Montegridolfo, Medioevo per romantici...

Montegridolfo, Medioevo per romantici... IN QUELLA TERRA DI CONFINE TRA I MALATESTA DI RIMINI E I MONTEFELTRO D'URBINO Montegridolfo, Medioevo per romantici... WEEKEND ; Antonella AmapAnc ASSOMIGLIA ai castelli delle favole di Grimm: piccolo, accogliente, inca�stonato nel verde. U bor�go medioevale di Montegridol�fo e il suo maniero-albergo costruiti al confine fra Roma�gna e Marche, su quella linea che delimitava i possedimenti della casata dei Malatesta di Rimini e dei Montefeltro di Urbi�no sono il rifugio di romantiche coppie e buone forchette; ma anch'; di festaioli quarantenni che di giomo si rilassano e di sera si spingono fino alla famosa discoteca «Paradiso», a Kiniini, per scatenarsi in danze fmo al�l'alba fotografando, con un colpo d'occhio, tutte le tendenze moda�iole e musicali di punta. U borgo del 1300, ristruttura�to dalla stilista di Cattolica Alber�ta Ferretti, conserva il fascino originale di un tempo, delle co�struzioni semplici, ma non sciat�te, prive di concessioni leziose. Lì, nel XIII secolo, abitava la famiglia dei Grìdolfl, vittima per tre secoli di saccheggi e alterni domini da parte delle due poten�ti casate in perenne lotta. Di�strutta nei 1336 da Nolfo, conte di Urbino, quest'oasi in collina ritrova definitivamente ; nce un anno dopo, quando il patriarca dei Malatesta, Galeotto, la ricostuìsce. Per raggiungere Moutegrìdolfo si lascia Cattolica alle spalle. si segue la statale per San Giovanni in Marignano-Tavullia e, percorrendo (in macchina) la Valconca, dopo una mezz'ora si arriva all'ingresso della Torre della Porta. Il passaggio stretto e rìpido, simile a un ponte levatoio, na�sconde case affacciate su vicoli e botteghe artigianali che offro�no marmellate di zucca e salse di peperoni, vini del posto, olio, miele, ma anche complementi d'arredo e biancheria d'altri tempi (come le tovaglie stampa�te con la ruggine). Fra le stradi�ne, dove un tempo si aggirava�no Pandolfo Malatesta e la sua amata Isotta, s'incontrano alcu�ni ristoranti che vai la pena provare. L'«Osteria dell'Accade�mia» è rinomata per le sue piadine aromatiche e gli scampi con piselli e seppie, innaffiati dal Sangiovese. Le specialità cotte al tomo focacce, verdu�ra, carne si gustano nella «Grotta dei Gridolfi». In piazzetta dove d'estate si svolgono anche i concerti del�l'Accademia musicale, diretta dal maestro Gustav Kuhn ci sono il bar «Ritrovo del Vecchio Forno», l'enoteca all'aperto «Cortile di Bacco» e il «Caffè delle Campane» (noto per ciam�belle e crostate). Il ristorante più raffinato. è all'interno di Palazzo Viviani. Ricavato daL:e vecchie cantine, propone pietan�ze stagionali, fra cui la Gridolfa, ottima minestra composta da 13 erbe rinfrescanti, preparata secondo la millenaria ricetta ritrovata nel castello fra vecchi incartamenti. Ma anche l'imper�dibile bavarese di pesche condi�ta col vino passito. L'albergo è un relais con otto suite dotate di comfortaffrescate e arredate con mobili antichi dai nomi misteriosi: «La stanza di Heloise», «del Cardinale», «del Baldac�chino». Nei giardini del palazzo una dépendance più discreta, chiamata «Casa del Pittore», ospita altre sette camere affac�ciate su una piscina e un centro fitness immerso negli uliveti, da cui si gode un panorama che arriva fino al mare e fa gola a molti. D'altronde, la corsa alle dimo�re nell'entroterra è cominciala qualche anno fa, quando Um�berto Eco acquistò una torre a Montecerignone e Ivan Orazia�ni mise radici a Novafeltria. Chi vuole perlustrare la zona a caccia di curiosità può spinger�si nel paesino di San Leo, per gustare il buonissimo formag�gio di fossa. Oppure nell'entro�terra di Riminì, a Villa Verrucchio, nella tenuta Amalia, gran�de podere dove si ritirò Gea della Garisenda, star dell'ope�retta e diva di regime che canta�va «Tripoli bel suol d'amore». Se gU appartamenti della can�tante sono onnai un museo da visitare su appuntamento, nelle cantine è stalo alleslllo un ritro�vo per assaggiare vini della tenuta, crostini e ciccioli di maiale a prezzi contenuiissimi (L. 10.000 per 4 bicchieri di vino con tramezzini e conserve della casa). Col vino di Gea deila Garisenda (7.500 al litro) si può anche acquistare un ed con i suoi successi e la sua storia Lo stretto passaggio della Torre della Porta, simile a un ponte levatoio, immette in un borgo che sa di marmellata Il castello di Montegridolfo

Persone citate: Antonella Amapanc, Eco, Ferretti, Grimm, Gustav Kuhn, Ivan Orazia, Pandolfo Malatesta, Viviani