Salta in aria la fabbrica dei fuochi di Cristiana Pumpo

Salta in aria la fabbrica dei fuochi Salta in aria la fabbrica dei fuochi Prosinone: nello scoppio muoiono tre persone Cristiana Pumpo VEROU (PROSINONE) Il boato è stato simile a quello provocalo da un terremoto. Cos�è stata descritta l'esplosio�ne di una fabbrica di fuochi di artifìcio, la «Pirotecnica Belli», avvenuta ieri pomerifu;'0 a Veroli, un paese a poche deci�ne di chilometri da Prosinone. Lo scoppio ha provocato la morte di tre persone: Guido Belli, di 66 anni, e il figlio Bruno, di 32, litolari dello stabilimento, sono deceduti sul colpo. I loro corpi sono stati scaraventali dall'onda d'urto della deflagrazione a svariati metri di distanza dal luogo dell'esplosione, carbo�nizzati od irriconoscibili. Una terza persona. Renato Scarsel�la, 49 anni, cho saltuariamente aiutava i Belli nel loro lavoro, ri rimasta in vita solo pochi minuti; è deceduta subito dopò il ricovero in ospedale. L'esplosione è avvenuta nel primo pomeriggio, alle 14,30, ed ha provocato la devastazio�ne di una delle quattro casa�matte, quella dove si slavano confezionando i fuochi per la festa di Santa Kita a Prosino�ne, che si celebrerà la prossi�ma domenica. La mortalo scin�tilla che hu generato l'esplosio�ne sembra sia scoppiata duran�te la fase di pressatura della polvere utilizzata per la confe�ziono dei fuochi pirotecnici. Un'attività che noi a Ciociaria è molto diffusa per il grande attaccamento dei residenti ai rituali legali alle celebrazioni di tradizioni! popolare. A lavorare con le ito vittime c'era anche una quarta perso�na, individuata solo in un se�condo momento; por lo choc si era nascosta tra i cespugli della campagna circostante. Gli inquirenti hanno ascoltato l'uomo in serata, solo lui potrà dire quello che è veramente successo nella casamatta sgre�tolata dall'esplosione. A circa 200 metri di distanza dal luogo dell'incidente ci sono anche due case che però non sono state coinvolte dal violento scoppio. «Abbiamo sentito l'esplosio�ne ha raccontato il titolare di un bar non lontano dal luogo dove è avvenuta la tragedia -, mi sono avvicinalo e ho visto tre persone a terra. Poi una confusione terribile: due eli�cotteri, ambulanze, vigili del fuoco, polizia e carabinieri». La famiglia Belli era la proprie�taria della fabbrica, «Che come ha dichiarato il sindaco di Veroli, Danilo Campanari aveva sia le casamatte che gli impianti in perfetta regola»; solo saltuariamente alcuni col�leghi andavano a dare loro un aiuto, come è accaduto ieri a Renalo Scarsella. L'uomo aveva rinviato l'appunlamenlocon la morte: il 24 giugno dello scorso anno infat�ti, la sua fabbrica di fuochi d'artificio di AJalri un altro paese del Frosinate ora esplo�sa e quello scoppio aveva ucci�so due dei suoi operai e ferito altri quattro. Lui si era salvato per pura fatalità: si era allontanato con la macchina solo da pochi minuti, aveva un appuntamen�to di lavoro. Erano rimasti a casa, costruita vicino all'azien�da, la moglie e il figlio che lo scoppio lasciò per fortuna ille�si. Quella di Guido e Bruno Belli ora la più antica società di giochi pirotecnici della zo�na; il padre e ancora prima il nonno avevano fatto sempre il suo stesso lavoro. La «Pirotec�nica Belli» era sorta decine di anni fa ed era una delle azien�de più conosciute nel Frosina te per la confezione di fuochi d'artificio. Nel '52 un fratello di Guido Belli mori nelle stesse identiche circostanze, a causa di un'altra esplosione. Tra le vittime dell'esplosione ci sono II titolare dell'azienda di giochi pirotecnici e suo figlio

Persone citate: Bruno Belli, Danilo Campanari, Guido Belli, Prosino, Renato Scarsel

Luoghi citati: Renalo Scarsella, Veroli