Referendum, illegittimo l'invito all'astensione

Referendum, illegittimo l'invito all'astensione Lettera aperta a Ciampi dal Comitato pei* il Maggioritario: abbiamo bisogno di sentire la sua voce Referendum, illegittimo l'invito all'astensione Augusto Barbera CARO Presidente, credo di non venire meno al riserbo dovuto se ripropongo pubblicamente il problema che Le sottoposi in occasione dell'incontro con il Comitato per il maggioritario il 4 maggio scorso. In quell'occasione ricorde�rà Le manifestai la preoccupa�zione, mia e del Comitato, sugli ostruzionismi che rischiano di caratterizzare questa tormenta�ta fase della vita repubblicana. Fra gli ostruzionismi non inclu�devo solo quelli che hanno tor�mentato l'approvazione del di�segno di legge sulla «ripulitura» delle liste eletto�rali. Mi riferivo soprattutto al�l'ostruzionismo che, debordando dalle aule parla�mentari, si sta or�ganizzando nel Paese, Invitando gli elettori a star�sene a casa, tal�volta in modo aperto tal'altra in modo subdo�lo, si tenta di ripetere l'operazio�ne riuscita il 18 aprile dello scorso anno (e che era stata invano tentata il 9 giugno del 1991 con l'invilo di Craxi e Bossi «ad andare al maro»). Utilizzando il fisiologico (anzi patologico) tasso di astensioni�smo, ancora una volta una par�te del ceto polìtico tenta di sfruttare a proprio vantaggio quell'indifferenza e quel males�sere dei cittadini che esso stes�so ha contribuito ad alimenta�re. Tutto questo è legittimo? Mi consenta di tornare a ripetere a Lei, garante della Costituzione, perché, a mio avviso, questo comportamento lede gravemen�te non solo il costume democra�tico ma la stessa Costituzione nello spirito e nella lettera. Come Lei ben sa, l'art. 48 della Carta fondamentale afferma so�lennemente: «Il voto è un dove�re civico». E Io dice senza distìn�guere fra i vari tipi di consulta�zione, politica o referendaria. Libero il cittadino sia chiaro! di andarsene al mare o ai monti. Si tratta solo di un dovere civico, non di un obbligo sanzio�nato giuridicamente (e bene si è fatto ad eliminare ogni tipo d�sanzione). Ma sono altrettanto in regola con la Costituzione o, precisa�vano diversi costituenti, con «l'etica democratica» partiti e parlamentari che organizzando la diserzione dal voto spìngono gli elettori a sottrarsi a un dovere civico? L'allora costi�tuente Giulio Andreotti, che s�pronunciò sul punto nella sedu�ta del 21 maggio 1947, era addirittura per l obbligatorietà del voto; non so se sarà dello stesso avviso il 21 maggio d�53 anni dopo. Si obietta che l'art. 75 della Costituzione prevede che non sia valido il referendum che non abbia raggiunto il quorum del 50^0 * I degli aventi diritto al voto. Ma che c'entra questo? Il Costituente non voleva affat�to dire che alle normali espres�sioni d�voto (votare si; votare no; astenersi nel voto) se ne aggiunge un'altra (astenersi dal voto) ma solo contemplare le UNA parola del Papa? Sarebbe meglio una be�nedizione. Violante ha invitato' Wojtyla alla Camera. Dopo le ultime sedute, se ne sentiva il bisogno. conseguenze eventuali di una massiccia astensione (l'astener�si dal voto hanno detto concor�demente Cassazione e Corte Co�stituzionale, rendendo possibi�le nel gennaio scorso la reitera�zione del referendum «non è voto»). L'obbligo del quorum significa soltanto questo: che il Costituente è contrario a che una legge sia abrogata da una minoranza di elettori. Solo con una decisione assunta con il concorso della maggioranza de�gli elettori aventi diritto al voto è possibile abrogare una decisio�ne assunta dalla maggioranza dei loro rappresentanti in Parla�mento (cos�Paolo Rossi, nel proporre il quorum alla Costi�tuente). Ma se cosi è, chiediamo�ci: non è altrettanto contrario ai principi costituzionali che una minoranza impedisca alla maggioranza di decidere? Pro�prio dall'art. 75, anzi, s�trae una r laffermazìone d�un fonda�mentale principio della demo�crazia: non può una minoranza vanificare le decisioni della maggioranza. E questo accade quando una minoranza di non più del 10-1 S'ft, non recandosi a votare, vuole annettersi quanti «Caro Presidente, lei è garante della Costituzione: chi incita all'indifferenza lede legge e democrazia» 1121 maggio si vota per sette referendum, tra cui l'abolizione della quota proporzionale. A sinistra. Barbera non vanno a votare per i più disparati motivi (compresa «ome si è visto l'assenza da questo mondo) ed ostruire cos�una decisione della maggioran�za del popolo sovrano. Questo è, infatti, l'obiettivo d�quanti organizzano l'asten�sionismo: poiché 21 milioni di elettori hanno dimostrata di essere favorevoli alla abrogazipne della quota proporzionale si deve impedire loro d�esprimer�si! Ma c'è di più. Con la organiz�zazione dell'astensionismo non vengono solo alterali delicati equilibri fra chi vuole decidere e chi ostruisce la decisione sles-. sa. Qui è in gioco, signor Presi�dente, la stessa «libertà e segre�tezza del volo», garantita forte�mente dalla stessa Costituzio�ne. Se raltemaliva non dovesse essere più fra chi, nel segreto dell'urna, vota in un senso o nell'altro ma, come nello scorso anno, fra chi s�reca o non s�reca a votare, permettendo o meno il raggiungimento del fati�dico quorum, come potrà consi�derarsi del tutto segreto e libero il comportamento dell'elettore? Io sono convinto che alla fine il patriottismo e la saggezza degli italiani avranno la meglio. Ma abbiamo bisogno di sentire la sua Voce: non ho mai trovato retorica l'espressione «viva vox Constitutìonis» riferita al Capo dello Stato, cui è affidata la garanzìa degli equilibri costitu�zionali! La ampia maggioranza con cui è stato eletto deve essere per Lei (e quindi per la Repubblica tutta) me lo con�senta non un impaccio paraliz�zante ma un sicuro elemento d�forza. Mi consenta inoltre un ulti�mo rispettoso invito: il pqpolo italiano ha bisogno, come in altre occasioni, del suo esem�pio. Un Suo predecessore, in un'altra consultazione referen�daria, votò tempo fa, forse deli�beratamente, forse per altri im�pegni, alla chiusura dei seggi. Sono certo che Lei non lo imite�rà. Costituzionalista del Comitato per il Maggioritario

Persone citate: Augusto Barbera, Barbera, Bossi, Ciampi, Craxi, Giulio Andreotti, Paolo Rossi, Wojtyla