Ad Arafat un lembo di Gerusalemme

Ad Arafat un lembo di Gerusalemme LA CAPITALE CONTESA Ad Arafat un lembo di Gerusalemme Un passo verso la pace, ma Barak rischia la crisi retroscena Fiamma Nlranstaln GERUSALEMME CINQUANTASEI voli a favore di Barak, 48 contro. E' passa�lo a malapena. Cos�l'Autono�mia Palestinese riceve tre villaggi sul confine di Gerusalemme, e intanto la destra ieri sera organiz�zava una grande manifestazione di piazza. I territori promessi con il volo non verranno tuttavia conse�gnali finché gli incidenti di ieri a Betlemme, a Ramallah, non saran�no scandagliati a fondo. La confu�sione è grande, il fronte con i jaleslinesi brucia. Ehud Barak ieri ta imparato sulla sua pelle cosa significa il nome Abu Dis, un villag�gio a Est di Gerusalemme, che insieme con Azzarye e Suwahara passano per legge ad Arafal, susci�tando una tempesta di emozioni. La mattina Barak aveva deciso all'improvviso di mettere al voto del suo Gabinetto l'immediato pas�saggio dei tre quartieri a oriente di Gerusalemme, e ne era uscito soste�nuto da 15 voli contro 6. Da Area B, ovvero da cittadine già sotto il controlio amministrativo dell'Au�torità Palestinese, Abu Dis e le sue «sorelle» passano adesso all'Area A, che comprende ogni tipo di sovranità, inclusa quella militare e della sicurezza. Nessuno si aspetta�va fino alla mezzanotte della sera prima, quando la cosa è stata annunciala, che Barak avrebbe compiuto cosi in fretta il grande passo. E neppure era in program�ma che subito dopo il primo mini�stro avrebbe portato la decisione di fronte al Parlamento, legandolo ad un volo di fiducia. Una scella sul filo del rasoio, anche se una parte dei religiosi del partito Shas e i russi di Sharansky, nonostante si fossero dichiarali contrari, alla fi�ne hanno in parte aiutato Barak. Perché non è con le dichiarazioni di principio che si fa politica: e così, i religiosi di Shas, nella speran�za di veder finalmente finanziale a suon di ingenti somme le loro scuole e le loro sinagoghe, e i russi perché sanno che togliere il soste�gno a Barak non paga elettoralmen�te sul loro complicalo fronte, han�no trovalo svariali marchingegni per non abbandonare il governo: per esempio, i loro ministri non hanno votato, ma i loro deputati sì. In ogni caso, Barak, che aveva evitato quanto più a lungo possibi�le di arrivare a questa discussione, ha dovuto necessariamente affron�tarla per tre molivi: prima di tutto, luned�prossimo lo attende Bill Clinton, che vuole finalmente buo�ne notizie sul processo di pace, e che ha ricevuto da Arafal sonore proteste sulla lentezza del primo ministro israeliano nell'otlemperare alle promesse fatte. In secondo nj, la lentezza di Barak mette at a rischio ogni giorno di più: gli scontri di ieri dimostrano una situazione di fortissima rabbia la�tente. Infine Israele, che ha eletto a larga maggioranza un anno fa Ba�rak proprio per lo scopo di avere un leader pronto alla pace, è tutto un florilegio di critiche e di sfidu�cia. La situazione di stallo è stata anche rotta da colloqui segreti condotti in Svezia da politici molto importanti vicini ai due leader. Per questo ieri si è dimesso il capo dei negoziatori ufficiale palestinese, Yasser Abdel Babbo: lo avevano lasciato all'oscuro di tutto, Abu Dis è un luogo piccolo ma carico di emozione, lo si scorge dalla città vecchia subito a destra del Monte degli Ulivi, Vi si respira�no polvere e nobiltà gerusalemitana, e tuttavia, nonostante la destra israeliana adesso l'abbia dichiara�la parte di Gerusalemme, in realtà è solo ai suoi confini, e non ha traccia di presenza ebraica. Anche se il sindaco Ehud Olmert sta pensando in gran fretta di far passare un piano di costruzioni ebraiche proprio al confine con Abu Dis, il villaggio ha un carattere totalmente arabo quanto ad abitan�ti, a lingua, e anche a forte senti�mento nazionale. Per questo Ara�fal l'ha prescelto da tempo per costruirvi il Parlamento palestine�se; per questo Barak ne ha fatto il simbolo di una necessaria separa�zione che, sola, può portare alla pace. Infatti ha detto ieri alla Knesset: «E' il momento della no�stra speranza di essere due popoli che vanno ciascuno finalmente per la sua strada, uno a Gerusalemme, l'altro ad Abu Dis. E' indispensabi�le che ci separiamo, o diverremo un Paese razzista». Abu Dis è l'uni�ca speranza degli israeliani di evita�re un confronto diretto con Arafal sulla Città Santa. Certo, il fatto che il voto sia avvenuto nelle ore in cui la polizia palestinese e l'esercito israeliano si sparavano a Bet�lemme e a Ramallah ha consentito alla destra israeliana di dire a Barak: «Poi ci spareranno da Abu Dis, ovvero dentro Gerusalemme». Tre quartieri a Est della Città Santa Furibonda reazione Qei pattiti rellSlOSl