LA MESCOLANZA INEVITABILE

LA MESCOLANZA INEVITABILE CONFRONTI E INCONTRI LA MESCOLANZA INEVITABILE Come sempre, farà nascere una nuova cultura LA mescolanza di culture diverse si dà all'origine stessa della cultura occiden�tale in tutti i suoi momenti decisivi. La cultura greca che si nutre di cultura egizia. Roma, al massimo sviluppo, come centro in cui confluiscono liberamente persone e culture da tutto il mondo conosciuto; nell'alto Medioevo, le grandi migrazioni di popoli (come vengono chia�mate nella storiografia germanica quegli eventi che la storiografia italiana definisce «invasioni barbariche»); Aristotele che ar�riva in Europa attraverso le traduzioni e le interpretazioni arabe; la circolazione im�mediata di ogni scoperta e le immigrazioni (con l'emigrazione italiana in prima li�nea)... E la mescolanza di culture diverse è all'origine della cultura contemporanea, della nostra cultura. La Parigi tra la fine del secolo XIX e i primi decenni del XX noi non possiamo che immaginarla come un fiume che diventa grande proprio e soltanto per l'abbondanza di tutti i fiumi che l�conflui�scono, mescolandosi. Pensiamo all'arte figurativa. Derain, Matisse, Braque, e Léger sono francesi. Ma Picasso e Mirò vengono dalla Spagna, ChagaU e Kandinskij dalla Russia, Modigliani dall'Italia, Soutine dalla Lituania, Mondrian dal�l'Olanda, Brancusi dalla Romania per fare solo qualche nome. E nessuno di loro viene certo a mani vuote. Con quel dipinto capitale, poi, che si chiama «Les demoisellesd'Avignon», Picasso rivoluziona profon�damente la pittura occidentale la cambia per sempre ibridandola con violenza, radicalmente, con l'arte africana. (Arriva�no in Europa le maschere, dall'Africa, all'inizio del Novecento. Alla fine del Novecento sono arrivati gli africani). Per la musica, poi, basterà ricordare, di Stravinskij, «Le sacre du printemps» e «Les noces» questi due testi fondamentalmen�te, in cui confluiscono percussionismo primitivo, colore musicale tipico di ima cultura russa che, pure, guarda all'occiden�te e sintassi d'avanguardia. E che cosa sarebbe la nostra idea della musica senza il jazz a sua volta mescolanza di ritmo africano e di melodia occidentale popolare e colta? (Armstrong diceva che una delle prime esperienze musicali che aveva vissu�to si era data nell'ascolto, da bambino, di arie d'opera italiane che uscivano dalle finestre spalancate delle case dei bianchi ricchi). E che cos'è r«Ulisse» di Joyce, se non un'opera dove confluiscono le lingue e gli immaginari più diversi? Dovrebbe darci coraggio, e motivo di speranza, pensare che, al di là di tutte le contraddizioni ma anche grazie a queste contraddizioni, la mescolanza di popoli che sta dandosi in Europa non può che finire, immancabilmente, organicamente, per produrre una cultura nuova. La «pu�rezza del sangue», anche pensata per una cultura, è soltanto una condizione patolo�gica che porta alla morte. Emilio Tadini Emilio Tadini. scrittore e pittore, è uno del consulenti culturali della Fiera del Libro. Pubblichiamo un suo intervento sul tema della mescolanza culturale, uno dei filoni d'indagine (l'altro è quello dedicato a scrittura e nuove tecnologie) dell'edizione 2000 della rassegna.