INCONTRO CON LUCA CAVALLI SFORZA di Piero BianucciPiero Bianucci

INCONTRO CON LUCA CAVALLI SFORZA IL GENOMA UMANO INCONTRO CON LUCA CAVALLI SFORZA Siamo tutti extracomunitari Lo dice il nostro Dna... E» lui il vero emblema di questa " Fiera all'insegna della cultura mul�tietnica, del pluralismo, del metic�ciato: Luca Cavalli-Sforza, lo studioso che da mezzo secolo esplora le segrete strade del Dna nel tentativo di ricostruire, insie�me, unità e differenza dell'Homo sapiens sapiens. Il più concreto e simbolico degli appuntamenti è dunque per sabato 13 maggio, ore 16, alla Sala Azzurra, quando Cavalli-Sforza incontrerà il pubblico della Fiera e a me toccherà il compito di fargli dipanare la trama della sua lunga carriera scientifica. Nato a Genova il 25 gennaio 1922, dal 1970 professore di genetica alla Stanford University (California), autore di libri di�vulgativi come «Chi siamo» (Mondadori, 1993, scritto in collaborazione con il figlio Francesco, regista cinematografico e televi�sivo) e «Geni, popoli e lingue», (Adelphi, 1996), Luca Cavalli-Sforza incominciò a occuparsi di genetica delle popolazioni nel laboratorio di Sir Ronald A. Fisher all'Uni�versità di Cambridge. L'idea era semphee, ma ardua nella realizzazione: ricostruire, usando come traccia alcune caratteristi�che genetiche, il luogo di origine della specie umana e le vie che ha percorso per cCffondersi nel mondo. In questa impresa Cavalli-Sforza si è avvalso di strumenti molto diversi: marca�tori genetici ben individuabili, come il fattore Rh del sangue, ma anche marcatori linguistici e persino i cognomi di persona, che nella maggioranza delle culture sono assimilabili a un gene sociale trasmesso solo per via patema. In questo modo Cavalli-Sforza è riuscito anche a fornire una controprova linguistica delle sue sco�perte genetiche: Dna, fossili e parole han�no legami singolarmente stretti, e descrivo�no l'avventura umana in modo comple�mentare. I nostri primi antenati vissero 3,6 miliar�di di anni fa in Africa. Da questi discende, trecentomila anni fa, l'Homo sapiens. E va alla conquista del pianeta: centomila anni fa penetra in Asia, raggiunge la Cina 70 mila anni fa, l'Australia diecimila anni dopo. L'ingresso in Europa è più recente, basta risalire indietro di 40 nula anni, mentre l'uomo americano oscilla ampia�mente tra 50 e 15 mila. Agricoltura e allevamento sono le tappe salienti dello sviluppo culturale: in Europa ha appura�to Cavalli-Sforza l'agricoltura è giunta da Oriente, avanzando alla velocità di un chilometro all'anno. L'adattamento al clima ha creato etnie diverse, pelli chiare e scure, gialle e rosse. Potremmo dire razze, se la parola non avesse germinato il razzismo. Il quale è, oltre tutto, anche un errore scientifico: il lavoro di Cavalli-Sforza ha proprio dimo�strato la radice comune di tutti gli uomini e la fecondità degli incroci, dell'interazione con ambienti diversi. Siamo tutti africani, tutti extracomunitari... E' scritto nel Dna. Piero Bianucci Sabato 13 ore 16 Sala Azzurra: Genoma umano: orìgine e futuro dell'uomo. Incontro con il biologo Luca L Cavalli Sforza. Stanford Uni�versity. A cura della Fiera del Libro. Introduce: Piero Bianucci.

Luoghi citati: Africa, Asia, Australia, California, Cambridge, Cina, Europa, Genova