MACACO TRA FESTA E IMPEGNO

MACACO TRA FESTA E IMPEGNO MACACO TRA FESTA E IMPEGNO Da Barcellona un quintetto sull'onda del latin elettronico COME un dommo, l'effetto Manu Chao si è esteso sul pop europeo e sulle strategie delle case discografiche, portando alla ribalta personaggi del pop spagnolo rimasti fino a poco tempo fa nell'ombra. Dopo il boom del Sergent Garcia, una buona accoglienza sta ricevendo la band Macaco (nella foto prima di un concerto}, on stage marted�16 a Hiroshima Mon Amour. Anche in questo caso, il progetto ruota intomo ad un personaggio chiave, Dani, detto «El mono loco», ovvero «la scimmia pazza»: alle spalle una lunga militanza nell'underground di Barcellona, ogf|i scrive, canta ed arrangia le canzoni del gruppo, a cavallo tra suono latino ed elettronica, con il team di produzione Hermandad Chirusa, letteralmente «Fratellanza Marijuana». Il risultato convince nell'album d'esordio, «El Mono en el Ojo del Tigre», che tra rumba, dub, reggae, rock e rap attacca la società del controllo globale, che poi è la «tigre» cui si riferisce il titolo. Il singolo, «Gaio Peléon», sta trovando buon riscontro radiofonico, e una eccellente fama accompagna le esibizioni dal vivo della formazione catalana, solita preparare le tournée nei vicoli del porto, sulle spiagge e sui colli di Barcellona, al fine di captare immediatamente le reazioni del pubblico amico. Lo spettacolo di Dani e dei suoi Macaco, intenzionati e ricreare sul palco di via Bossoli 83 l'atmosfera di festa ed impegno sociale che si respira nel debutto discografico, s'inizia intomo alle 23,15.000 lire il biglietto d'ingresso. [p. f. j

Persone citate: Garcia, Manu Chao, Mono, Sergent

Luoghi citati: Barcellona, Hiroshima Mon Amour