Sbarco in mossa dei clandeslini

Sbarco in mossa dei clandeslini Sbarco in mossa dei clandeslini In 400 a Crotone, l'equipaggio è fuggito Rocco Valenti Crotone"" Da tre anni l'unica dilTerenza la fa il muntro di tbsperali ammucchia�ti nelle stive. Per il resU), negli sbarchi di clandestini sulle coste calabresi tutto è drammaticamonte invarialo. Erano da poco passa�te le 3 di ieri quando la Venus Star, bandiera panamense, ha attracca�lo al molo Giunti dui porto crulonese, e dalla nave è stato un coro di «Italia, Italia», e l'applauso dei 438 clandestini che da li a poco avrebbero toccalo terra italiana. Quegli stessi cìu�poche ore prima, una ((uaranlina di chilometri a sud, a Hot ricello, dove la nave si era incaf.liata a una manciata di metri dalla battigia, minacciavanodibutlan; giù i bimbi o di scagliare delle bomoole del gas contro le molovedette della Finanza o della Capita�neria di porto, pjr il timore di essere mandati via, E per scongiu�rare quell'ipotesi (non prevista dalle norme italiane, ma loro forse non lo sanno) in 36 si erano tuffati in acqua, raggiungendo la riva. In tutto, quindi, sono arrivati 474 clandestini, tra i quali 41 don�ne e 77 bambini. Hanno passato cinque giorni e quattro notti nelle stive della nave che prima era diretta in Sicilia, poi ha ripiegato verso le coste della Calabria. Sono quasi lutti turchi e iracheni di etnia curda, ma fra loro ci sono anche persone in fuga dall'Afghanistan, dall'Eliopia, dall'Iran, dallo Zaire, dalla Sierra Leone. La ricerca, tra loro, dei membri dell'equipaggio, è stata finora va�na. Pare probabile che siano scap�itati prima che la nave fosse «ag�ganciala» dalle motovedette italia�ne, che abbiano bloccato il timone per farla dirigere dritta verso la costa calabrese. E così, dalle prime ore di ieri, un'altra carretta dol mare si è andata ad aggiungere alle tante che da tempo si trovano attraccate in una parte del porto di Crotone. Una specie di cimitero per i ferri, spesso arrugginiti, delle imbarcEizioni sulle quaui dalla Tur�chia, ci si li ni linea a fior di migliaia di dollari o di marchi tedeschi per una vita migliore. I profughi arrivad ieri sono stati visitati, rifocillati e portati nel cam�po di accoglienza allestito nei mesi scorsi nella parte militare dell'aero�porto S. Anna di Isola Capo Rizzulo: decine di roulotte in fila, un'in�fermeria. È quanto basta per il tempo necessario a sbrigare le pro�cedure burocratiche e a lasciare «liberi» i clandestini, diretti quasi sempre nel Nord Europa. «Il viaggio è stato molto duro, ma per noi era l'unica possibilità di una vita dignitosa», «the last chan�ce», l'ultima possibilità, rimarca in un inglese approssùnativo un tren�tacinquenne curdo, uno dei 474 che hanno pagato 5 mila marchi a testa per poter essere scaricati in Italia. Come avevano fatto i loro sventurati compagni di fuga anne�gati nel Canale aOtranto: ieri il bilancio è salilo a sette vittime. Sistemati i profughi nelle roulot�te, l'attenzione della Capitaneria di porto e delle forze dell'ordine cala�bresi si è spostata da ieri sera verso una segnalazione proveniente da fonti militari greche: un'altra nave carica di profughi si starebbe diri�gendo verso le coste della Calabria. Ed è ricominciata l'attesa. Molti hanno raggiunto la costa a nuoto Canale d'Otranto: i morti sono saliti a sette L'ennesimo sbarco sulle coste della Calabria, all'alba di ieri: 474 curdi

Persone citate: Isola Capo Rizzu, Rocco Valenti