CONTAMINATI, NONOSTANTE
CONTAMINATI, NONOSTANTE IL METICCIATO CONTAMINATI, NONOSTANTE Sempre più legati alle culture «altre» Anche se fingiamo di non saperlo TRA i molti ospiti della Fiera ci sarà Jean-Loup Amselle, an�tropologo francese autore tra l'altro d�un libro, Logiche metic�ce (Bollati Boringhieri 1999), nel quale denuncia la costruzione delle identità e mette in guardia dalla ricerca della «purezza» del�le origini che sta alla base dei pregiudizi razziali. In occasione della presentazione del libro qui a Tonno, don Piero Gallo, parro�co di San Salvarlo, narrò un aneddoto che sintetizzava splen�didamente lo spirito del libro. In una scuola del suo quartiere, frequentata da multi bambini im�migrati, in particolare dal Maghreb, le insegnanti decidono un giorno di preparare il couscous secondo la ricetta tradizionale. Alla fine del pranzo chiedono ai bambini se è piaciuto. «Mia mam�ma lo fa più buono disse un piccolo marocchino perché met�te uno strato di couscous e uno di tortellini, uno di couscous e uno di tortellini...». Questa storiella mette in luce come ci sia spesso, da parte nostra, una sorta di ricerca ossessiva del «tradiziona�le», dell'autentico che si traduce in «puro», «incontaminato» e per�tanto naturale. Nulla è meno pmo e incontaminato della cultu�ra. Ralph Linton, noto antropolo�go americano, spiazzava i suoi studenti, abituati a pensare che tutto ciò che li circondava fosse americano, facendo notare come iniziamo la giornata bevendo caf�fè, di origine abissina o tè, prove�niente dalla Cina, in una tazza di ceramica lavorata secondo un antico processo cinese. Mentre facciamo colazione leggiamo un giornale stampato con un procedi�mento europeo del XV secolo, su carta di origine cinese con caratte�ri arabi. E cos�via fino a conclude�re che ogni società non ha inven�tato o prodotto più del 150Zo di ciò che utilizza. Spesso è difficile rendersi con�to di quanto siamo contaminati e contraddittori a un tempo: detestiamo gli immigrati di colore, ma balliamo la loro musica; non ci piacciono gli arabi, ma ne utilizziamo i numeri e numerose parole della loro Ungua, odiamo gli zingari, ma adoriamo gli stili�sti che ne ripropongono gli abiti. Il proliferare di moda meticcia, di world music, d�cucina etnica ci dà la misura di quanto, senza che ce ne accorgiamo, siamo connessi alle altre culture. Per esempio, esaltiamo la cul�tura ellenistica, che consideria�mo alla radice della nostra dviltà, quale esempio di purezza, ma in realtà questa immagine è una nostra costruzione. I Greci, a cavallo tra Europa e Oriente, furono grandi nel prendere e sin�tetizzare i numerosi e ricchi ap�porti che ricevevano dalle cultu�re circostanti. L'ideale della purezza sta alla base dei vari integralismi che percorrono il mondo. Le dichiara�zioni di Haider, ma anche di Bossi, seppur con meno veemen�za, le pulizie etniche dell'ex Jugo�slavia o del Burundi tradiscono questa aspirazione a scartare chi non è puro, cioè autentico, cioè nativo. Idee fighe di quella gran�de follia, che in nome della purez�za della razza, diede vita ai lager e al massacro di 6 milioni di ebrei. Oggi, in epoca di globalizzazio�ne, si assiste al nascere di identità locali nuove. Come ha detto sag�giamente Regis Debray, «gli ogget�ti si mondializzano e gli uomini si tribalizzano». Identità che ci co�struiamo addosso per difendere i nostri privilegi, senza però accor�gerci di quanto continuiamo a scambiare con le altre culture. Soprattutto non d si rende conto di come sia proprio attraverso le contaminazioni che definiamo (e non perdiamo!) la nostra identità. Siamo qualcosa solo in riferimen�to a qualcosa di diverso, che ci costringe a ridefinirci. «Io è un altro» diceva Arthur Rimbaud sintetizzando come ci si definisca sempre in base agli altri. Ma quell'altro, quando è vicino a noi non lo vediamo, o peggio lo odia�mo fino a discriminarlo. Marco Aime FIERA DEL LIBRO TORINO Sabato 13 ore 14 Sala Azzur�ra: L'Europa delle culture. Tra I relatori, Jean-Loup Amselle. Lunedi 15 ore 18 Sala Blu: Contaminazioni culturali. Tra I relatori, l'antropologo Mar�co Aime. Nellafoto: stranieri in còdaper ottenere il permesso di soggiorno
Persone citate: Aime, Arthur Rimbaud, Bossi, Greci, Haider, Loup, Marco Aime, Ralph Linton, Regis Debray
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