SE L'ONU CERCA LA PACE IMPARI A FARE LA GUERRA
SE L'ONU CERCA LA PACE IMPARI A FARE LA GUERRA CASCHimiNEFFICAaiNSIERRAIJEONE SE L'ONU CERCA LA PACE IMPARI A FARE LA GUERRA Francesco Paolo Pulci NOTIZIE sempre più allarmanti giungono dalla Sierra Leone, in Africa. Infuna la guerra civile. Dal 1991 il Ruf (Revolutionary United Front) conduce i suoi attacchi con l'appoggio di qualche «signore della guerra» liberiano. Devastazioni, assassinii, mutilazioni delle mani anche a neonati. I ribelli minacciano Freetown, la capitale, già occupata tre anni fa. E l'Onu? Dopo aver propiziato una tregua precaria, firmata a Lomé lo scorso luglio, le Nazioni Unite autorizzarono ad ottobre una missione di pace di seimila Caschi blu. Ma la situazione peggiorava, e a febbraio, il Consiglio di Sicurezza ha deciso di aumentare il contingen�te ad undicimila uomini, usando le armi per assicurare zone di sicurezza (reminiscenti, ahi�mè, delle tristemente note «safe areas» bosnia�che); proteggere l'esodo dei rifugiati; fornire «sicurezza» per il disarmo e la smobilitazione dei ribelli; confiscare e distruggere armamenti. Un'operazione di imposizione della pace in piena regola. Risultato: 1 ribelli del Ruf non solo non hanno rispettato .gli accordi di Lomé ma hanno catturato e tengono ostaggi 800 uomini delle Nazioni Unite in larga parte kenioti. Già visto in Bosnia, ove i serbi ammanettarono i Caschi blu accanto ad obiettivi militari. Già visto in Somalia, ove le bande di Aidid non consentirono di farsi disarmare. L'Onu non è in grado di fare la guerra per imporre la pace. Non ne ha la vocazione, manca di strutture di comando adeguate, e gli Stati membri lesinano risorse, uomini e materiali. Per scarsa vocazione perché l'Onu è votata alla cultura della pace, del negoziato, dell'accordo, non dello scontro armato. Per mancanza di strutture di comando adeguate perché non s'è mai formato un comitato dello stato maggiore militare. Il Palazzo di Vetro non dispone delle famose «3C», Comando, Controllo, Comunicazio�ni, che sono alla base delle operazioni belliche. Manca lo spionaggio, l'dntelligence», prerequisito per imbarcarsi in qualsiasi spedizione milita�re. Tenere insieme truppe provenienti da diver�si Paesi è fatica da Sisifo. I Caschi blu in Sierra Leone sono 8700, in grande maggioranza africa�ni, ma vengono anche da India, Bangladesh, Giordania ed altre diciotto nazionalità. Divisi da barriere linguistiche; senza addestramento co�mune; con armamenti ed equipaggiamenti sen�za standard; con mentalità e tradizioni agli antipodi; spesso fedeli ai comandi nazionali, prima che all'Onu. L'Onu deve allora capitolare di fronte alla sopraffazione di pochi, ma decisi, energumeni? No. Restano aperte due strade: la prima è di affidare ad un'organizzazione regionale ad esempio la Nato, o l'Oua (Organizzazione per l'Unità Africana) o Osa (Organizzazione degli Stati Americani) il compito di ristabilire la pace nelle rispettive zone di influenza: è la formula usata con successo nella Bosnia dopo il fallimento dei Caschi blu. Altra possibile via è la costituzione di una «coalizione dei volenterosi», dei Paesi maggiormente interessati, che diano vita ad una forza multilaterale sotto la diretta responsabilità e la guida di un membro dell'Onu: com'è avvenuto per la guerra del Golfo sotto la leadership americana, per l'Albania sotto guida dell'Italia o a Timor Est sotto quella dell'Australia. La prima soluzione è difficile in Sierra Leone, perché l'Oua non appare in grado di montare con successo un'operazione di pace. Resta invece, a mio sommesso avviso, aperta la seconda strada: i valorosi 800 paracadutisti britannici che tante innocenti vite stanno salvando potrebbe�ro costituire un nucleo efficace. Ma dovrebbero assumere la leadership dell'operazione e trovare alleati. Altrimenti le forze dell'Onu saranno costrette ad una ignominiosa ritirata. E' accadu�to sette anni fa, nell'Africa Orientale, in Soma�lia, dove l'Onu e con essa la comunità intemazionale fu sconfitta ed umiliata. Da allora la Somalia è terra di nessuno, priva di un governo centrale. Auguriamoci che ' esperienza non si ripeta in Africa Occidentale. ex ambasciatore d'Italia all'Onu LE BATTAGLIE DEGLI AFFAMATI Riparte il conflitto nel Corno d'Africa Annan: i nostri soldati senza mezzi DoniBnico Quirlco e Atsanè Bastir Pour A PAGINA 9
Persone citate: Aidid, Controllo, Francesco Paolo Pulci, Guerra Francesco
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