SMAGLIANTE INCROCIO DI LINGUE

SMAGLIANTE INCROCIO DI LINGUE LETTERATURA DELL'ALTERITÀ SMAGLIANTE INCROCIO DI LINGUE Dal reggae di Linton Kwesi Johnson alla «negrìtudine» della Monterò CHE singolare passerella di autori, di temi, di motivi, di stimoli, ci propone il convegno «Incrocio di culture: la scrittura dell'alterità», che si terrà alla Fiera del libro, organizzato dal Premio Grinzane Cavour, e die avrò il privilegio di coordinare. Questo della scrittura altra, della multiculturalità, dell'ibrido, per ricor�rere a un termine ormai quasi di moda, o se volete del meticciato letterario, va giusta�mente considerato oggi uno degli snodi fondamentali. In primo luogo, si tratta di un incrocio smagliante di lingue: l'inglese, il francese, lo spagnolo, il portoghese, le quali conoscono da tempo, in Sudamerica, nei Caraibi e nelle Antille, un processo davvero sorprendente di reinvenzione, alla radice di una creatività letteraria piena di incessanti sorprese, e con cui bisogna confrontarsi. Apriamo una ideale mappa, perché la geografia conta davvero. Linton Kwesi Johnson, del '52, è giamaicano di ascendenza africana, poeta e musicista di lingua inglese, con l'apporto popolare del reggae, autore insieme popolare e di raffina�ta eleganza. Pure di lingua inglese è il giamaicano di matrice africana Fred D'Agu�iar, del '60. Le sue poesie della raccolta «Mania Dot» uniscono dialetto e lingua raffigurando la storia guyanese nelle sue donne; il romanzo «La memoria più lunga» (Einaudi) fonde ricordo, narrazione, evoca�zione lirica, con rara originalità. D'Aguiar è anche apprezzato autore di teatro. Daniel Picouly, di famiglia martinicana, nato nel '48, padre nero e madre bianca, di cui l'ultimo romanzo uscito in Italia è «La coppa del mondo non si farà» (Feltrinelli), è romanziere di singolare intensità. L'altro partecipante francofono, l'haitiano Jean Metellus, del '37, di cui l'editore La Rosa ha pubblicato, sotto gb auspici del Centro Cnr di Torino per lo studio delle letterature e delle culture dei Paesi emergenti in edizio�ne bilingue «Filtro amaro», è poeta, come ha scritto Anna Paola Mossetto, in cui emergono «violenza e passione» e «il rito trasfigura il quotidiano». La scrittrice cuba�na Mayra Monterò, nata nel '53, e i suoi compatrioti Alex Diaz Pimienta, del '66, e Miguel Bamet (del '40), rappresentano facce significative nella cultura del loro paese. Nella Monterò, pubblicata in Italia da Feltrinelli, non meno che in Bamet (autore della classica «Autobiografia di uno schiavo» (Einaudi), si legano realtà e ma�gia, mistero, storia e memoria. Bamet, etnologo e poeta oltre che scrittore, costitui�sce ormai una figura emblematica. Pimien�ta riconduce alla tradizione orale e alla musica, apparentandosi a Johnson, ma è anche narratore di ribevo, egli pure pubbli�cato da FeltrineUi, «Vedi Cuba e poi muori». Il brasiliano Antonio Olinto, del '16, bianco ma al tempo stesso evocatore fasci�noso della negritudine come in «Il Re di Reto», romanziere, giornalista, critico, poe�ta, fornisce al Convegno un'opportuna saldatura. È lui a ricordarci che il Brasile è il secondo Paese nero al mondo; né vorrei trascurare una memorabile professione di fede della Monterò, bianca: «Io sono nera». Sta qui il senso profondo dell'alterità, di un intreccio di culture, di esperienze, di storie che hanno insopprimibilmente segnato la cultura mondiale almeno della seconda parte del secolo appena conclusasi, e che vigorosamente si affacciano al nuovo mil�lennio come un autentico patrimonio del quale non possiamo non arricchirci in misura sempre maggiore. Claudio Gorlier Venerdl 12 ore II Sala Azzurra: Incrocio di culture: la scrittura dell'alterità. A cura del Premio Grinzane Cavour. Con Mi�guel Bamet, Fred d'Aguiar, Alexis Diaz Pimienta, Linton Kwesi Johnson, Mayra Monterò, Jean Metellus, Antonio Olinto, Daniel Picouly. Coordina: Claudio Cor�ner

Luoghi citati: Brasile, Cuba, Feltrinelli, Grinzane Cavour, Italia, Sudamerica, Torino