Cenasi tenore disperatamente

Cenasi tenore disperatamente La giornata di un giurato al concorso Maria Callas per voci verdiane Cenasi tenore disperatamente Quasi ottocento candidati alle selezioni I cattivi maestri, la lezione dei coreani Con la preselezione di Torino, sono iniziate le audizioni del con�corso internazionale di canto «Ma�ria Callaa Nuove voci per Verdi», promosso dalla Rai con la Fondazio�ne Verdi Festival di Parma. Le audizioni proseguono a Firenze, Napoli e Trieste. Finale ai primi di ottobre. La giuria è presieduta da Bruno Cagli; vicepresidente Danie�le Spini. Tra I giurati di Torino con Magda Olivero, Claudio Desderì, Paolo Donati e Giorgio Guaterai anche Sandro Cappelletto. Sandro Cappelletto MANH1CÒ». Otello, Silva, Banco, Zaccaria, Violetta, Leonora, Abìcaìlle, Azuceii.i, Gilda, Amneris, Eboli, Medora, Oscar...; una dopo l'altro, per quat�tro giomi, per centoventi volle, fino a ubriacarti di recitativi, arie e cabalette, le creature di Verdi pren�dono voce e corpo davanti alle tue orecchie. Sono l'avanguardia di una falange di 800 iscritti; "un numero che neppure la Rai si aspettava. Il più ragazzino ha 14 anni, il più adulto 35. Vengono dal Giappone e dal Venezuela, dalla Corea o dall'Au�stralia, tre quarti sono italiani. Mol�ti, quattrini da scialare non ne hanno: è uno di quei diciamo detta�gli che indovini subilo. E cantare costa, in tempo, frustrazioni, dena�ro. Ma la musica di Verdi, la speran�za di vincere e di interpretare un suo molo l'anno prossimo quando i teatri di tutto il mondo ricorderan�no il primo centenario della morte dol conladino di Bussolo diventato sonatore del Regno, è più luminosa di ogni fatica. None facile entrare in uno studio della sede Rai di Torino, dare lo sparlilo al pianista e aprir bocca davanti a delle persone che devono decidere se sei qualcuno che quel giorno ha deciso di non esibirsi come al solito nel bagno di casa, oppure un possibile cantante. Non manca il tailleur castigalo o l'abito miro con polo lon sur lon, ma per lo più sono vestiti come solo i cantanti possono, emozionati fino al balbet�tio o disinvolti fino alla battuta. C'è chi resta, quando ha finito, fermo come se aspettasse l'applauso, chi prende la fuga verso la doppia porta che isola dal resto del inondo, chi li guarda ansioso, aspettando il giudi�zio. Ouanla paura di sbagliare, co�me chi boccio la Callas a un'audizio�ne: macchie che non si lavano. Inutile nascondere che aspettiamo soprattutto il tenore, qualcuno che vada su un palcoscenico e inanelli senza paura gli acuti della «Pini». La loro scarsità sarà siilo un fallo di voce o anche di lesla, espressione non secondaria della generale crisi della virilità, o almeno del suo modo di porsi? Ma che cosa dire a chi la voce proprio non ce l'ha, o a chi se la sta rovinando vittima, magari da anni, di un cattivo insegnante che non ne capisce le possibilità e i limiti? Claudio Dosdori ha una sensihililii rara nel trovare li; parole più adalle, mono offensivi!: ma meglio davvero Interrompere subito una carriera che non potrà mai decolla�re. E allenii alla cordile, ragazzi. I problemi veri cominciano i(uundo la voce per fortuna c'è. Ma cala o cresce? Inlulw, ingola, oppure immaschora? Allarga, siringo, sforza, slimbra, ha i piani ma non i forti, i centri ma non i gravi, gli acuti e basta, non appoggia, non Bostienc, non respira, non fraseggia, trilla, strilla, sgrana, sbianca, svocia. Ha talento ma non tecnica, è tulio costruito ma non c'arriva. E' bravo, ma non per Verdi. Che lezione i coreani: sulla tecnica di base, tanto di cappello e con quanta precisione sanno recitare l'italiano iperlelterario di «Otello» e «Falstaff». Si discute, si vota, sempre in sintonia. Magda Olivero, novantan�ni compiuti a marzo, non perde una nota e quando una ragazza canta 1'«Addio del passalo» lei, che è slata la più limpida e lirica Traviala del Novecento, non resiste e, sollecitata da Bruno Cagli, le spiega che Violet�ta non è al telefono con un'amica, ma le rimane soltanto una briciola di tempo da vivere. E ricanta, perfet�ta, credibile. Adesso sappiamo bene chi cerchiamo, qualcuno che sappia trasformare una voce in personag�gio, rendendo una volta ancora vera la fiaba antica del melodramma italiano. Maria Callas. Anche la grande artista cui è Intitolato il concorso di voci nuove verdiane della Rai fu bocciata a un'audizione