Sgombero occidentale da Asmara
Sgombero occidentale da Asmara Sgombero occidentale da Asmara L'Etiopia conquista un'altra città eritrea ADDIS ABEBA Le truppe etiopiche hanno conti�nuato ieri la loro offensiva contro l'Eritrea conquistando le città di Madima, a un centinaio di chilome�tri dalla capitale Asmara e di Omajar, a ridosso del confine con Etiopia e Sudan. Intanto i caccia bomliardavano il campo militare di Sawa, 420 chilometri a Sud di Asmara, dotato di una pista di atterraggio per aerei e di moderne apparecchiature tecnologiche. Gli eritrei starebbero facendo saltare i ponti per fermare l'avanzata delle truppe nemiche, E la televisione di Khartoum ha riferito che oltre 70 mila persone sono in fuga dall'Eri�trea verso il Sudan e migliaia di soldati si sono arresi alle autorità sudanési: vengono disarmati e si�stemati in campi lontani da quelli dei civili. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) ha iniziato a ripartire i profughi tra i dodici campi già allestiti. In questo clima, il Dipartimento di Stato americano ha ordinalo la sartenza dall'ambasciata Usa al'Asmara del personale non essen�ziale e sta contattando i circa 300 americani che vivono in Eritrea per offrire a tutti un passaggio in aereo. Stessa mossa anche da parte della Germania, che ha invitato i suoi cittadini a partire il più presto possibile, mentre si prepara una riduzione del personale dell'amba�sciata all'Asinara. Uno spiraglio negoziale sembra però essersi aperto nella guerra che ancora una volta dilania Etio�pia e Eritrea. L'uomo del dialogo è il sottosegretario agli Esteri Rino Serri, rappresentante della presi�denza dell'Unione europea per il Como d'Africa, atteso lunedi all'Asmara e poi ad Addis Abeba per incontrare i due protagonisti della drammatica crisi: il presidente eri�treo Isaias Afeworki e il premier etiopico Melles Zenawi. Obiettivo della sua missione («nel pieno della crisi, non alla sua conclusione», ha sottolineato Serril sarà quello di fare il possibile per convincere i due avversari a riprendere i nego�ziati indiretti interrotti il 5 maggio ad Algeri, una settima prima che il conflitto scoppiato nel 1998 riesplodesse con ancor più violen�za dopo undici mesi di tregua. Ma c'è il problema del cessate-ilfuoco. Già nei colloqui di Algeri tra i ministri degli Esteri etiopico Seyum Mesfin ed eritreo Hailè Woldensae, svoltisi con la media�zione dell'Organizzazione per l'uni' tà africana (Oual, Asmara aveva insistito sulla firma preliminare di un accordo per il cessate il fuoco, mentre Addis Abeba l'aveva subor�dinato a un'intesa sulle modifiche al piano di pace dell'Oua richieste dall'Etiopia. Due rigidezze contrapposte. E i segnali che arrivano dalle due capi�tali in guerra non sembrano pro�mettere nulla di buono. (e. st.l Stati Uniti, Germania e Olanda richiamano i loro connazionali Il sottosegretario agli Esteri Serri tenta una mediazione trai due Paesi Donne e bambini In fuga dalla guerra che ha ripreso a devastare l'Eritrea. Sono In marcia da due giorni, diretti verso il Sudan dove l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i profughi possiede dodici campi
Persone citate: Hailè Woldensae, Isaias Afeworki, Melles Zenawi, Mesfin, Rino Serri, Sawa
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