E il pubblico si distese per terra di Osvaldo Guerrieri
E il pubblico si distese per terra «Théatron», un viaggio (vero) per 50 spettatori nell'antichità classica E il pubblico si distese per terra Perseguire meglio Vallestimento di miti e tragedie Osvaldo Guerrieri IDKINO Proge.lo tragedia greca atto secop''.o. AU'AruUIn, il Teatro del�l'Augolo e lo Stabile di Torino presentano «Théatron», viaggio por 50 spettatori neirantichilà classica. Si parte dal tempo dei miti, degli dei, degli eroi e si approda sulle spiagge della paro�la, della poesia, cella tragedia. Viaggio vero, fisico, por cunicoli bui, guidali dalle torco di creatura spaziali, con tute e elmi trasparen�ti, che dal loro favoleggialo futu�ro retrocedono con noi in un altrettanto favoloso passalo, fra i riti tribali e dionisiaci, fra le leggende (Giasone o il vello d'oro), fra i poemi: l'idliudei), raccontata da cieco Omero in persona, occhia�li scuri e bastone, sorretto da Elena, che protesta la propria innocenza, ricorda come Paride abbia amalo non lei, ma l'umbra di lei fornita dagli dei misericor�diosi. Siamo nel sublime della poe�sia, in una landa sabbiosa e radio�sa da cui si salpa verso lo scenario inquietante del «Prometeo». Gli attori sono in tenuta sadomaso: tanto cuoio, frustini, catene. Efe�sto incatena alla rupe il semidio colpevole di avere donato il fuoco agli uomini e indicato il cammino verso la civiltà, che é inarrestabi�le, molto più forte dei divinti e dei tormenti. Si chiude con Ovidio, «Metamorfosi»: Fetonte chiede di guidare il carro del Sole e precipi�ta miseramente. Favola moravigliosnmenle poetica, ruppresentala in una sorta di «teatroramn», ossia su tre fronti: in alto c'è Barbara Dolza, narratrice appesa a una carrucola. Di fronte, c'è Fetonte che domanda al padre Sole il dono del carro. Di spalle, affidalo al teatro «l'ombre, il folle volo e la caduta verso l'Eridano, cioè verso il Po, nelle cui acquo nasce un cigno. E' forse il momento più bollo dello spettacolo, di certo è quello che il Teatro dell'Angolo dove sentire più prossimo alla propria espressività fiabesca. Ed è il mo�mento che il pubblico si gode con più intenso piacere, disleso per terra con gli occhi alla Dolza, e girandosi a seconda delle prospet�tive. E' ben congegnata questa creazione dell'Angolo, firmata da Nino D'introna, Graziano Melano e Vanni Zinola. Nel suo pedagogi�smo, propone un modo giocoso e quasi avventuroso di accostarsi all'antichità classica scomponen�do il quadro in schegge e isolando frammenti. E poiché i destinatari di «Théatron» sono soprattutto i ragazzi, si può giustificare anche il frammentismo. L'impegno è tuttavia grande, sostenuto anche dalla compagine degli attori: Lui�gina Dagostino, la Dolza, Vanni Zinola, Stefano Botti, Erica Guari�no e Maria Chiara Raviola. Lo ombre sono di Corallina De Ma�ria. Iole Cento ha creato il carro del Sole. Si replica fino al 21 maggio. (o. g.|
Luoghi citati: Torino
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