«Di queste cose è bene non parlare»

«Di queste cose è bene non parlare» «Di queste cose è bene non parlare» Il dialogo tra il cardinale Oddi e Papa Giovanni CITTA'DEL VATICANO Il cardinale Silvio Oddi, che fu presidente della Congregazio�ne per il Clero, aveva parlalo con il mensile «31) giorni» dello ragioni por le quali Papa Gio�vanni XXIII non aveva voluto rivolare il terzo segreto di Fatima. «Mi sono sempre interessa�to aveva dello Oddi come tutti i fedeli e i sacerdoti al terzo segreto di Fatima. Sicco�me si sapeva che non doveva essere rivelato, a mono che suor Lucia non fosso morta, prima dol I960, tutti aspetta�vano che arrivasse quali anno. Ma il 1960 è arrivato, è trascor�so, ma non è stato annunciato nulla. Io, che sono stato segre�tario di Giovanni XXIII quan�do era a Parigi, ho approfittato della mia confidenza con lui per dirgli con franchezza: 'Beatissimo Padre, c'è una cosa che non le posso perdona�re', 'Che cosa?' mi chiese. 'Di aver tonulo il mondo in sospeso durante tanti anni e poi vedere arrivare l'inizio del 1960: passano diversi mesi e di questo segreto non so ne sa più nulla'. Papa Roncalli mi rispondo: 'Non parlarmene'. «Gli replico: 'Io se vuole non no parlo più, ma non posso impedire alla gente di farlo. L'interesso è spasmodico: io avrò fatto un centinaio di prediche o discor�si annunciando questa rivela�zione'. 'Ti ho dotto di non più parlarmene'. «Io non ho più insistito, però volevo andare in fondo alla storia. Allora sono andato da mons. Capovilla, il suo segretario privato, e gli ho chiesto: 'Avete aporto il testo del segreto?'. Sì, l'abbiamo aperto". 'Chi ora prosente?'. 'C'erano il Papa mi rivola il cardinale Ottaviani od io, ma poi, dato che non riuscivamo a comprenderlo perché era scrit�to a mano, in portoghese, allo�ra ò stalo chiamato un monsi�gnore portoghese che lavorava alla Segreteria di Stato'. «Il testo del segreto era arrivalo in Vaticano attraver�so il vescovo di Leiria-Fatima. II vescovo, durante la seconda guerra mondiale, avendo pau�re che il Portogallo fosse coin�volto nel conflitto e il segreto distrutto, smarrito o rivelato, lo ha portato a Roma, chieden�do alla Santa Sedo di custodir�lo. In Portogallo era stato con�servato in nunziatura per un certo tempo. Dopo averlo letto Papa Roncalli l'ha riposto nel�la sua cassaforte. Pio XII inve�ce, a auanto mi hanno riferito, non l'na mai Ietto. Il primo che ha aperto la busta è stato GiovanniXXIII nel 1960». «Io, aveva detto il cardina�le Oddi che conoscevo benissi�mo Papa Giovanni, sono certo ch« il segreto non riguardava un i bella cosa, Roncalli non volava sentire parlare di di�sgrazie, di punizioni. Quindi io ritengo che contenga qualcosa che suona come proibizione, punizione o disastro. Un'altra occasione in cui mi sono inte�ressato del segre�to di Fatima è arrivata nel 1985. Ero a Fati�ma per la messa del 13 maggio, vi assistevano un milione di persone. Poiché ero a Fatima, so�no andato da suor Lucia. Mi sono intrattenuto un'ora a col�loquio con lei. Le ho detto: 'Senta, io non voglio cono�scere il segreto. Quello che mi incuriosisce è perché non sia mai stato pubblicato. Lei può dirmelo? E poi mi piacerebbe sapere se, quando il Papa è stato qui [il Papa era stato a Fatima il 13 maggio 1982, NdR], ne avete parlato'. 'Oh sì! mi rispose a lungo' 'E che cosa avete deciso?'. 'Di non pubblicarlo'. 'Perché?'. 'Perché potrebbe essere mal interpretato'». «Dopo aver letto il biglietto Roncalli tacque e lo rimise nella cassaforte. Prima di lui Pio XII non volle aprirlo» Papa Giovanni XXIII

Luoghi citati: Parigi, Portogallo, Roma