L'opposizione: Russia, aiutaci tu
L'opposizione: Russia, aiutaci tu L'opposizione: Russia, aiutaci tu Draskovic a Mosca, grande alleata del Presidente Intjrld Badurina ZAGAIiflIA «Tutte le volto che in passalo i serbi si sono trovati in difficoltà, si sono rivolli ai nissi. Lo faremo anche noi». Con queste parole Vuk Draskovic, il controverso capo del Partilo del rinnovamento serbo, ha annunciato la sua imminente parten�za por Mosca insieme con alni duo leader storici dell'opposizione: Zoran Djindjic e Vojislav Kostunica. «Andremo in Russia por chiedere aiuto contro la repressione del regime di Milosevic», ha spiegato Draskovic, ma dalla folla che seguiva il suo annuncio si è alzalo un coro di fischi. Tra i sostenitori dell'opposizione serba pochi sono quelli che credono in un eventuale appoggio di Mosca alla loro causa, perché finora il Cremlino ha sem�pre sostenute) Milosevic. Mosca è sempre stala l'alleato più fedele di Belgrado, anche a costo di confronti aperti con la comunità internazionale. Basti ricordare i bombardamenti della Nato dello scorso anno duramente criticali dai nissi, non�ché la posizione di Mosca nei confronti del Kosovo: il Cremlino continua ad accusare l'Orni e la Nato di favorire l'indipendentismo albanese e la secessio�ne della regione dalla Jugoslavia. Ma negli ultimi giorni sta cambiando qualcosa. All'indomani del blitz della polizia serba contro i media indipendenti di Belgrado, le autorità russe hanno espresso la loro «profonda preoccupazio�ne» per l'accaduto, invitando il governo jugoslavo a rispettare le nonne intema�zionali della liberta di slampa. Poche settimane prima lo stesso Draskovic era stato a Mosca dove aveva avuto, secondo quanto ha riferito, «contatti ad allo livel�lo». Ma soprattutto il fatto clic nelle prossime ore il Cremlino accoglierà la delegazione ufficiale dell'opposizione ser�ba confermerebbe! il nuovo atteggiamen-. lo russo nei confronti di Belgrado, che certamente non può far piacere a Milose�vic. Il presidente jugoslavo ha accusalo ancora una volta i capi dell'opposizione di essere dei «traditori interni», mentre il suo partito ha chiesto che contro di loro vengano prese «tutte le misure». Il mini�stro degli intemi serbo Vlajko Slojiljkovic ha annunciato che «il terrorismo e la violenza verranno sradicati con ogni mezzo». Detto fatto: decine di persone, accusate di sostenere l'opposizione, sono state arrestate in tutta la Serbia, Soltanto a Priboj sono stati fermati quarantadue attivisti di «Olpor», il movimento antigovemativo degli studenti che da luned�proclameranno lo sciopero generale in tulle le università del Paese. Di fronte al pericolo crescente di ribel�lione popolare il regime ha serralo le file. «Abbiamo costituito un fronte patriottico contro l'opposizione», ha annuncialo ieri il premier jugoslavo Momir Bulatovic, spiegando che è formato da lutti i partiti serbi e montenegrini vicini al presidente Milosevic. «Sarà un'ostacolo insuperabi�le per il nemico straniero e per i suoi collaboratori nazionali», ha aggiunto il capo del governo federale. Lui, come tutti gli esponenti del regime, continua ad accusare l'opposizione di essere al soldo dei servizi segreti stranieri che vogliono rovesciare il governo di Belgrado. Anche ieri sera alle 19 i giomalisti di Studio B e della radio B292 hanno letto il notiziario all'aperto, nella centrale piaz�za della Repubblica di Belgrado. Dopo i violenti scontri di mercoled�e gioved�tra la polizia e i manifestanti, in cui ci sono stati cenlotlanla feriti, la tensione è alta. Oltre a raduni quotidiani di protesta l'opposizione ha annuncialo una grande manifestazione per il 27 maggio.
Persone citate: Draskovic, Milosevic, Momir Bulatovic, Vojislav Kostunica, Vuk Draskovic, Zoran Djindjic
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