Il Fondo boccia gli sgravi fiscali alle imprese di Paolo Baroni

Il Fondo boccia gli sgravi fiscali alle imprese Monti denuncia le eccessive lentezze del coordinamento Uè in materia di tasse: «E' inaccettabile» Il Fondo boccia gli sgravi fiscali alle imprese Tanzi: il taglio deve essere generalizzato. Visco: vanno ridotte le aliquote Paolo Baroni inviato a STRESA Il Fondo monetario «bacchetta» l'Italia, il commissario Uè Mario Monti striglia l'Europa. A Stresa si parla di fisco e dei guai che la mancata armonizzazione delle po�litiche fiscali dei 15 provoca al�l'economia del continente e Vito, Tanzi, responsabile del Diparti�mento affari fiscali dell'Emi co�glie l'occasione ppr, riandare alrltalia l'ènnesimo richiamo all'or�dine. «Assegnare in via preferen�ziale alle piccole e medie imprese i prossimi sgravi fiscali? non va bene. Non ci credo a questa distin�zione tra prima, seconda o terza casa. Cos�facendo il governo fa discriminazioni mentre invece il trattamento fiscale deve essere uguale per tutti. I governi italiani ha poi aggiunto hanno sempre avuto interesse a creare discrimi�nazioni, le si facciano solo a livello di reddito». Ovvero? «Sa�rebbe molto più utile risponde Tanzi un abbassamento genera�lizzato delle aliquote fiscali». Immediala la risposta del presi�dente della Commissione finanze della Camera Giorgio Benvenuto: «Tanzi sbaglia». Più diplomatico il ministro del Tesoro, Vincenzo Visco, che anjyalo ieri sera 9 Stresa oggi sarà il protagonista dell'ultima giornata dei lavori del. convegno. «Tanzi ha ragione, è., meglio ridurre le aliquote». Pas�sando dall'Italia all'Europa spet�ta a Monti, che in mattinata aveva aperto la due giorni di lavori promossa dal Centro nazio�nale di prevenzione e difesa socia�le, dire la sua. In materia di coordinamento fiscale ha spiega�to nell'Unione europea «ce una velocità inaccettabile, troppo len�ta a causa delle regole dell'unani�mità. Non credo che l'Europa possa permettersi processi deci�sionali cos�lenti». Sulla stessa linea l'ex ministro delle Finanze francese Dominique StraussKahn: «c'è la volontà politica, ma l'unanimità ci impedisce di proce�dere». E le proposte fatte sinora? «Solo Francia e Italia le hanno appoggiate», ha rimarcato Monti segnalando che nella storia del�l'Unione questo è seippre stato «un.tema abbastanza negletto». «Le prossime settimane 0 i prassi v,, mi mesi ha concluso diranno quando si arriverà ad una decisio�ne». Decisione che i tanti interve�nuti al dibattito hanno sollecitato quasi all'unanimità. «L'armoniz�zazione fiscale è fondamentale ha detto l'ex ministro delle Finan�ze Franco Gallo perché in pro�spettiva si rischia una crisi fiscali degli Stati, mentre ora per far fronte alla fuga di capitali sono sempre più tentati ad appesantire la tassazione su lavoro, consumi e beni immobili, facilmente indi�viduabili, a favore di quella sui capitali che invece sono molto mobili». «Armonizzare il fisco eu�ropeo gli ha fatto eco Roberto Artoni, docente della Bocconi è utile ma anche molto complesso. Perché a fare da interfaccia alle entrate c'è la spesa pubblica dei singoli 3tEitL con preste^oni^oci'afi sostanzialmente convèrgen�ti ma modalità di finanziamento k le più disparate». Per questA una ' operazione df coordinaménto non può prescindere da una migliore conoscenza delle diverse realtà. «Ma i dati disponibili sono pochi lamenta Artoni ed i sistemi difficilmente comparabili». Chi non demonizza la concorrenza fiscale è Stefano Micossi, diretto�re generale di Assonime (l'associa�zione che raggruppa le società per azioni). «E' legittima e positiva spiega diventa dannosa solo quando non è trasparente».

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