Ospedale colorato e robot in corsia di Daniela Daniele

Ospedale colorato e robot in corsia Ospedale colorato e robot in corsia Bologna, da Exposanità idee per il futuro Daniela Daniele inviata a BOLOGNA Carrelli, per la medicazione e le visite in corsia, giallo e blu; letti snodabili per la degenza, verde pastello; zoccoli per il personale celeste, rosa, verde. L'ospedale del futuro sembre�rà un arcobaleno, simbolo di rinascita dopo la tempesta? Guardando g i arredi di corsia proposti da Exposanità si di�rebbe proprio di si. E l'impres�sione che si coglie tra gli stand, qui a Bologna, è che il mondo della sanità, o almeno quello che gli operatori del settore propongono, sia ben determi�nato a eliminare tutta la soffe�renza inutile derivata da strut�ture mal ridotte e deprimenti, e da servizi mediocri che peg�giorano la già difficile condizio�ne del malato. Cos�ecco il "dottor robot", nipotino dei vecchi e scricchio�lanti carrelli che gli infermieri ancora trascinano nelle stanze dei malati con tutto quanto occorre per somministrare le cure. Il carrello multifunziona�le, attrezzato con un sofistica�to software, è in grado di prevenire errori di terapia, semplicemente identificando il paziente che, all'atto del ricovero, è stato dotato di un braccialetto elettronico conte�nente tutti i suoi dati più significativi. All'handicap è dedicata gran parte del 'area espositiva e qui troviamo un rivoluziona�rio tutore, dotato di una sorta di scheletro estemo che, indos�sato, consente ai paraplegici di camminare senza l'impiego di elettrostimolazione. Può esse�re utilizzato anche quando il paraplegico è da più di sei mesi in condizione d immobilità e non può, dunque, contare su alcun aiuto da parte dei musco�li. Costa venti milioni, il prez�zo di un'utilitaria. Ma non illudiamoci che si possa compe�rare e usare, così, semplice�mente. Va inserito in un prof ramina riabilitativo personaIzzato e a questo scopo, presto s'inizierà, a Verona, una speri�mentazione cui sono invitati a partecipare tutti i fisiatri che lo desiderino. Struttura particolarissima: la casa dei risvegli. Riproduco il centro post intensivo per giovani in coma che sarà rea izzato entro il 2001 all'ospedale Bellaria di Bologna. Dieci uni�tà di degenza con ambiente personalizzato, dove sarà pos�sibile introdurre anche arredi di casa del paziente e dove i familiari potranno vivere con lui, diventando parte integran�te della terapia. Nuovi camici, sia per il personale sanitario sia per quello che lavora con macchi�nari che emettono radiazioni ionizzanti. Il nuovo tessuto che le blocca viene impiegato anche per stuoie coprirete dei letti, per solette da scarpe (un importante calzaturificio pro�durrà a breve calzature con questo schermo nella tomaia), per custodie dei telefoni cellu�lari. E, presto, farà la sua sfilata a Pitti Uomo, sotto forma di abiti griffati. Dalla lavatrice per ciechi al rubinetto che fa scorrere l'ac�qua non appena il chirurgo si avvicina per entrare in sala operatoria, dalle ambulanze con navigatore satellitare ai nuovissimi impianti interfono per dialogare con l'infermiere, dalle mille risorse della teleme�dicina, presentate da Telecom, ai vari congressi che ruotano intorno alla programmazione sanitaria, Exposanità ce la met�te tutta per realizzare ciò che promette lo slogan: «Un contrijulo per una sanità giusta, efficace e moderna». Ma, soprattutto, una manife�stazione fortemente connotata da simboli, come spiega il responsabile di questa quattro giorni che chiuderà i battenti sabato, Piero Proni. Fin dalla cerimonia d'apertura: nessun ministro, né deputali, né gran�di medici. A tagliare il nastro è stata un'infermiera noodiplomata. Perché? «Abbiamo volu�to dare un segnale forte di come la pensiamo risponde Proni in una sanità che dev'essere sempre più vicina al cittadino, chi é più a contat�to della sofferenza di un infer�miere?». Del resto. Proni ha dalla sua l'esperienza. Neir84, in questa stessa sede, per la prima volta si fece un congresso sulla possi�bilità che corti servizi (lavande�ria, cucine, ecc.) venissero svol�ti fuori dall'ospedale e il tempo gli ha dato ragione. Nel '90, da Bologna si lancio l'idea del medico manager. «Idea che, mi pare, ò stata ampiamente rece�pita dalla nuova riforma sani�taria», commenta Proni. E non teme la polemica. Che cosa pensa del modello di ospedale vagheggiato dal neo ministro della Sanità, Umberto Verone�si? «Ha chiamato l'unico archi�tetto che, mi risulta, non ha mai messo la matita su un progetto d'ospedale. La sua mi pare una scelta d'immagine. E allora? Accetto la provocazio�ne di un Le Corbusier che proponeva il tetto trasparente per i pazienti dell'ospedale di Venezia e che non si realizzò mai. Ma, con tutto il rispetto per Renzo Piano, si trattava di Le Corbusier». Il carrello multifunzionale è in grado di prevenire gli errori di terapia identificando i pazienti che sono stati dotati di un braccialetto elettronico Tra le novità la lavatrice per ciechi, il rubinetto che fa scorrere l'acqua quando il chirurgo entra in sala operatoria e le ambulanze dotate di navigatore satellitare Dalla mostra emiliana tante proposte per il futuro della nostra sanità Il robot ospedaliero presentato ieri a Genova

Persone citate: Le Corbusier, Piero Proni, Pitti Uomo, Proni, Renzo Piano, Umberto Verone

Luoghi citati: Bologna, Genova, Telecom, Verona