ragio�ni: per il suo Ristorante Caffè Garibaldi, ma più ancora per il «suo» Museo arti e mestieri (aper�to tutti i giorni, tranne il lunedi, dulie 15 allo 19, ingresso L. 5000). Nell'imponente fortezza della Ci�sterna, una quantità di ambienti ricreati con oggetti d'epoca, spes�so misteriosissimi Dal fabbro al�l'arrotino, una cavalcala appassio�nante e memorabile nel pozzo del nostro passato. Il 28 a Monta la scampagnata «Porte disné»: ogni partecipante avrà un cestino per vini, formaggi... Vista di Monti