EDITORI, PIONIERI ON LINE

EDITORI, PIONIERI ON LINE EDITORI, PIONIERI ON LINE In Italia solo un volume su cento si vende grazie a Internet AnnaMasera TONINO |] EDITORIA online ha un 7 grande futuro, ma un pre�sente sofferto. Chi crede nel rapporto tra libri e I Internet è ancora un pio�niere. Chi ha oggi in mano le leve del comando, tende a ridurre la portala della nuova tecnologia. E al convegno organizzalo dal Sole 24 Ore nell'area intoralliva della Fiera del Libro sul Futuro dell'editoria in Rete, i relatori hanno confermato che l'Italia è ben lontana dagli Slati Uniti nell'ebusiness ediioriale. Chi ha scommesso già da tempo su tutto questo non ha dubbi. «In�ternet» ha dichiarato Francesco Lalella, responsabile dello sviluppo della versione italiana del portale americano Altavista, «è un'opportu�nità da non perdere per sviluppare nuovi modelli di business, in cui editori e librai si devono porre come coment provider dinamici e innovativi per conlattare nuovi targpt non raggiungibili dai libri e dai giornali di carta e per offrire contenuli specializzati, di nicchia». E' d'accordo Vanlusso della Ado�be Svstems, quella che con Acrobat Reader ha creato il formato Pdf (Portable document format ), diven tato lo standard nel Web per i documonti elettronici e cartacei: «Entro la fine del Duemila gli utenti Inlemul in Italia saranno 10 milio�ni, carta e Web non sono in contrap�posizione. Ma ò ora che siano consi�derati alla stessa stregua)-. Una tecnologia, il pdf, che con�sente lo sviluppo di una delie mag�giori innovazioni che Internet por�ta nel mondo dei libri: il cosiddetto «print on demandi (stampa a richie�sta), che con un sistema comodo e a prezzi davvero accessibUi rende possibile la ristampa dei libri esau�riti e la personalizzazione di volu�mi con contenuti selezionali dai singoli utenti. «Ho seri dubbi suU'iinpatto di Internet Dell'innovazione di cana�le» ha detto però il senatore Stefano Passigli, sottosegretario all'Indu�stria e al Commercio Estero (nel precedente governo d'Alema si è occupato di Internet e di ecommer�ce), non senza suscitare polemiche. Sembrano confermarlo i dati ri�cordali da Mauro Zerbini, amministraiore delegalo di IntemelBookShop Italia: solo lo 0,16 per cento dei libri venduti in Italia l'anno scorso viene dal Web, cioè poco più di 3,5 miliardi di lire. I motivi? I soliti noti: secondo l'Aie (l'Associa�zione italiana editori), che ha appe�na concluso un'indagine su un ca: ripione rappresentativo di 154 siti tra case editrici e case librarie, il 53,2 per cento pratica l'ecommerce, cioè la vendita elettronica ai consumatori, ma il 74,7 per cento ha siti solo in lingua italiana, solo il 19,4 per cento permette di scarica�re dalla Rete documenti e altri materiali, il 64,6 per cento preten�de il pagamento con contrassegno, il 13,4 per cento non specifica le modalità di pagamento, il 22 per cento non specifica le spese di spedizione, e solo il 2,4 per cento utilizza un corriere come s[)edÌ7.ioniere, la maggioranza utilizza la posta trai'Jzionale. «La Rete è rivoluzionaria perchè rende evidente dove il Re è nudo» ha'ironizzato Alberto Contri, consi�gliere Rai. «Anche la tanto acclama�ta Amazon.com, supercapitalizzata in Borsa, non riesce a guadagna�re un dollaro». anna.masera@lastampa.it Video e personal costellano la Fiera

Persone citate: Acrobat Reader, Alberto Contri, Altavista, Mauro Zerbini, Stefano Passigli

Luoghi citati: Italia, Slati Uniti