Baccano Italia nella Londra di Mazzini

Baccano Italia nella Londra di Mazzini Baccano Italia nella Londra di Mazzini Processo per disturbo della quiete pubblica contro i nostri suonatori ambulanti: il patriota varò una scuola gratuita per riscattarli RIMEDIARE una figura da gelataio, comportarsi da sal�timbanco, finire per strada a suonare l'organetto; nella no�stra lingua ci sono modi di dire che fanno riferimento spregiativo a particolari mestieri o attività. La connotazione deriva dal legame Ira queste allivila e modi di procac�ciarsi da vivere tipici della nostra prima emigrazione. Di gente che, ancor prima dei trasferimenti di massa di Une Ottocento e inizio Novecento verso le Americhe, fug�ge dalla miseria di casa facendo rotta sulle grandi capitali europee. E' in particolare nella Londra di Dickens che gli italiani finiscono col formare una miserabile ma numerosa colonia che si differen�zia notevolmente da quelle forma�te da emigrali giunti nella capitale del Regno Unito da altri angoli d'Europa. Le altre comunità stra�niere, secondo un osservatore inUilli^ente quale Paulucci di Calboli, diplomatico del Regno d'Italia in quel di Londra, sono solitamente formate da «individui colti in gene�rale, non privi di qualche fortuna... mossi dall'idea di uno sviluppo più completo delle proprie forze, unita a quello del miglioramento della propria condizione che dà loro il coraggio di dare l'addio alla pa�tria». Uon diverse sempre secondo Paulucci, autore del documentatissimo studio su «I girovaghi italiani in Inghilterra e i suonatori ambu�lanti» pubblicato nel 1893 sono le motivazioni degli italiani che «ab�bandonano il bel paese solo quan�do la dura necessità li costringe, ignorando completamente le diffi�coltà, facendosi illusioni di facile e subila agiatezza», E cosi, tranne pochissime o privilegiate eccezio�ni, l'Italia continua a giungere in Inghilterra nello stesso modo: «sia sotto l'attillala maglia del saltim�banco oai panni modesti del burat�tinaio, la nera camiciuola dello spazzacamino o gli immondi cenci del suonatore d'organetto e dello spacciatore di gelati, migliaia di nostri connazionali non hanno sa�puto da due secoli penetrare altri�menti in questo paese». Qualcuno, esercitando queste avventurose professioni, ha anche successo: è il caso, citato dalle cronache londinesi di James Peller Malcom, di un «avventuriero italia�no chiamalo Violante che colla lesta in giù discendendo dalle "Ar�cato" passò su di una fune da Si, Marlin's Lane alle stalle reali, presenti le principesse e molte altre persone eminenti». Per un Violante che ce la fa sono migliaia gli italiani, spesso giovani, talvolta bambini sollralti per pochi soldi alle famiglie di origine, che nella Londra di metà Ottocento mendi�cano e vivono negli stenti e nel�l'ignoranza. Uno dei pochi che si pone il problema di come sottrarre queste giovani vite a un destino durissi�mo è Giuseppe Mazzini, giunto a Londra dopo le drammatiche di�savventure politiche che lo hanno obbligato a lasciare la Penisola. All'inizio la capitale inglese non lo piglia: «Mi sento assolutamente non nato per le città; ho vera antipatia per queste filze di case scrive alla madre e pel continuo frastuono di carri, di voci di gen�te... non regna un po' di silenzio che in due o ire ore della notte». Basteranno un po' di anni per farlo innamorare della metropoli. Sot�trattosi all'isolamento dei primi anni, sempre più vicino alla fami�glia dello storico Thomas Carlyle, a partire dall'autunno del 1841 Mazzini avvia una «scuola elemen�tare gratuita per gli operai, pei ragazzi che suonano l'organo.. Ver�rà dato gratis naturalmente tutto l'occorrente: carta, penne inchio�stro. Fuoco in inverno, eie. I mae�stri sono tutti gratuiti...». Questa vicenda che rappresen�ta uno dei pochi tentativi di eman�cipazione offerto al sottoproleta�riato italiano a Londra è ricostrui�ta, con infiniti dettagli, nel bel libro del giovane stonco Michele Finelli «Il prezioso elemento, Giu�seppe Mazzini e g|i emigrati italia�ni nell'esperienza della Scuola Ita�liana di Londra», In questo saggio la storia della Scuola sopravvissu�ta per anni grazie al forte sostegno di esponenti della cultura e della politica inglese e nonostante i fero�ci attacchi scatenati contro l'inizia�tiva dal reverendo Baldacconi, cap�pellano dell'ambasciata del Regno di Sardegna a Londra viene ampiamente inserita in una narra�zione in cui emergono interessanti spunti biografici mazziniani. Non�ché dettagli sulla vita dei giovani italiani approdali a Londra per sfuggire alla fame e miserevolmen�te caduti nel vagabondaggio, nel�l'accattonaggio e in varie precarie attività. Contro il vagabondaggio italia�no, fattosi via via sempre più consistente, la stampa inglese inizialmente assai tollerante co�mincia a dispiegare attacchi a partire dal 1860. Come si narra ne «I girovaghi italiani» uno dei prota�gonisti della crociata contro i suo�natori italiani che invadono le strade di Londra è Charles Babbage, il geniale matematico noto per avere inventato la «Calculating machine», vale a dire la bisnonna del computer. Il professor Babba^e che tra l'altro collaborerà con il generale e futuro premier italia�no Menabrea, matematico di valo�re fa causa legale contro quattro suonatori ambulanti italiani che sostano sotto le finestre della sua bella abitazione, in Manchester Square. Nel corso del processo che viene seguito attentamente dalla stampa inglese e commentato da Dickens Babbage racconta che i suonatori cominciano «di buon mattino e proseguono spesso sino a mezzanotte. Una volta aggiun�ge una di quelle bande ebbe il coraggio di suonare per cinque ore di seguito con intervalli minimi di riposo». Per rafforzare la propria tesi Babbage ricorre, da bravo matematico, a numeri e statisti�che. In particolare afferma di esse�re stato disturbato in «novanta giorni centosessantacinque volte da novantasei organetti e da nove bande». Con il risultato che «un quarto della sua forza mentale era stata distrutta dall'intollerabile baccano». Poi Babbage si lancia in audaci teorizzazioni sul nostro rapxnto con i rumori: sopportabili se egali ad attività indispensabili e utili. Lo strepito delle carrozze che circolano è impressionante ma di questi mezzi di locomozione non si può fare a meno. Come non si può rinunciare argomenta il raziona�lissimo professor Babbage al colpo di cannone che nella centra�lissima prigione di Tothill Fields sveglia, all'alba, i detenuti. E tutti gli assonnali abitanti della vicinis�sima Victoria Street. Delle melodie degli organettari invece si può fare a meno. Perché sostiene i grande matematico fanno molto strepito per nulla. L'affermazione non è nuova ma piace al giudice. Contro i suonatori ambulanti italiani Bab�bage vince la causa. DA LEGGERE Michele Finelli Il prezioso elemento, Giuseppe Mazzini e gli emigranti italiani nell'esperienza della Scuola Italiana di Londra Pazzini editore VerrucchiodiRìmini 1999 R. Paulucci I girovaghi italiani in Inghilterra e i suonatori ambulanti l-api editore. Città di Castello 1893 — i[ Si—[ .v Giuseppe Mazzini nell'esilio londinese. All'inizio la capitale inglese non lo affascinò: «Mi sento assolutamente non nato per le città; ho vera antipatia per queste filze di case...» NOLEGGIO V