Juve e Gaucci, la lite continua di Marco Ansaldo

Juve e Gaucci, la lite continua Gli episodi di domenica hanno compromesso i rapporti con il club umbro, che si è avvicinato alla Lazio Juve e Gaucci, la lite continua Il Perugia non manda Amoruso a Torino Marco Ansaldo TORINO Per la Juve non è finita cosi, con il diluvio di Perugia e lo scudetto alla Lazio. Nuovi fronti si aprono e si prospetta una resa dei conti che toccherà amicizie consolidate, dal Bologna al Perugia, guarda caso due squadre che hanno avuto un ruolo importante nella corsa della Lazio verso il titolo e che stanno spostando�si nell'area di influenza di Cragnotti. In piazza Crimea sono rimasti colpiti dalla notizia che il Bologna, domeni�ca prossima, giocherà all'Olimpico un'amichevole contro i neo campio�ni d'Italia nel programma dei festeg�giamenti per lo scudetto. A Bologna, la Lazio giocò il 7 maggio, vinse 3-2, Signori, un ex, firmò una doppietta. Conte, dopo quell'impresa, sottoli�neò come la Juve, in Emilia, avesse trovato una resistenza molto più feroce di quella incontrata dai rivali. E, per le celebrazioni, è stata chiama�ta proprio la squadra di Gazzoni e del vicepresidente Montezemolo. Ma le relazioni sono compromes�se soprattutto con il Perugia, coda al veleno del match scudetto. Forse non ci si aspettava tanto accanimen�to, domenica, anche se qualche gioca�tore umbro ha confidato che, nel secondo tempo, i bianconeri non andavano neppure a spingerli e per questo è sembrato che il Perugia ci mettesse un impegno particolare nel difendere 1' 1 -0. Il casus belli è stata però la mancata presenza di Nicola Amoruso alle visite mediche che la Juventus aveva organizzato ieri mat�tina al Centro di Medicina Sportiva, al «Comunale». Moggi, lunedì, non aveva inteso ragioni. «D�al giocatore che lui appartiene alla Juve, l'anno prossimo giocherà con noi e quindi è meglio che ci sia, puntuale, alle 8, perché non si cominci male» aveva ripetuto al procuratore di Amoruso, Antonio Caliendo, con un tono che non ammetteva repliche. Ma, ieri mattina, l'attaccante non era a Tori�no. Né lo si vedrà presto. Domani il ventiseienne pugliese ( 11 gol contro i 15 di Inzaghi ma con otto presenze in meno) parteciperà al pranzo organizzalo dal Perugia per chiudere la stagione; tra qualche giorno partirà per Te vacanze a New York e la Juve io riavrà soltanto il 1, luglio. Glielo ha imposto Gaucci che, su questo argomento, si è addirittura scontrato con il suo più stretto collaboratore, il d.s. Pieroni, molto più permissivo del presidente. «Non so perché lo volessero a Torino, né mi importa saperlo ha detto il massi�mo dirigente perugino Amoruso era evidentemente imbarazzato e mi ha chiesto cosa dovesse fare: gli ho detto di non muoversi perché la Juve possiede il suo cartellino ma noi l'abbiamo per contratto fino al 30 giugno e io non mi sognerei mai di disporre di un mio giocatore finché è regolarmente in prestito in un'altra società». Una questione di principio. E non solo. C'è guerra tra le due società, anche se a rimetterci potreb�be essere soprattutto l'incolpevole Amoruso, che qualche suo ex compa�gno della Juve ha accusalo di tradi�mento quando ha fatto soltanto il proprio mestiere (e con una presta�zione neppure indimenticabile). Gaucci, lunedì, era a braccetto con Eriksson, a! Circolo Aniene, e aveva detto: «Sono felice di aver fermato la Juve e riconquistato la stima dei tifosi della Lazio. Alla Juventus dico di cominciare a saper perdere, ho appena vissuto la gioia più grande della mia vita». In piazza Crimea sono crollati dai divani. Bat�tuti e sbefTeggiati. Non è una situazio�ne cui ci si abitua in fretta. «I rappor�ti tra me e Gaucci sono stati sempre buoni ha commentato Moggi con un fair play improbabile -, Non abbia�mo niente nò contro di lui né contro il Perugia. Il regolamento gli dà ragio�ne, su Amoruso però quando si chiu�de una stagione bisognerebbe dare ai giocatori la libertà di fare quel che vogliono. Evidentemente negli ulti�mi tempi è successo qualcosa». Ma cosa? Gaucci non ha perdonato ai giocatori juventini gli insulti che gli hanno rivolto a fine partita. E'abbastanza per far nascere una profonda inunicizia? C'è dell'altro. Di sicuro si sono rafforzati i rapporti del presi�dente perugino con Cragnotti: secon�do le voci di mercato, nei giorni scorsi la Lazio ha comprato dagli umbri il difensore Materazzi e, in aggiunta, andrebbe a Roma pure Olive. C'è una nuova alleanza e alla Juve cominciano a temere l'accer�chiamento e la nascita di un polo forte attorno alla società romana, ora che ha lo scudetto sulle maglie e molti miliardi in cassaforte. La guer�ra tra l'asse del Nord (Juve-Milan) e il polo del Centro-Sud si è arricchito di un nuovo episodio e gli alleati si stanno riposizionando. Si attendono contromosse, per quanto la lezione più equilibrata venga da Umberto Agnelli. «Lo scudetto è andato a una squadra che meritava di vincerlo ha ribadito il presidente onorario -. Il diluvio è un fatto che è successo: perdere a Perugia era una possibilità, nel calcio accade una volta su dieci che la più debole balta la più forte ma può avvenuti. Il campionato è regolare: lo pensiamo noi, lo pensa Cragnotti, lo pensano tutti». a** Nicola Amoruso (a sinistra) abbraccia Alessandro Calori dopo il gol alla Juve