La femminista del Re Sole di Alessandra Levantesi

La femminista del Re Sole La femminista del Re Sole Isabelle Huppert marchesa e cortigiana Alessandra Levantesi CANNES Anche se movimenti come il Neoreali�smo e la Nouvolle Vague ne eclissano ciclicamente la moda, il rapporto fra cinema e memoria del passato è unto forte che arrivano sempre nuove gene�razioni d�cineasti pronti a riportare in auge il film cosiddetto in costume. Alla quarantenne Patricia Mazuy, finora autrice di due pellicole, la proposta di realizzare «Sainl-Cyr» (Un Certain Rcgard) e arrivala dal produttore Denys Freyd, appassionato lettore del roman�zo di ispirazione slorica «La maison de Esther» do Yves Dangerfield. Nel 1C86 Madame de Mainlenon, ormai moglie segreta di Luigi XIV, riesce ad avere in concessione dal sovrano la residenza reale d�Saint-Louis, costruita nella plaga paludosa di Saint-Cyr io prossi�mità di Versailles, per realizzare il suo sogno: aprire una scuola destinata alle figliolette di famiglie nobili rovinate dalla guerra. Concepita per dare allo piccole allie�ve un'educazione illuminala che ab�bracciasse tutto il conoscìbile, dalla filosofia alla letteratura, dal canto alla scienza, la scuola si trasformò nel giro di pochi anni in un convento sull'onda di un'involutiva crisi religiosa della Mainlenon, la quale non seppe essere all'altezza della sua creazione. A partire dalle implicazioni femmi�niste, ouesta storia è piena di motivi appassionanti che la Mazuy, nella cor�nice di un'epoca terribile e dura natura�listicamente rivistala, ha messo ben in rilievo. Da una parte le pulsioni vitali e autodistruttive dell'adolescenza racconlale attraverso la complice amici�zia tra le scolare Anne de Grandcamp, che sapra far tesoro della lezione di cultura ricevuta per resistere allo pres�sioni bigotte, e la dolce Lucie de Fonta�nelle che d�queste ultime resterà vitti�ma. Dall'altra le contraddizioni di un'ex cortigiana che nella salvezza spirituale cerca il riscatto da un'esisten�za vissuta al servizio del potere e logorata dagli intrighi di corte. Al cen�tro di tutto, il teatro nella sua doppia qualità d�miccia esplosiva e d�pedago�gico regolatore delle emozioni umane: è infatti la recita dei versi dell'Ifigenia di Racine che, suscitando sconosduli desideri nei cuori delle giovanissime dicilrici Anne e Lucie, fa risuonare il primo campanello d'allarme per Mada�me de Mainlenon. Con quel suo istinto a rendere mo�derno e attuale ogni personaggio. Isa�belle Huppert impersona la Marchesa nella chiave di una donna forte, incon�sciamente gelosa dell'innocenza e del�l'ardore che vede riflessi nei volti delle sue allieve predilette. E bisogna dire che la non professionista Morgane More noi panni della risoluta Anne le tiene lesta assai bene. L'attrice Isabelle Huppert

Persone citate: Denys Freyd, Fonta, Huppert, Isabelle Huppert, Luigi Xiv, Mazuy, Patricia Mazuy

Luoghi citati: Cannes