Olivetti e Tecnost domani danno il via a Olitec di Ugo Bertone
Olivetti e Tecnost domani danno il via a Olitec Grandi manovre nelle tic, mentre si sta surriscaldando in tutta Europa il fronte delle gare per l'Umts Olivetti e Tecnost domani danno il via a O Braccio di ferro Albacom-Telecom per le tariffe dell «ultimo miglio» Ugo Bertone MIUN0 Novità finanziarie sul fronte Oli�vetti. Polemiche sull'«ultimo mi�glio» e grandi manovre per PUmts. Inoltre, rivela l'ultimo «Barron's» (il settimanale più in�formato di Wall Street), già si profila l'arrivo dei grandi «hedge funds» Usa per scommettere sul�le turbolenze sui mercati obbliga�zionari che sta accompagnando la raccolta dei quattrini necessari per partecipare allo grandi aste per le licenze dei telefonini. Le telecomunicazioni continuano a tener banco, anche sul fronte politico dove già s'accende il di�battito sulla destinazione dei fon�di raccolti con l'asta per le licen�ze: i quattrini andranno destinati a ridurre il debito pubblico, come chiede il ministro delle Finanze tedesco Eichel? Oppure prevarrà la scelta degli investimenti, come suggerisce Padoan, economista già vicino a palazzo Chigi nella gestione D'Alema? «Decideremo secondo l'interesse del Paese» sin�tetizza, salomonico, il ministro del Tesoro Visco. La battaglia, facile prevederlo, sarà aspra. Ma la prima curiosità riguar�da l'«effetto O» come Olitec. Solo domani i consigli di Olivetti e Tecnost daranno il via all'opera�zione che dovrebbe portare alle nozze tra le due società e alla nuova holding di controllo del pianeta Telecom, eppure la nasci�tura già tiene banco tra gli anali�sti finanziari, preoccupati di defi�nire i valori di concambio (la stima più probabile parla di 1,1 ) e di capire la sorte sui mercati delle obbligazioni Tecnost. Sul fronte industriale, intanto, già si accende la polemica sull'«ul�timo miglio», ovvero sulle tariffe praticate ai vari gestori da Tele�com Italia por portare i servizi all'utente finale. Non è questione di poco conto perché proprio gra�zie all'nmbundling del locai lo�op», come viene defini' a l'opera�zione nel gergo tecnico, il consu�matore potrà scegliere liberamen�te il proprio operatore e rinuncia�re eventualmente all'abbonamen�to a Telecom Italia. Tutto dipen�derà, ovviamente, dalle tariffe praticate dall'ex monopolista che proprio ieri ha inviato le sue proposte all'Aulhorily. Ed è subi�to polemica con Sergio Primus, neo amministratore di Albacom, die contesta sia le cifre che la scelta di presentare un listino distinto per il collegamento in rame e in fibra. «Distinguere cos�come fa Telecom dice vuol dire di cercare di mantenere in qual�che modo il monopolio dell'acces�so applicando costi più elevati alle tecnologie avanzate». Pri�mus promuove il canone previsto per il rame (26.300 lire al mese) in linea con i parametri europei, ma non il contributo di attivazione (294 mila lire più 77 mila per chi sceglie la linea Adsl) considerato «immotivatamente alto». Rispondendo alle critiche, Te�lecom ha detto che «la fibra è una infrastruttura die viene apposita�mente realizzata per i grandi clienti e quindi tutti gli operatori, e alcuni di loro lo stanno già facendo, possono posarla alle stesse condizioni di Telecom». A Telecom risulta dunque «incom�prensibile perché la normativa italiana preveda l'obbligo per l'operatore storico di dare in aflìllo ai concorrenti la fibra già realizzata, u prescindere dalle condizioni economiche pratica�te». Per l'accesso in rame, Tele�com sostiene il listino sulTunbundling risponde al dettato normati�vo che prevede di dare in affitto l'ultimo miglio a prezzo di costo. Nell'attesa, però, si accendono i motori per la gara Umts. Ieri il consorzio Tu-Tlc utihties (BCKi consorzio AtiUdia) ha annunciato i «contatti» con la coppia Acea-Telefonica per verificare la possibili�tà di presentarsi assieme alla gara. E' solo un primo assaggio della corsa a rafforzarsi in vista di un confronto che non potrà non passare attraverso alleanze nazionaU e intemazionali visto l'enorme importo richiesto dagli investimenti, dal marketing e dal costo delle licenze. Già ce chi prevede che, alla fine della corsa, non ci sarà spazio per più di 6-7 grandi concorrenti europei. «Bar�ron's» sottolinea come la prospet�tiva di un gigantesco travaso di risorse dalle società impegnale nelle gare alle casse dei vari Stati europei (215 miliardi di dollari nel prossimo biennio) sta già pro�vocando l'allargamento della for�bice tra i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine (in flessio�ne) e le obbligazioni delle società delle telecomunicazioni (Tec�nost, ma anche Vodafone). Alme�no il 50-75cKi degli investimenti europei nell'Umls, ò l'opinione di Louis Landeman di Standard Er l'oor's. sarà finanziato dai debiti: 100 miliardi di dollari. La grande corsa ai nuovi telefonini legati a Internet impegnerà i gruppi in giganteschi piani di investimenti Roberto Colaninno
Persone citate: D'alema, Eichel, Louis Landeman, Olivetti, Padoan, Roberto Colaninno, Sergio Primus
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