Taipei tende la mano a Pechino

Taipei tende la mano a Pechino Taipei tende la mano a Pechino Il Presidente si insedia senza polemiche Fernando Mozzetti inviato a TAIPEI Mano lesa verso la Cina popolare per riconciliazione nel retaggio storico e impegno a non proclamar�si diverso sialo sovrano cancellan�do le ipotesi di riunificazione, «fin�tanto che il regime comunista non intenda usare la forza». Con un discorso conciliante verso Pechino ma deciso nell'esaltazione della specificità di Taiwan e della sua democrazia e difesa dei dirilli uma�ni, Chen Shui-bian, 50 anni, ascen�de alla presidenza di quest'isola che unicialmenle si chiama Repub�blica di Cina. Ciò in continuità con (inolia proclamata alla fine dell'im�pero nel 1911, e dal '49 in contrap�posizione alla Repubblica popola�re siabilila dei Mao. E' una dichiarazione di allo livello politico, con garanzie a l'echino su alcuni punti, densa di sottigliezze nel sostanziale rifiuto di identificare totalmente Taiwan con la Cina anche in senso storico. E quindi col sottinteso di poter essere «altro». Sottolinea che per la prima volta su suolo cinese avviene in modo pacifico il trapas�so di potere, e non si tratta di «cambio di dinastia, ma di metodo democratico». E riecheggiando il Mao del '49, che proclamava «il popolo cinese si ò alzato», afferma per tre volle che il popolo, la libertà e la democrazia di Taiwan si sono alzati. Pechino reagisce inusualmente in poche ore con un documento in cui, rilevando i punii positivi, tac�cia il neo-presidente di essere «in�sincero», sulla questione principa�le: e cioè il principio di una unica Cina. La Città Proibita è imbarazzala. Riceve certe garanzie che voleva: non dichiarazione di indipendenza e sovranità sotto la dizione di Repubblica di Taiwan, non abiura della chimera di riunificazione. Sul principio della "unica Cina", precondiziono da essa posta per ogni contatto, riceve solo l'auspi�cio di trovare insieme il modo di parlarne. Ma non può sbattere la porta dopo gli altri impegni avuti, o prono in questi giorni mentre è sotto scrutinio internazionale: ha appena raggiunto l'intesa con l'Unione Europea per l'ingresso nella Organizzazione Mondiale del Commercio, mentre il Congresso Usa sta por decidere so darle il normale status commercialo con gli Stati Uniti, La crisi con Taiwan, anticipala in questo settimane con intimida�torie manovre militari e minacce politiche, non avverrà in questi giorni. Ma ci sono le premesse pol�ii futuro. La borsa, che nei giorni scorsi era salila, dopo il discorso ha perso quasi il 4 por conto. A Pechino non sfuggono lo sfido del noo-prosidonto, che nolla sostanza rìafTerma la diversità di Taiwan dalla Cina, esaltandola come enti�tà propria, quasi nazione in diveni�re con distinto passalo. Egli arriva a nominarla corno Formosa, «bol�la», il nomo datolo dai portoghesi. Altroché «provincia separala». Aspetto mito e sorriso fanciulle�sco, il presidente parla davanti a circa ventimila persone sul grandi; piazzalo davanti al palazzo presidonzialo della coloniale età giappo�nese. Sul palco ha accanto in sodia a rotelle la moglie paralizzata: ridotta in questo stato 15 anni fa, investila "accidenlalmome " da un camion mentre lui era in prigione. Entrambi orano all'opposizione sotto il Kuomintang, che con ap�plausi di Pechino incarcerava chi osasse parlare di Taiwan come entità a sé stante, Un tocco umano che aveva avuto il suo apice quan�do all'uscita di casa per andare alla cerimonia, lui l'ha prosa in braccio por metterla sulla limousine presi�denziale. Sul piano intorno, rife�rendosi al lungo regimo autorita�rio dol Kuomintang, Chen Shuibian si appella alla pacificazione, rendendo omaggio al suo prodecossoro che ha introdotto la democra�zia. Ed esalta la democrazia di Taiwan, il rispetto per i dirilli umani, proclamamdo collaborazio�ne con Amnosly Intornational e altre organizzazioni per farsene alfiere intemazionale. Rivolto alla Città Proibita, omaggiando per nomo Deng Xiaoping o Jiang Zemin por l'apertura ecomica, afferma: «Siamo umili, ma non sollomossi», e richiamdosi al comuni! retaggio culturale e storico lancia un appello alla ricon�ciliazione che e una sfida: «Cerca�re mutua comprensione per perse�guirò insieme libertà, democrazia, diritti umani», superando «il muro di divisiono e di affronto». «Non proclameremo l'indipendenza se i comunisti non useranno la forza La sfida comune è la democrazia»

Persone citate: Chen Shui, Chen Shui-bian, Deng Xiao, Fernando Mozzetti, Jiang Zemin, Mao