Passioni e Passioni di Lietta Tornabuoni

Passioni e PassioniAmore e morte per il gran ritomo al Festival di Oshima, amore anche per «Les destinées sentimentales» Passioni e Passioni Lietta Tornabuoni Inviata a CANNES PASSIONI, passioni. Un ra�gazzo di diciotto anni, d'una bellezza perfetta e morbosa, irresistibile e leta�le, porta al disfacimento una comunità militare maschile giapponese: il grande Nagisa Oshima, che ha ora 68 anni, che da 14 anni (per malattia grave, per smarrimento d'identità) non dirigeva un film dopo essere stato un cineasta cruciale capace di cambiare la faccia del cinema non soltanto giapponese, per la prima volta in un film, «Gohatto» (Tabù), racconta l'omosessualità tra i samu�rai. O quasi samurai. Si tratta, nel 1865, del piccolo esercito d'un potente signore isolazio�nista, nemico della monar�chia Meoji e dell'apertura del Giappone al mondo, destinato alla sconfitta nel 1867. La sua armata di circa 200 uomi�ni viveva chiusa in un mona�stero, occupata in addestra�menti ed esercizi, governata da regole spietate: al suo arrivo, tutti s'innamorano della bellissima recluta dalla pelle candida, gli occhi a mandorla, i capelli a frangia sulla fronte, il corpo atletico impeccabile, la disponibilità pronta: i vecchi amanti, fre�quenti in quella società virile chiusa, si estraniano recipro�camente; uccisioni e decapita�zioni si susseguono in quel piccolo mondo ozioso, implo�sivo e incestuoso, sino alla soppressione del corpo più desiderato. «Era troppo bello, gli uomini abusavano di lui». è il requiem d'un comandan�te che simbolicamente spozza poi con la spada un albero fiorilo di ciliegio. Estremamente stilizzato, il film dell'autore de «L'impe�ro dei sensi», tratto da lesti di Ryotaro Shìba, offro più ico�ne che personaggi, a comin�ciare dal giovano bellissimo (Ryuhei Matsuda) o dal comandante (Takeshi Kitano); offre più coreografie che ge�sti sulla musica di Ryuichi Sakamoto, e immagini d'una intensità, d'una eloquenza straordinarie intrise del sapo�re di morte, del senso di fine. Passioni, passioni, «L'amo�re. Non c'è altro nella vita, niente», dico il protagonista morente de «Les destinées sentimentales» che Olivier As�sayas ha tratto dal romanzo di Jacques Chardonne: corno tanti film coprodotti dallo televisioni (qui, TSR, televi�sione svizzera, e la francese TF1) puri? questo è lunghissi�mo, tre ore. Non troppe per quattro storio in una, duran�te tront'anni, dall'inizio del Novoconto agli Anni Trema: la storia dei personaggi (Em�manuelle Boari, Charles Herling, Isabelle Huppert): la storia della Francia, con la Grande Guerra, la crisi econo�mica del 1929 e tutto; la storia dell'evoluzione econo�mico-industriale nella Charenlo, esemplificata da duo industrii1 di proprietà dei per�sonaggi, fabbricanti di co�gnac e di porcellane a Limoges; la storia della sovera comunità protestante, compo�sta nella zona da 200 persone tra 5(100 cattolici. Discorsi, carrozze o caval�li, valzer, vendemmie, balli interminabili, lettere, servitù fedele, cappellini, proteste operaie: c'è tutto, e ogni tanto ci si annoia. Ma al di là del kolossal in costumo, del�l'illustrazione letterarin e di simili Ionio banalità, c'è la bravura del regista, c'è l'idea fono di raccontare un amore coniugale che dura tutta la vita, di raccontare la vita come una lunga ricerca di se stossi e del tempo che passa, porla dolore, cambia il mon�do. In «Gohatto» (Tabù) l'autore giapponese che fece scandalo con «L'impero dei sensi» racconta l'omosessualità tra i samurai La storia di Francia e di un matrimonio nel sontuoso kolossal in costume di Assayas tra carrozze, vendemmie, valzer e proteste A destra Takeshi Kitano e Uno Kanda, protagonisti di Gohatto, Il film di Oshima (a fianco); sono Isabelle Huppert con Emmanuelle Béart

Luoghi citati: Francia, Giappone