«Basta, è un partito di morti» di Amedeo La Mattina

«Basta, è un partito di morti» IL MINISTRO DELL'!NDUSTR8A«NON SOPPORTO PIUf LE VECCHIE LITURGIE» «Basta, è un partito di morti» Letta: ormai io mi sento un «tecnico» intervista Amedeo La Mattina ROMA ODESTE vecchie liturgie di partito non lo soppor�to più. C'è chi interviene por un'ora o mezza o non lascia spazio agli altri. Ma questa è democrazia? Sono riti antichi elio si consumano tra 15 persone che parlano per dimostrare che sono anco�ra vivi, per poter dire «ci siamo ancora sulla scena poli�tica». Hanno appena finito di parlare De Mita e Dodrato. Enrico Letta si alza dalla se�dia su cui si ora sconsolata�mente abbandonato e lascia la sala dove si sta svolgendo il Consiglio nazionale ael suo (ex?) partito da cui si sente lontano, estraneo. Quel Ppi affogato nei tremori referen�dari e nelle difficoltà di un contro sempre diviso e in bilico. Non interviene per diro il suo S�al referendum elettora�le. Il ministro doli'Industria si allontana a lunghe falcate interrotto da strette di mano e richieste di appuntamento e davanti ad un gelato, all'ango�lo di piazza Navone, si sfoga. «Castagnetti fa quel può, ma qui è veramente un disastro... Non ho nulla da dire al Consi�glio nazionale... e poi gli compare un sorriso all'angolo della bocca ormai mi sento quasi un ministro tecnico, d'area». Cos'ò che non va nel Ppi? Perché ha lasciato il Con�siglio nazionale? «Non riesco più a parlare in queste sedi perché ritengo che si affrontino questioni com�pletamente avulse dalla real�tà concreta che c'è intomo a noi. Alla gente non interessa nulla se un partito si accartoc�cia attorno a dilemmi tipo: "è meglio astenersi o fare una battaglia per il No". Se uno di questi signori (Letta indica alcuni passanti ndr) entra li dentro, direbbe che sono dei marziani». Insomma, si è stancato dei lungi interventi "ragionamendi" di Ciria�co? «Si continua a intervenire se�guendo una vecchia gerarchia per cui parla De Mita e questo serve a quel terzo del partito che si riconosce in quello che dice per poi ripeterlo e appli�carlo nei vari livelli del parti�to. Ma alla fine di questa liturgia soffocante, cosa abbia�mo detto agli elettori che vivo�no nel Nord d'Italia e non ci votano più o ai disoccupati meridionali? Niente, perché a loro non interessa se e meglio fare l'aggregazione solo con Mastella e D'Antoni o anche con Parisi». A proposito, era stato lei, quando era vicesegreta�rio del Ppi, a lanciare l'idea della «Cosa bian�ca». Ha visto che D'Anto�ni, Mastella e qualche al�tro la stanno facendo? «Sì, mi hanno rubato l'idea, solo che la vera "Cosa bianca' si fa anche con i Democratici, non senza e contro di loro. Al raduno del Capranica (il cine�ma romano dove D'Antoni ha chiamato a raccolta il fronte di No ndr) ho visto più che altro la "Lega Sud". Anche qui, al Consiglio nazionale del Ppi, ho visto la "Lega Sud"». Si riferisce a Zecchino e De Mita? «Mi riferisco al fatto che tutto il Nord è in mano al Polo alleato con la Lega Nord, e noi ci attardiamo ancora nei ricor�di del passato. Se abbiamo ancora una speranza di vince�re le prossime politiche, non possiamo continuare con di�scorsi tipo "aggreghiamo gli ex De* e tagliamo fuori l'Asi�nelio e tutti gli altri». Cosa ne pensa delle ambi�zioni politiche di D'Anto�ni? «Vado a lavorare. E' meglio che mi limiti a fare il mio lavoro di ministro». il ministro dell'Industria Enrico Letta

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