Intesa segreta su «Mr. euro» di Stefano Lepri

Intesa segreta su «Mr. euro» UNA SOLA VOCE PER («MESSAGGI» SULLA MONETA UNICA Intesa segreta su «Mr. euro» Bce competente anche per il cambio documento Stefano Lepri ROMA ISTEH euro sono io» ha esclamalo senza esitare IWitn Uuisenberg alla con�ferenza stampa della settimana scorsa. Ma forse non è esatta�mente cosi. Il problema di avere una voce unica che parli per l'euro, evitando dichiarazioni conlraddiltorie che disorientano i mercati come spesso ò successo negli ultimi mesi, ò stalo affron�tato dagli 11 governi e dui siste�ma delle banche centrali; ed ò stalo risolto con una inlesa segre�ta che prevede uno stretto coordi�namento. Il presidente della Ban�ca centrale europea, dalla battu�ta pronta ma forse non troppo incline all'auloironia, non è quin�di l'unico dowiniis. Ma che l'intesa resti, por l'appunto, segreta, non p,iova per niente alla sua efficacia, denun�ciano gli economisti che hanno deciso di rivelarla. Si traila del «gruppo eli politica macroeconomica» del Ceps di Bruxelles, for�mato da Daniel Gros, Olivier Davanne, Michael Emerson, Niels Thygesen, Thomas Mayer, e dall'italiano Guido TabelUm, l�loro dociunento, intitolato «Qwo vadis euro? Il costo di arrangiar�si» e pubblico da un paio di giorni (all'indirizzo web www.ceps.be si trova il sommario, alla home page di Tabellini www.igior.unibocconi.it/personal/labeliini il te�sto completo) ma ia rivelazione era sfuggila ai più. L'intesa tra governi e banche centrali, secondo il documento del Ceps, prevede che: « 1 ) La rappresentanza esterna dell'area euro nei vertici intema�zionali, come il G-7, non sarà unificata, ma sarà concordata preventivamente; 2) Nelle dichiarazioni pubbli�che, l'euro-11 e la Banca centrale europea adotteranno un linguag�gio comune, preparato dal Comi�tato economico o finanziario d'or�gano tecnico di coordinamento tra ministeri del Tesoro e banche centrali, ndr); 3) Le decisioni più importanti, come un eventuale intervento di sostegno all'euro sui mercati. saranno prose congiuntamente, ma i suoi tempi saranno di esclu�siva competenza del Sistema di banche centrali». Non sarà quindi il solo Duisen�berg a decidere, o il consiglio della Bce con i suoi 17 membri. Come del resto stabilisce il tratla10 di Maaslrichl, il rapporto di cambio dell'euro con le altre valute ù competenza dei governi. 11 centro operativo sarà dunque il Comilato economico e finanzia�rio dell'Ecofin dove siedono rap�presentanti ad alto livello dei joverni e delle banche centrali finora presieduto dal direttore generale del Tesoro francese Jean Lemierre; per la successio�ne circola il nome dell'italiano Mario Draghi). I sei economisti del Ceps consi�derano «grosso modo giuste» que�ste scelte, però invitano calda�mente a renderle pubbliche. Al�trimenti sui mercati continuerà a prevalere l'incertezza; e maga�ri dichiarazioni di differenti per�sonaggi continueranno ad essere prese come sintomo di dissenso anche quando non lo sono. Benin�teso, In debolezza dell'euro non dipende solo da questo; ma per contribuire alla stabilità, propo�ne il rapporto del Ceps, «i detta�gli di questa intesa e la ripartizio�ne delle responsabilità dovrebbe�ro essere resi pubblici». Da una prima verifica, la nolizia contenuta nel rapporto Ceps risulta fondata; ma risulta anche che quell'intesa sarebbe finora soltanto verbale. Per renderla pubblica occorrerebbe una ulte�riore negoziazione, «Dov'è Mi�ster euro?» concludono Gros e compagni: «I mercati lo chiedo�no». Se rilniono europea è riuscita ri darsi una voce unica in politica estera, (niella dell'abile Javier Solatia, «perché non dovrebbe nutrire una analoga ambizione nell'area assai più operativa del�le relazioni monetane intemazio�nali»? Si tratterebbe di un alto rappresentante politico che adi�sca in collegamento con il vertice della Bce; non potrebbe diventa�re in tutto e per tutto una contro�parte del segretario al Tesoro Usa, ma «sarebbe ugualmente utile». Il «Quo va�dis euro?» con�tiene anche una serie di suggerimenti più tecnici alla Bce. Tra que�sti: specificare meglio l'obiet�tivo della stabilità dei prezzi «preferibilmente in termini di core inflation ( 1,5,K) con un mar�gine di tolleranza di un punto sotto e sopra)»; rendere nota una propria previsiono di inflazione a 12-24 mesi; usare le audizioni trimestrali di Duisenberg al Par�lamento europeo per i più impor�tanti annunci; dare nel bolletti�no mensile un sommario anoni�mo delle discussioni del consi�glio invece di una giustificazione a posteriori delle decisioni prese. -. à e o �n f '• 0'* Il presidente della Banca centrale europea Wim Duisenberg

Luoghi citati: Benin, Bruxelles, Roma