Batistuta, asta fra tre grandi

Batistuta, asta fra tre grandi Sensi, Cragnotti e Moratti a caccia del bomber mentre Firenze si dispera Batistuta, asta fra tre grandi Crespo è sempre più vicino allajuve Alessandro Rialti FIRENZE Gol e dolori. Sembra facile e dorata la vita dei bomber, di quei g ocatori che, direbbe Montalbàn, riescono più degli altri, con le loro prodezze, a salvare il senso di una domenica e aiutare migliaia di persone ad affrontare la sincerità del lunedi con la speranza di un'altra domenica. Invece facile non lo è per niente. E neppure lo è per le società che li hanno in organico: bearsi delle loro reti è bello, gestirli un po' meno. Specie quando bussano alla porta per chiedere ritocchi di ingaggio, rin�forzi nella rosa o semplicemente di cambiare aria. Come Gabriel Batistuta: a 31 anni suonati di cui nove trascorsi a Firenze, ha deci�so di prendere la più delicata delle decisioni, dire addio e mettersi alla prova altrove. Voglia di nuovi stimoli, incom�patibilità con certi personaggi della dirigenza, usura nei rappor�ti, desiderio di acchiappare al volo l'ultima possibilità di un ingaggio super miliardario. Tante ipotesi, resta comunque il fatto che l'annuncio di Batistuta ha scatenato a Firenze un mezzo finimondo facendo cadere nel ca�os anche la società, con dimissio�ni, scambi d'accusa, incertezze e paurosi vuoti di potere. Tutto questo mentre ancora nulla è stato deciso (il contralto dell'ar�gentino scade nel 2003 e Cecchi Gori può ancora impugnarlo) e i tre club che vorrebbero Batistuta, la Roma, l'Inter e la Lazio, si fanno battaglia a suon di offerte e controfferte. E che dire di Christian Vieri? Al contrario di Batigol, lui ha cam�biato porto ogni estate. La sua ex squadra, la Lazio, ha vinto lo scudetto, la sua attuale squadra, l'Inter, ha galleggiato a lungo fra sogni, illusioni e bruschi risvegli. In più certe polemiche con la tifoseria, certe accuse di dolce vita e una serie di maledetti infortuni muscolari hanno comjlicato l'inserimento di Vieri nela sua nuova realtà, anche se non hanno di fatto diminuito la sua fama e il numero dei suoi estima�tori, se è vero che pure Cragnotti, dopo averlo venduto l'anno scor�so per 90 miliardi, sta meditando di riportarlo a Roma. Poi ci sono i fratelli Inzaghi: quello laziale, Simone, ha appena vinto il suo primo scudetto ma appena perso la Nazionale. Quan�to a SuperPippo, il posto in azzur�ro non l'ha perso però nel finale di stagione s'è involuto ed intristito come la sua Juventus: e le criti�che sono lievitate come gli applau�si per Kovacevic (pure lui bomber dalla vita difficile, più panchina�ro che titolare) e le voci che lo vorrebbero sul mercato, perché il club bianconero vorrebbe gente che segna di più e con maggior continuità. Quanto a Crespo, i gol non sembrano bastargli più: vuol fi�nalmente vincere uno scudetto come i suoi connazionali della Lazio, e si sa, Parma inizia a stargli stretta. E' vicino alla Juve. Infine Shevchenko: gli è bastata una stagione per vincere la classi�fica dei cannonieri del nostro campionato ma anche per capire l'andazzo nel nostro calcio: segna e potrai sentirti autorizzato a chiedere un aumento di stipen�dio. Lui addirittura vorrebbe 10 miliardi all'anno, oltre il doppio di quanto oggi percepisce. Un problema per il Milan, e anche per Berlusconi che ha perso di colpo la sua abbronzatura.

Luoghi citati: Firenze, Lazio, Parma, Roma