De Mauro: Gentile, ottimo ministro di Maria Corbi
De Mauro: Gentile, ottimo ministro De Mauro: Gentile, ottimo ministro «Il suo progetto è ancora straordinariamente valido» Maria Corbi ROMA Il ministro della l'ubblica Istruzione Tullio De Mauro, uomo di sinistra in un gover�no di centrosinistra, elogia Uri suo predecessore di de�stra Anzi, fascista: Giovanni Gentile sicuramente uno degli intellettuali più rappresentativi del regime la cui riforma della scuola ha Kovornato l'istruzione italiana fi�no a non molti anni fa. Onesto non impedisce a De Mauro, a poche ore di distan�za di ricordare Marx e l'im�portanza del suo «Manife�sto», «Occorrerebbe dice il ministro rileggere l'appendi�ce del Manifesto di Marx ed Engels: ò un discreto pro-me�moria dei diritti, il punto di partenza di lutti noi». Ma torniamo a Gentile, non solo secondo De Mauro un grande filosofo e un grande organizzatore di cul�tura, ma anche un ottimo ministro della Pubblica istru�zione. Lodi tessute nel palaz�zo della Treccani dove aleg�gia il ricordo del filosofo dell'attualismo, che dal 1925 diresse l'Istituto dell'Enciclo�pedia Italiana. «Giovanni Gentile ha con�tinualo il ministro ha coslruilo un progetto scolasti�co di integrazione tra saperi umanistici e scientifici anco�ra oggi straordinariamente valido». Testimone passato alla Treccani che ha portato avanti quel progetto educati�vo e culturale, aggiunge il linguista, con «grande impe�gno». Coraggioso De Mauro nel citare \\ filosofo che adori alla repubblica sociale e che per questo fu ucciso dai parti�giani fiorentini. Ogni volta, negli anni, che qualcuno ha ipotizzato riconoscimenti uf�ficiali per Gentile ne sono nate polemiche. L'ultima quella sulla lapide in ricordo di Gentile decisa dall'Univer�sità di Pisa (il filosofo diresse la «Normale») che non ha avuto coraggio e si è lanciata in un acrobazìa di giudizio a metà celebrativo e a metà critico. Problemi ebbe a Ro�ma la giunta Rutelli per aver patrocinato un convegno su Gentile. Polemiche adesso per le parole di De Mauro. In vena di elogi, Tullio De Mauro, sempre al convegno «Le tematiche storiche e cul�turali del confine orientale nei programmi e nell'editoria scolastica», ha anche ricorda�to il «Giornalino della dome�nica», la popolare rivista per bambini che usc�tra il 1906 e il 1924. Per il ministro si deve anche, indirettamente, a Luigi Bertelli (alias Vamba, autore del «Giornalino di Gian Burrasca) e al padre scolopio Ermenegildo Pistelli se si li riusc�con la riforma dell'esame di maturità, idea�ta da Luigi Berlinguer, a introdurre accanto al tema libero prove più aderenti alla lingua parlata. Se il panegirico a Gentile ha fatto alzare qualche so�pracciglio, le reazioni più «vivaci» si sono avute per le affermazioni del ministro su Marx. Ed è stata ripescata una lettera inviata dallo stes�so De Mauro tre anni fa a «Nuova Antologia», periodi�co fondato da Giovanni Spa�dolini, che in un ritratto dedicato al linguista, adesso prestato alla politica, lo collo�cava «culturalmente» tra i «laici di ispirazione marxi�sta». In quell'occasione De Mauro ci tenne a chiarire di essere da sempre «liberale» e che non aveva niente a che fare con la cultura marxista. «Io non sono mai stato iscritto al Pei né a uno dei vari parliti socialisti», chiari�va il futuro ministro della pubblica Istruzione al diret�tore di «Nuova Antologia», Ceccuti. «Ma temo, senza troppa vanagloria, che anche a Lei continuava nella lette�ra possa essere capitato di trovare qualche accademico di quelli che Dio sa perché si dicono benpensanti, che mi considera un pericoloso co�munista. La cosa è falsa, se non per quanto riguarda il "pericoloso" certo per quan�to riguarda il "comunista", almeno nel senso partitico del termine, E il Suo è un modo gentile per dire "comunista no, non risulla, ma, insomma, più o meno di quelle parli". Lei non è il primo e, per come stanno le nostre cose, temo non sarà l'ultimo a pensare così». E le reazioni politiche alle dichia�razioni «pro-Marx» del mini�stro confermano questa pre�visione. Il successore di Berlinguer elogia l'intellettuale fascista che firmò la riforma del *23 «Ma rileggete il Manifesto di Marx ed Engels: è il punto di partenza di tutti noi» Il ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro
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