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Di Pietro: attenti, corro da solo Di Pietro: attenti, corro da solo «Sono la coscienza critica del centrosinistra» Guido Tlberga «Io sono la loro coscienza critica, il loro grillo parlante. Non gli permetterò mai di sbarazzarsi di me. Se si sono illusi di avermi fatto fuori, è meglio che ri ripensino...». Nel giorno del silenzio sui referendum, Antonio Di Pietro torna a parlare dei suoi contrastati rapporti con la maggioranza. «Io sono per il bipolarismo insiste e la mia scelta è chiara: sono un uomo del centrosinistra, e sotto il simbolo del centrosinistra voglio continuare a lavorare. Però...». Ed è proprio in quel «però» che si nasconde quella che il senatore del Mugello definisce «una provocazione, ma fino a un certo punto». La «quasi-provocazione» dell'ex pm, dopo mille illazioni, porta luce sulle intenzioni fatare del transfu�ga dell'Asinelio. «Però aggiunge infatti Di Pietro -, se il centrosinistra deciderà ai fare a meno di me, allora mi candiderò alla Camera da solo, con un mio simbolo personale. Nel collegio di casa mia, nel basso Molise. E che decidano gli elettori chi ha ragione e chi ha torto...». E la contraddizione evidente di predicare per il bipolarismo correndo in proprio? «C'è molla più contraddizione in chi ha portalo Amalo e i craxiani al governo replica -. E poi io non cerco una poltrona a tutti i costi: voglio solo ricordare a tulli che la questione morale non può finire in soffitta, come vorrebbe fare qualcuno. La decisione spella a loro, non a me. Loro sanno chi sono, conoscono il mio passalo e il mio impegno: che cosa ho fatto io contro il centro-sini�stra? Perché dovrebbero buttarmi fuori dalla coalizio�ne? Ad esempio perché ha negato la fiducia ad Amato: «E chi lo dice che abbia sbaglialo proprio io? Sono fiducioso: non mi escluderanno». E se lo facessero? «Allora non ci sono dubbi: a me, la solitudine non ha mai fatto paura...».