Liv: racconto i dolori di Bergman
Liv: racconto i dolori di Bergman Liv: racconto i dolori di Bergman «Ma non commento la sua teoria sul suicidio» Fulvia Capraia Inviala a CANNES Il tradimonto, il perdono, la separazione, la sofferenza; con sguardo limpido, azzurro, immutato cori il passare degli unni, Liv Ullmann esplora i temi fomlnmentali della vita a clur Un solo aiyomiìnlo offusca la luce ili qui^jli occhi diventali famosi dopo l'fisortlio, nel 'liti, con «Personal; «Si, so che l'altro giorno è staio presentalo il documentario in cui Boigman discute del suicidio, ma preferì* m:o non lare commenti (ierte cosesi possono affermare, forse, solo se non si hanno dei llglb, l'urlando di «TVolosu, scrino ila Hernman e ispiralo a un episo�dio lontano della vita del grande regista, llliinann dice: «Lui non e mai riuscito a perdonare se stesso per gli errori compiu�ti verso quella donna. Lo irovo terriliilo: 1 )io perdona tutti i giorni i nostri peccati, come si fu a vivere, a invecchiare, pollan�dosi dentro questa incapacità?*. Certo, un divorzio comporta sempre grandi dolori ina, sottolinea, «non è un male in sii, lo diventa solo quando qualcuno viene malliatlaloe soprallullo se questo qualcunoòun bambino*, Della sua separazione, Ullmann, che dal lungo legame con l'amore ha avuto una liglin, Unn, giornalista 8 scriUrico, ha un ricordo preciso: «Non ho vissuto con grande sofferenza il divoralo da mio manto, ero lalmente Innamorala di Ing�mar che faticavo a ricordare l'esLsienza di chiunque altro. Solo il giorno in cui sono andata a finnare i documenti ho realizzalo con chiarezza quello che stavo facendo. E, di quel inomeRio, mi è rimasta un'immagine suimpate nulla le�sta: le spalle di mio marito che si nllonla nava, senza mai girarsi, e che mi sembra�rono Improvvisamente le spalle di un bambino. Osservandole ho peAsato che non avrei più lalto sopjwrtare a un uomo un dolore cosi forte. Poi, però, e toccato a me guardare Beigman allontanarsi e sperare invano che si girasse a guardar�mi». Ma dopo l'amore, con Beigman, ò rimasta sempre viva l'amicizia, un lega�me profondo, anche se, dice Ullmann, uiamo multo diverai, ma forse è stata proprio questa diversità il motivo per cui lui pensalo che dovessi essere io, e non lui, a dirigin; 'Trolosa'. Per raccontare ima vicenda cos'i personale ci voleva il punlo di visla di un altro, meglio se donna». Dietro la macchina da presa lei, oggi, si sente particolarmente a suo agio: «Mi gratifica molto avere la visione complessiva di un tìlm, controllare ogni cosa, provare a tirar fuori dagli allon il meglio. In passato non era così, avevo bisogno di essere io in primo piano». Prima di «Trolosa» Ullmann racconta di aver scritto una sceneggiatura su Annu Frank, ma, tra i suoi progetti, c'è unche un «film sul violinista norvegese Bull vissuto cent'anni fa», fc. poi un desiderio; «Mi piacerebbe l'are qualcosa sugli anzia�ni, mostrare un tip diverso di amore. Conosco tantissimi attori non più giova�ni che non vengono utilizzati, spedaimente donne; sarebbe un'occasione ma�gnifica poter lavorare con persone che sannocosi tanto della vita». «Mi gratifica la visione complessiva di un film, provare a tirar fuori dagli attori il meglio. in passato non era cosi, avevo bisogno di essere io in primo piano» Liv Ullmann. regista di "Trolosa" con la sua attrice Lena Endre
Persone citate: Bergman, Fulvia Capraia, Lena Endre, Liv Ullmann, Ullmann
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