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«lo, stregata dalla Patagonia» «lo, stregata dalla Patagonia» Ornella Muti: la Croisette? Solo un gioco Fulvia Caprara inviata a CANNES Al Festival Ornella Muli porta Iti sua bellezza indolente e serena, un modo di fan; e di porsi che contrasta con il clima dominante supi't-eccitalo: «E' lutto un grande gioco osserva l'attri�ci! a cui, se s�viene, ó giusto prendere patte. Naturalmente conser�vando il .senso della realtà, senza star h a fare davvero la diva. Anche nel momento d�massimo glamour, meli�la' sali la scalinata bersagliata da mille fotografi, dovi sapere, e d'altra parte lo capisci dalle grida, che dietro, in fondo al tappeto rosso, c'è sempre un'altra di va in arrivo». Con questa carica di intatta sem�plicità, Muti è arrivala sulla Croisette jier presentare «Terra del fuoco», il film che Miguel Lillin ha giralo in Patagonia, dopo averne scritto la sceneggiatura insieme con Luis Sepùl�veda e Tonino Guerra. Per lei, che lui sempre dichiaralo e dimostralo il grande amore per la casa, la famiglia, i figli, la trasferta all'altro capo del mondo non dev'essere stala cosa da niente: «Il viaggio è mollo duro, il clima anche, per non parlare dell'as�senza di comodità Una voliti arriva�ta, però, sono stala presa anche io dalla bellezza del luogo, una meravi�glia che li comunica granile serenila d'animo, E poi c'era Miguel, che mi abbracciava con le sue parole, con i racconti, con la poesia, con il sogno. E gli occhi dell'attore Jorge Perugorria, che possono si roncati;. E' importante pur un'attrice lavorare con persone cosi: nei due mesi di riprese mi sono sentila sempre gratificala». Nella storia tratta dal libro di Francesco Colonne, Muti interpreta il ruolo ili Armenia, la maitresse di un lardello alla fine del mondo, donna di forte carattere, capace di resistere all'inclemenza del luogo e di diventa�re, in seguilo, una delle donne più ricche della Patagonia: «Da quelle parti la vita dolli; proslilulo non doveva esseri; semplice: basta [lensan; alle carnati; con cui si spostavano, al freddo, alla penuria d'acqua». In Cile, raccontano regista e produllore del film, la Muti è stala accoliti in un tripudio di entusiasmo, ma attenzione, ò lei la prima a rifiuta�re l'idea che le attrici italiane vadano a recitare lontano |«;rcli(; in Italia non sono abbastanza valorizzate: «I moti�vi per cui si sceglie di lavorare all'este�ro sono altri: siamo allori, ed è norma�li; che andiamo dove ci chiamano. E poi recitare fuori dai nostri confini vuol dire esportare l'immagine del�l'Italiii, dimostrare che il nostro cine�ma esiste». Tra l'altro, mai come in questi mesi. Muli ha lavoralo con registi italiani : prima, per la televisio�ne, diretta da Alessandro Benvenuti, in un film intitolalo «Un colpo al cuore» in cui interpreta la parte di un commissario. «Non ho paura del pic�colo schermo dice l'attrice -; ovvia�mente non mi piace la tv fatta male, per me è importante apparire in un prodotto in cui credo e sono convinta che l'amore e la qualità che metti in quello che fai alla fine diano sempre dei risultati. Qualche volta in televi�sione vedo cose falle malissimo e mi dispiace, perché ci danneggiano tut�ti». Uopo lu tv di nuovo il cinema, con Francesca Archibugi, nel film ambien�tato tra i container dove vivono anco�ra ogjji le vittime del terremoto in Umbria: «11 mio ruolo è quella della moglie del vice-sindaco di uno dei paesi coinvolti. Archibugi ha scello di raccontare quel dramma in un modo mollo efficace, cioè attraverso tante piccole, semplici, storie quoddiane». Oltre al film di Emmer «Una lun^a lunga notte d'amore», Mud ha in programma la partecipazione all'esor�dio da regista di Luis Sepùlveda: «No, non ho mai scritto a un autore per chiedergli di lavorare con lui rispon�de a chi domanda se farebbe come la Deneuve ha raccontato di aver fatto con Lars Von Trier -; magari ho scritto per far sapere a qualcuno quanto mi era piaciuto un suo film, per dire grazie, ma non per chiedere». Ornella Muti al Festival com «Terra del fuoco» di Miguel Littin