Scrittori, figli del caos di Carlo Massarini

Scrittori, figli del caos L'editoria nell'era del multimediale: una rivoluzione silenziosa che cambia le abitudini e crea linguaggi Scrittori, figli del caos Carlo Massarini L} EDITORIA, come e più di altre forme espressive, è in un momento di profon�da mutazione. Le nuove tecnolo�gie, Internet, il digitale stanno operando anche qui la loro rivo�luzione silenziosa, immateriale, ma sarebbe un errore conside�rarla solamente formale, come se l'elettronica desse nuova ve�ste alle parole, e nulla più. Come se il dibattito fos�se sulla sopravvi�venza di quei po�chi o tanti gram�mi di carta, sull' opportunità o me�no di leggere dei pixel su uno schermo invece che tracce d'in�chiostro. Il com�puter non uccide�rà nulla, è bene dirlo. Già più di trent'anni fa McLuhan sosteneva che ogni nuovo medium avrebbe incorpo�rato parti del precedente, e cos�e da sempre. Il percorso delle tecnologie non è per eliminazio�ne diretta, ma per stratificazio�ne Internet è telefonia più tele�visione, più radio, più calcolato�re, più software. L'editoria di domani sarà quella tradiziona�le, più. Su cosa sarà quel più ciualsiasi risposta è valida, in fondo. Perché limitarsi? Oualche anno fa (non più di quattro o cinque, ma in anniweb, si sa, bisogna moltiplicare per quattro), il futuro era certo. Lo dicevano tutti: saranno i cd-rom. Ricordo ancora la pri�ma puntata di Mediamente, ospite Ne^roponte con il suo Essere digitali (sembra o no una vita fa?), e la mia camminata da una pila di giornali e libri alta due metri a un dischettino di plastica. Duo mondi lontani a confronto, contenenti la stossa quantità di informazione. A po�chi anni di distanza, il cd-rom non dico sia morto, ma non è mai veramente decollato. Viene usato laddove si richiede quella «portabilità leggera» e un tocco di multimedialità (come nelle Enciclopedie), ma più spesso ohe no per Corsi di Formazione basic, o per data Storage. Il cd-rom si è trasformato in una banca dati, comoda perché la si infila sul ripiano di fianco all'ul�timo dei Santana (loro s�che sono durati, ma questo è un altro discorso). Al limite, hanno retto meglio le vecchie, care, (quaUtativamente) mediocri vi�deocassette. Il perché è presto detto; inte�rattività. La rivoluzione vera del digitale, e quindi di Inter�net, è la possibilità di essere interattivi: col mezzo, con se stessi, con gli altri. La vera, profonda rivoluzione della Rete è la sua rinnovabilità, il suo essere in tempo reale, sempre lì, pronta a essere modificata, trasformata, innovata, mutata. E' la mutazione che disorienta, spaventa, sfugge a ogni tentati�vo di essere cristallizzata. E' questo che rende la new economy incomprensibile ai più, che rende l'innovazione un valo�re cos�forte, che alza le invisibi�li barriere d'entrata al Nuovo Mondo. E' l'insostenibile imma�terialità della mutazione di un sistema che un attimo dopo è già diverso, che si evolve veloce�mente e senza ritomi. E' come la vita stessa, si dirà: non è cos�che fanno le cellule? Sì, certo, però nessuno c'era abituato. E ora c'è da diventare matti (e a volte c'è da sentirsi un po' scemi) a stare dietro a prodotti, invenzioni, linguaggi, tenden�ze, strategie di marketing o di comunicazione che sei mesi do�po sono già vecchie almeno sulla Rete, L'interattività ha trasforma�to una società di mass media in una società, almeno potenzial�mente, di personal media, e se questo spaventa è perché è una ridefinizione del nostro ruolo individuale, che rompe molti schemi e richiede qualche fati�ca, quantomeno di aggiornamen�to. A cominciare dalruolo degli autori, dei destinatari, degli edi�tori. Internet ha reso ogni lavo�ro, ogni proprietà inteuettuale, qualcosa di vivo, replicabile, modificabile, mutante. Internet è al tempo stesso una stermina�ta memoria (il cd-rom, appunto) e un avveniristico laboratorio. Il valore di quest'ultimo, lo si intuisce subito, è infinitamente più grande. Come farebbe l'edito�ria a non tenerne conto, a far finta che non è successo nulla? Già oggi esistono versioni on line di quotidiani o riviste modi�ficati continuamente, romanzi ipertestuali a cui collaborano persone che neanche si conosco�no, web-novelas in cui modifi�chi trame e personaggi, a volte in un cortocircuito mediatico con la tv (pensate al successo dell'olandese Big Brother, una sorta di Truman Show di grup�po). E, come ha dimostrato il successo di Riding the Bullett di Stephen King, si può cominciare a distribuire i propri lavori, anche a pagamento, in esclusiva in Rete. Il web ha già creato una editoria (se ancora si può chia�mare così, forse è meglio chia�marla cultura) che i grandi edito�ri e mass media ignorano, per�ché è una aggregazione meticcia e ibrida che sfugge a ogni con�trollo, ma da cui uscirà una parte del domani: gente che pubblica la propria home page, la propria newsletter, i propri scritti. Gente che interagisce: nei forum, nelle chat, negli iper�testi. Un brulicare di creatività sommersa e globale insieme che conta individualmente meno di un programma tv o un bel libro pubblicalo, ma che sta cambian�do un atteggiamento, un modo di vivere, un senso di partecipa�zione a livello planetario. Sono linguaggi nuovi, fatti di acroni�mi, dibrevità, di post-lingue che si mischiano, un caos creati�vo senza precedenti. Parafrasan�do l'intelligenza connettiva di DeKherkhove, una scrittura con�nettiva, fatta dell'unione babeli�ca di tutti i wiredpeople. L'overground nasce sempre dall'underground (lo sanno gli artisti come anche i contadini). E l'underground, oggi, è la Rete. Dove si stanno rompendo tutti gli schemi consohdati della no�stra cultura tradizionale. Presto avremo fogli e libri elettronici tascabili e ricaricabili e carta riscrivibile. Avremo la multime�dialità in tempo reale attraver�so l'Umts e la fibra ottica. Avre�mo milioni di microeditori colle�gati in permanenza, che riempi�ranno di contenuti frivoli o im�portanti quell'ambiente che defi�niamo cyberspazio. E chissà che altro. E voi pensate che il problema sia ancora se il computer uccide�rà il libro? Conduttore di «Mediamente» suRaltre Il computer non ucciderà il libro: già McLuhan previde che ogni nuovo medium avrebbe incorporato parti del precedente

Persone citate: Mcluhan, Riding, Santana, Stephen King, Truman Show