Ciampi: un patto tra Italia e Brasile di Luigi La Spina

Ciampi: un patto tra Italia e Brasile Ciampi: un patto tra Italia e Brasile Intesa con Cardoso: tra Uè e Mercosul affari e cultura Luigi La Spina inviato a BRASILIA I dragoni dell'Indipendenza», l'ex guardia di don Fedro, il primo re del Brasile e ora «corazzieri» del presidente, guardavano con impazienza la grandiosa spianata che fa da spettacolare anfiteatro al Congresso. Ma l'auto con il presidente italiano era in" ritardo: il colloquio tra Ciampi e Car�doso si prolungava inaspetta�tamente. In quasi un'ora e un quarto, l'accordo, infatti, era stato raggiunto e, come al solito, è l'economia a far da traino alla politica: il Consi�glio di cooperazione economi�ca e finanziaria tra Italia e Brasile si avvierà concreta�mente con un monitoraggio continuo sulle tappe di quella che, nel discorso al Parlamen�to brasiliano, Ciampi ha defi�nito «non più una collabora�zione fra i due Paesi, ma una vera e propria partnership». E' questo il risultato imme�diato della visita del nostro presidente nello Stato più grande dell'America Latina che prelude a una vera, e propria «piattaforma» di inte�sa politica e culturale, nucleo di un nuovo rapporto non solo tra le due nazioni, ma tra l'Unione Europea e il Merco�sul, la zona di libero scambio che comprende anche l'Argen�tina, il Paraguay e l'Uruguay. Il «cambio di passo» nella collaborazione tra i due Pae�si, è favorito da parecchie opportunità che sono state ieri sottolineate nel collo�quio. Innanzi tutto, l'incon�tro è stato preceduto da una telefonata tra Ciampi e Prodi durante la quale il presidente della Commissione europea ha confermato a Cardoso, tramite il nostro Presidente, l'impegno della Comunità per un accordo di associazione del Brasile all'Unione Euro�pea. Durante la conversazione, il Presidente brasiliano ha illustrato i progressi, anche tecnologici, compiuti dal suo Paese e ha citato lo sviluppo della piccola e media impresa italiana come un modello per l'economia della sua nazione. Ciampi gli ha risposto con un appello alla liberalizzazione delle economie, in un mondo con una competizione inter�nazionale cos�intrecciata glo�balmente. Ha poi ricordato di essere stato tra i primi a sostenere l'abolizione del de�bito per i Paesi più poveri. Ma, per il futuro, i finanzia�menti internazionali, a suo giudizio, dovranno essere concessi solo a fronte di impe�gni documentati per un vero sviluppo, fondato essenzial�mente sulla formazione e su�gli investimenti innovativi. Il lungo e tormentato pro�cesso di unificazione europea che ha portato alla moneta unica è stato anche uno desìi argomenti centrali, nelle di�scussioni politiche che Ciam�pi ha avuto in questi giorni. Le analoghe tribolazioni e, soprattutto, i contrasti tra Brasile ed Argentina che, qualche tempo fa, hanno mi�nacciato l'esistenza del Mer�cosul hanno indotto i gover�nanti di Brasilia a chiedere a Ciampi lumi sul modo di superarli. Il Presidente della Repub�blica italiana ha incoraggiato i brasiliani a non deflettere dall'impegno per arrivare a una Unione, anche politica, in America Latina. Del resto, ha ricordato alla Corte Supre�ma del Brasile, lo sforzo per una carta europea, una vera Costituzione europea, quale entro un anno sarà varata dalla Uè, aiuta una più forte unità, anche politica, dei po�poli che vi aderiscono. Per�ché rafforza la fede democra�tica di tutti i Paesi federati e dà alle intese economiche una credibilità che, da sole, non possono avere. Il viaggio di Ciampi, che ieri sera è arrivato alla tappa di San Paolo, il centro indu�striale più importante del Paese, è favorito da una vera e propria moda italiana che dilaga in Brasile. Fondata sulla riscoperta dei legami etnici, sfocia, ad esempio, in una davvero sorprendente ri�chiesta di scuole per l'appren�dimento della nostra lingua. Così, simbolicamente, la mo�glie di Ciampi ha deciso di regalare agli studenti paulisti della «Eugenio Monta e», una copia del monumentale dizio�nario Battaglia che è arriva�to, con valigia, o meglio, valigione diplomatico a San Pao o. In tempi di quella che ormai, con brutta ma inevita�bile parola, si chiama «globa�lizzazione» e si pronuncia in inglese, può essere un segna�lerà riscoperta della voglia di parlare e di approfondire una sorella lingua neoialina? Non bisogna sopravvalutare le mo�de, è vero, ma forse non c'è una vera contraddizione fra le due tendenze. Comunque, è bello sperare che sia cosi.