LIBERO FINO ALLA SOUTUDINE di Nico OrengoBruno Quaranta

LIBERO FINO ALLA SOUTUDINE OMAGGIO LIBERO FINO ALLA SOUTUDINE Guido Hess Seborga irregolare della letteratura Sabato 13 ore 17 Stand Regione Piemonte Spazio incontri Pad. 5: Guido Seborga. scrittore e pittore a dieci anni dalla morte. Coordina: Willy Beck. Con Guglielmo Gallino. Nico Orengo e Marzio Pinottini. A cura del Centro di Studi e Ricerche Mario Pannunzio. u N signor bizzarro, un cavaliere irregolare, anch'egli libero fino alla solitudine, come Arpino disse di Italo Cremona. E', fu. Guido Seborga (Guido Hess), scomparso dieci anni fa a Torino, dov'era nato nel 1909. E dove, lui scrittore e artista di confine, di oltreconfine, smisurato, mille volte bastiancontrarìo, aveva onorato la tribù scapigliata, fuoricorso appunto, desacra�lizzata e desacralizzante. «Noi iconoclasti vocianti e volgari e irritanti», per dirla con un altro torinese (d'adozione, di passaggio), Umberto Mastroianni. «Perché Spazza (Spazzapan, ndr) ebbe occasione di domandare e di domandarsi venne ad arenarsi a Tori�no, come un tronco gettato a riva dal rigurgito della marea? Perché Pavese ripiegò su stesso, sulla sua disperazione, al colmo del suo successo? E perché Seborga lasciò la sua adorata Parigi, le sue intemazionali amicizie per girare come una belva in gabbia, schiumando su tutto, sotto i portici?».(La Parigi Anni Trenta e.del dopoguerra, delle amicizie con Eluard, Vercors, Tzara, Seghers, Sartre e delle collaborazioni con «Euro�pe», «Editions de Minuit», «Temps Modemes»). Già: perché? Perché volevano fare di Torino una città nuova, svegliarla, risve�gliarla, scaraventarla verso il futuro, disarcionarla dalla dimensione beota e pettegola e gianduiesca. Roba da profeti, da eretici, da spiriti impavidi, da militi del bàton rompu. Seborga, Spazzapan. Lo Spazzapan (l'antagonista di Sua Maestà Casoratil rimpianto da Seborga: «Sei morto troppo presto Z quando giro per Torino mi manca la tua invettiva : tu che di noi tutti eri il più indelicato e indifeso». La belva schiumante era lui. Guido, autore di pagine e di tele estreme. Chi, di là di una ristretta, intabarrata cerchia ha letto «L'uomo di Camporosso» o «Il figlio di Caino», romanzo resistenziale, o «Gli innocenti» o «Occhio folle occhio luci�do»? E quale editore, in un Paese dove si stampa tutto e di tutto, oserebbe ripro�porre almeno il capo d'opera, ovvero «L'uomo di Camporosso»? La letteratu�ra. E, intersecata, la pittura, «pittura ideografica», l'ideografia spiegava lo stesso Eccentrico che «trova, spezzan�do il concetto fisso del Tempo, la libertà integrale dell'uomo di mare e nomade, trova la nostra conoscenza scientifica e magica della materia, esprìme la nostra lacerante disperazione che forse si pla�cherà solo nel nulla, e che ci porta vivi nei più reali conflitti d'oggi». «Uomo di mare e nomade», Seborga. Un surrealista subalpino che scelse Bordìghera, la Liguria, come seconda patria. Tra Torino e Parigi, tra la gabbia e l'avanguardia, aspettando di raggiunge�re la Valle delle Meraviglie. Bruno Quaranta Nellafoto in alto, lo scrittore, pittore e scultore Guido Hess Seborfpi