MICHELE RUA

MICHELE RUA MICHELE RUA Una festa con salesiani ed ex allievi per i 50 anni della scuola oratorio TEMPO fa passando per via Paisiello in Barriera di Mila�no, ho notalo, proprio di fron�te alla scuola-oratorio, un lungo striscione sul quale era scritta all'incirca questa frase: «Grande festa degli ex allievi per il cin�quantesimo della scuola Michele Rua». Piuttosto sorpreso, dico a me stesso: «To, quella è la mia vecchia scuola..., ma sono già passati cinquant'anni?», e prose�guo la mia strada con la solita, inutile fretta senza pensare oltre. Ma l'avvenimento ha colto nel segno, e giunto a casa qualche rotella arrugginita nel cervello s�rimette in moto. In un uomo un po' stagionalo, quando per qual�che motivo, riprende a funziona�re la macchina dei ricordi diven�ta un problema fermarla. Mille pensieri si accavallano nella men�te e mi prende come una smania di ritornare sul luogo. Ci vado un pomeriggio, e devo ammettere cho ritrovarmi anoni�mo, fra tanti giovani, mi ha emo�zionato non poco. Poi come un vecchio turista curioso che ritor�na, prendo a girovagare fra quel�lo mura e il tempo mi pare si sia tonnato. Vedo che il campanile è ancora al suo posto, la chiesa è sempre quella, e il cortile? Be', il cortile con i suoi portici è sempre li, più o meno uguale, adesso è lastricalo, mentre ai nostri tempi no. Cinquant'anni fa c'era la ter�ra battuta e c'erano lo «catene», una sorta di giostra-altalena con catene molanti che funzionava�no a forza di gambe, e per questo quasi sempre sanguinanti. Poi c'erano sopraltullo i tre angeUci brontoloni: don Martano, don Masoero e il terribile, temuto don Trivero, con l'inseparabile fischietto al collo. A questo punto mi auguro che «qualcuno» si ricordi cos'era lut�to questo... e allora vecchi ragaz�zi, vi ricordate? questo era ed è ancora il «Miche»! la nostra scuo la, il nostro oratorio, sede della numerosa tribù (come si può vedere nella foto anno 1950) di tonto, tanto tempo fa. Quest'anno, il 2000, si festeg�gia il cinquantesimo della Scuoia Michele, ed è una occasione irri�petibile per ritrovarci con quei «qualcuno» che sono gli ex allievi, vecchi, seminuovi e nuovi. Esistono anche gli antichi, che siamo noi del 1938 o giù di lì, (quelli della foto) che spero arden�temente di rivedere per fare di nuovo «la tribù», come diceva il buon don Saino. Qualcuno di noi non è più e lo ricorderemo con gioia quando tutti insieme ci ritroveremo ancora una volta in quel cortile, come cinquant'anni fa, allineali ai comandi cadenzati del terribile fischietto di don Trivero. Solo più Lui, perché è l'ultimo rimasto dei nostri inse�gnanti salesiani. Egli è l�che ci aspetta sotto il porticato, le spal�le un po' più curve per gli anni, e ne ha molti, ma con ancora quel�lo sguardo acuto e severo che tanta paura ci incuteva, ma che è stato un importante riferimento nel divenire uomini. Non potre�mo mai dimenticare i nostri inse�gnanti salesiani che se ne sono andati: don Masoero, don Agnelet, don Martano, don Elio, don Saino e molti altri. Essi sono la preziosa memoria storica della scuola, che, in quegli anni, per preparare i giovani al lavoro era nata come scuola salesiana di «Avviamento professionale». Altri bravi salesiani hanno pre�so il posto dei nostri e altri ancora si sono susseguiti fino ad oggi, mantenendo sempre quel rigore e serietà che è tradizione della scuola salesiana, la quale continua rinnovata con la trasfor�mazione dei corsi in scuola me�dia. Rendiamoci conto, cari vec�chi amici, che nel corso di questi cinquantanni in quelle aule e nei cortili hanno studiato, giocato, vissuto ben 5000 allievi! Che splendido traguardo da festeggia�re! E con una punta d'orgoglio possiamo affermare che noi sia�mo stati fra i primi; proprio per questo, come buoni padri, dobbia�mo sentirci più partecipi e di stimolo per la conservazione e riunìficazione, per quanto possi�bile, di questo immenso patrimo�nio umano. Quindi ritroviamoci per festeggiare in sana allegria, senza rimpiangere nulla del pas�sato. Sono certo che ogni ex allievo, ha fatto e stia facendo il proprio dovere nei confronti del�la propria famiglia, del paese e di se stesso, come ci ha insegnato Don Bosco che diceva: «Per me voi tutti siete Salesiani in mezzo al mondo». Il ritrovo per �festeggiamenti è fissato per domenica 21 maggio 2000 in via Paisiello 37, con inizio alle 9. Nel nutrito program�ma c'è anche il pranzo, che biso�gna prenotare non oltre il 12 maggio, per tutte le informazioni necessarie ore pasti alla professo�ressa Mussetta tei. 011/23.51.43, oppure alla professoressa Abrigo tei. 011/2055460 (che vi conce�ranno per... le feste!). Arvèdse al Miche fioej ! e ciao a tutti di cuore da Carlo Ellena e altri! Unafwte degli allievi della scuola in una inunagine dimezzo serolofa