Rigoletto, cuor di giullare di Armando Caruso

Rigoletto, cuor di giullare Verdi stasera al Regio, dirige Armiliato, protagonista Statsenko Rigoletto, cuor di giullare La rabbia trasforma un buffone in eroe Armando Caruso TORINO «Questo o quella...» oppure «Pari sia�mo...» e ancora: «La donna e mobile» e «Caro nome». L)i «Rigolello» chi più ne sa, più ne citi. Verdi e Francesco Maria Piave dal dramma «Le roi s'amuse* di Victor Hugo, di arie divenule celebri, resistenti all'erosione del tempo, ne hanno profuse a piene mani. Croce e delizia di tenori, soprani e baritoni, «Rigolelto», che va in scena al Teatro Regio questa sera alle 20,30 fa parte della famosa trilogia (Kìpolare che com�prende «Traviala» e «Trovatore»; dram�mi di amore e di morto che da cenlocinquanl'anni hanno fatto versare fiumi di lacrimi;. Ma si poteva permellere a ([liei tempi che «Le Roi s'amuse» (Fran�cesco I di Francia) di cui si dileggiava la personalità, potesse andare in scena? La censura si oppose e Verdi, che non si perdeva d'animo, anziché irasformare bellamente «le rei» in un qualsiasi Duca di Mantova, ribalto le posizioni e innalzò Rigolelto a protagonista d'una irislissinia vicenda umana ancor oggi attuale, toccante. Cosi il duca divenne personaggio secondario, e il giullare di corte, il bufibne che i cortigiani del Duca di Mantova deridono dopo aver�gli rapilo la figlia Gilda, divenne uno dei personaggi simbolo del melodram�ma. Segno, forse, che il melodramma, al di la delle apparenti contraddizioni, e. destinalo a perpetuare nel tempo le proprie fortune. Ma purché Rigolelto resiste al tempo? Non soltanto per bellezza della musica, per le arie innan�zi citale, ma perché, il dramma scatena sentimenti profondi, immediaiamente riconoscibili nella dolente (igura del padre verdiano; un padre che pur nell'invettiva «cortigiani vii razza dan�nala...» esprimo profondo dolore fino ad implorare la resliluzione della fi�glia. Neppure nel furenlo finale «ah la maledizione» Rigolelto riesco a vendi�care la morte della figlia. In «Rigolelto» Verdi espone i sentimenti più dirom�penti: l'amore paterno e l'amore viola�to; l'amore vissuto intensamente e l'amore deluso, la rabbia e l'impotenza, il pentimento, la crudeltà e la superficialilà. IVola^onisli dell'edizione al Regio, saranno il baritono russo Boris Stat�senko; il Duca di Mantova sarà il tenore cileno Tito Bellran, che per la prima volta si esibisco nel nostro tea�tro; Gilda sarà Patrizia Ciofi ormai habituée del Regio; il killer Sparafucilc il basso Luigi Roni artista di grande esperienza e carisma; Maddalena il mezzosoprano Milena Storti. Negli al�tri ruoli cantano Mariella Guamera, Aldo Bertolo, Paolo Seividei, Silvia Mapelli. Sul podio Marco Armiliato conosciuto soprattutto dal grande pub�blico televisivo per aver diretto i tre tenori, ma artista raffinato, assistente di Colin Davis, musicalissimo, «accom�pagnatore» che respira con il cantante. Non per nulla accompagnava al piano�forte, almeno dodici anni fa, il fralello Fabio, bravo tenore che canta mollo all'estero, «impallinato» a una gamba chissà per cju.'.le misterioso errore, in una «Tosca» durante la rimale «fucila�zione». La regia, lo scene i costumi e le luci sono di quell'artista eclettico che è Roberto Laganà, i! quale ha voluto Irasformare la corte cinquecentesca del Duca di Mantova nel palcoscenico di Palazzo Farnese: un pt Icoscenico in cui lutti sono spellalon e protagonisti. Maestro del Coro é Bruno Casoni il quale ha onnani penato i suoi cantanti ad un otiimu livollo artistico. La slessa cosa si può dire per l'Orchestra del Regio che, rinnovala in numerose par�ti, e oggi una delle migliori espressioni dui repertorio lirico italiano. Il baritono russo Boris Statsenko debutta questa sera al Teatro Regio nel ruolo del giullare di corte, padre dolente di Gilda sedotta e abbandonata dal Duca di Mantova. L'opera è trat in dal dramma di Victor Hugo «Le Roi s'amuse»

Luoghi citati: Francia, Mantova, Torino