Mamma, mi racconti una storia?

Mamma, mi racconti una storia? Mamma, mi racconti una storia? Leggere ad alta voce è più di una coccola Raffaella Sllipo TORINO O scrino un libro, chi me lo pubblica?». L'au�trice è un po' frastorna�ta e pizzica la esse, col�pa dell'apparecchio ai denti. In fondo è comprensibile, ha dieci anni, i codini e una fiducia cieca nel potere magico delle parole. Ma il misto di speranza e incredulità non è poi tanto diverso da quello di qualsi�asi scrittore alla sua opera pri�ma, quando Valeria Marietti Caprioglio, delle «Edizioni Piemme», le dice in tono serio che leggerà e le farà sapere. La Fiera del Libro è anche questo: una moltitudine di bam�bini, cinquemila solo fra sabato e domemca, che si affolla nello Spazio Ragazzi, strapazza pagi�ne e disegni, si immerge nelle avventure di Pimpa o in quelle di Ulisse, si ubriaca di maghi e dinosauri. «E' andata benissi�mo, proprio perchè è piaciuto a "loro" spiega Anna Parola, oreanizzatrìce del territorio under 14, gestito da tredici librerie torinesi -. D'altronde dove altro trovano i bambini uno spazio cosi, pieno di libri tutti per loro, di adulti pronti a giocare con le storie? Quest'anno abbiamo pun�tato sulla promozione alla lettu�ra. Continuiamo a insistere con gli adulti, genitori e insegnanti, sull'importanza di leggere ad alta voce ai piccoli: solo cos�si trasmette l'amore per i libri, perchè li si trasforma in una "coccola", un modo di voler be�ne». E quante cose possono diven�tare i libri, nelle mani di chi li ama: un gioco meraviglioso, quando a raccontare sono gli straordinari ragazzi di Equili�bri', una forma d'arte, se li si guarda attraverso gli occhi di Anna Pironti e del Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli; un cibo da assaggiare nelle storie di Tantetinte a cura della Coop; une musica, se si cantano in coro rime e filastroc�che come fanno quelli di Lapis; un modo per girare il mondo e conoscerne le genti, e non è un caso che lo Spazio Ragazzi sia stato inaugurato dalla truppa Fiovanissìma e multietnica del�usilo Bay di San Salvarlo. Bim�bi di nazioni diverse ma ugual�mente incantati dalla storia dei Musicanti di Brema nella versio�ne accattivante di HipsterBross. Alla Fiera ci sono i libri ma anche chi li scrive: Cristina La�strego e Francesco Testa, innan�zitutto, che si sono reinventati «maestri di informatica» «per�chè la creatività può avere mille diversi linguaggi e strumenti e il computer permette di inventa�re, scrivere, disegnare». E poi Guido Quarzo, Sebastiano Ruiz Mignone, Roberto Denti. La «star» è, come sempre. Bianca Pitzomo: le ragazzine la ricono�scono, la cercano, si identifica�no in lei. C'è anche spazio per la Gran�de Rivale, la televisione. Forse perchè certa tv, invece di gioca�re «contro» la lettura, la stimola, fa squadra. Come Giù Giù di Raisat Ragazzi, che delizia i più piccoli con la Pimpa e la plastili�na di Fusako. O come la Melevisione di Raitre, che ha ricreato alla Fiera un angolo di Fantabosco affollatissimo e ha proposto storie, filastrocche, favole e can�zoni. Da ascoltare, certo, e da guardare, ma anche da leggere. Leggere per far leggere, in�somma, la parola d'ordine. Che diventa, nello slogan un po' macchinoso coniato apposita�mente dall'Associazione Cultu�rale Pediatri: «Apprendere l'amore per la lettura attraverso un gesto d'amore: un adulto che legge una storia». Allo scopo l'associazione ha preparato addi�rittura un apposito «kit» per i genitori, con «supporti tecnologi�ci, poster e altre materiale». Messa cosi, l'idea del «kit» per leggere una favola non è di quelle che entusiasmano. «Lo so sorride la Parola sembra un po' artificiale. Ma non tutti gli adulti hanno confidenza con i libri, ed è giusto aiutarli, indiriz�zarli verso le favole più adatte, svelare piccoli trucchi per cattu�rare l'attenzione». Anche se gli ingredienti di base sono sempre gli stessi, dall'inizio del mondo: un bambino e una domanda: «Mi racconti una storia?» Filastrocche, giochi e pagine da sgualcirenell'affollata area peri più piccini Francesco Testa e Cristina Lastrego

Luoghi citati: Rivoli, Torino