Resa dei conti in casa Safilo di Ugo Bertone

Resa dei conti in casa Safilo SCONTRO IN CONSIGLIO SI DIMETTE IL PRESIDENTE Resa dei conti in casa Safilo Vendere l'azienda? lire fratelli divisi dinastìe Di i Ugo Bertone IVORZIO in vista in casa ISafilo. Vittorio Tabacchi si è dimesso ieri dalla presidenza di una delle corazza�te del «made in Italy». Il giorno 26, rivela una nota dell'azien�da, ci sarà una nuova riunione del consiglio che, a questo pun�to, assume il sapore della resa dei conti tra gli eredi del cavalie�re del Lavoro Guglielmo Tabac�chi, fondatore nel lontano 1934 di una delle grandi dinastie del «made in Italy». Uà una parto Vittorio, che con l'uscita dal consiglio di amministrazione si è liberato, come vogliono i patti parasociali, da qualsiasi vinco�lo nei confronti dei fratelli per quanto riguarda la sua quota azionaria. Dall'altra i vicepresi�denti Giuliano e Dino, che ieri ha definito «semplici specula�zioni» le ipotesi d�una possibile cessione dell'azienda. «Una co�sa è corta ha aggiunto parlan�do delle dimissioni del fratello non c'è da aspettarsi una rivolu�zione». Eppure, le divergenze non mancano. Da una parte c'è l'ipo�tesi di una integrazione più strotta con Gucci. Proprio gli occhiali della «griffe» rappresen�tano ormai circa un terzo del fatturato di Salilo, in vertigino�sa ascesa 1 + 32 por cento) nei primi mesi del Duemila. Non è difficile capire, di fronte a cifre del genere, porche Domenico De Sole, numero uno d�Gucci, prema per costituire una socie�tà mista o comunque stringere patti azionari con Salili), imitan�do l'asse De Kigo-Prada, Ma su questo terreno lo vie dei fratelli Tabacchi si divìdo�no: Vittorio sembra favorevole a un'intesa con Gucci, che po�trebbe garantire a Salilo, tra l'altro, anche nuovo reti com�merciali al fianco della multina�zionale del lusso; Dino e Giulia�no, al contrario, sarebbero favo�revoli a cedere al grande «nemi�co» Leonardo Del Vecchio, il patron di Luxottìca (ma lu�smentisce qualsiasi trattativa), cui fanno gola i vari marchi: Gucci, ma anche Ralph Lauren, Christian Dior, Diesel, Valenti�no e altri ancora. Chi provarrà? La maggioran�za, conferma una nota ufficiale dell'azienda («sono infondate si legfje lo voci di stampa su negoziati in corso volti a trasfe�rire il controllo di Salilo spa») resta nella Fìmit, la finanziaria posseduta dalle tre famiglie Ta�bacchi e che controlla il 59'Mi circa del capitale. Ed è bastata questa dichiarazione a smorza�re in Borsa gli entusiasmi della speculazione: il titolo, dopo un avvìo in ascesa, ha cos�perduto il 2,35 per cento. Ma la sensazione è che pre�sto gli equilibri evolveranno, Vittorio ha già fatto sapere d�avere un diritto di prelazione nel caso i due fratelli decidesse�ro d�vendere; lo stesso, ovvia�mente, vale per Dino e Giulia�no, �due vicepresidenti, che potrebbero a loro volta dimet�tersi per acquistare libertà di manovra sui pacchetti d�pro�prietà. Un ruolo d�rilievo po�trebbe svolgerlo Mediobanca, che in Safilo possiede una parte�cipazione attorno al iV'.iNelle settimane passate, addirittura, si è più volte detto che Vincenzo Marenghi avrebbe accarezzato il disegno (non del tutto abban�donato) di invitare Vittorio Ta�bacchi a far parte del sindacato di vìa Filodrammatici. Prima, però, è urgente evitare una saga fratricida nel profondo Veneto, dove, nel 1934, prese il vìa l'attività del cavaliere del lavo�ro Guglielmo Tabacchi, Vittorio Tabacchi presidente dimissionario A sinistra Domenico De Sole amministratore delegato della Gucci