La debolezza fatale del sindaco di ferro

La debolezza fatale del sindaco di ferro La debolezza fatale del sindaco di ferro Giuliani, marito traditore, verso il ritiro dalla corsa contro Hillary Augusto Minzolini inviato a MEW YORK Forse la gara elettorale tra il «marito traditore», Rudolph Giu�liani, e la «moglie tradita», Hillary Clinton, per u seggio senatoriale di New York non si svolgerà mai. La notizia degli amori extraconiu�gali del primo cittadino della gran�de Mela che ha innescato questo strano gioco del destino è saUta alla ribalta delle cronache quando già il vertice del partito repubbhcano stava rimuginando sull'idea di richiamare in panchina il sinda�co di New York per mettere in campo nello scontro contro la First Lady d'America il governato�re dello Stato, Geoide Pataki. Per cui la decisione messa in piazza da Giuliani di separarsi dalla con�sorte Donna Hanover potrebbe solo accelerare di qualche settima�na una decisione che il Gop stava già prendendo, sempreché l'inte�ressato non si ostini a resistere, dato che finora dalla sua bocca non è mai uscita la parola «ritiro». Si può star sicuri, però, che un giorno sui libri di Storia si leggerà che la rovina della carriera politi�ca del sindaco d'acciaio è stata determinata dalle sue scappatel�le. Non è la prima volta che accade negli Stati Uniti e non sarà sicuramente l'ultima. E ir fondo questa ragione piace un po' a tutti, meno che a Giuliani. Il pa-scmaggio. probabilmente avrebbe, pjpferitt).,^tirarsi sulla ;;cia della prima notizia scioccan�te che aveva dato in pgjlo ai media quindici giorni fa aprendo, nei fatti, la fase più nera della sua vita di uomo duro, senza debolez�ze e difetti: il tumore alla prosta�ta. In America difficilmentechi è malato può aspirare a càriche pubbliche (l'ultima vittima di que�sto modo di pensare è stato il candidato democratico alla casa Bianca Bill Bradley, con il suo cuore matto), ma almeno lo scon�fitto è circondato dalla solidarietà della gente. Non per nulla i son�daggi condotti la settimana scor�sa, subito dopo la notizia della malattia, mostravano che la situa�zione tra Giuliani e la Clinton non era cambiata di molto: il primo era sotto solo di qualche punto. L'uomo pubbÙco che, invece, è costretto al ritiro per libertinag�gio passa i suoi guai. Ne sa qualco�sa Bill CUnton, cui l'affaire Lewinsky ha fatto venire i capelli bian�chi prima dal tempo. E per Giulia�ni i problemi dovrebbero moltipli�carsi, visto che il personaggio milita in un partito conservatore, è un cattolico praticante e, soprat�tutto, ha fatto dell'integrità asso�luta la carta vincente della sua immagine pubblica. Insomma, i newyorkesi si sono accorti all'im�provviso di avere un sindaco di�verso da quello che pensavano di avere, un primo cittadino con una seconda vita a caccia di gonnelle. Non che la famiglia Giuliani abbia mai colpito per la sua armo�nia: la coppia appariva raramen�te in pubblico insieme e in più Donna, con il suo lavoro di attrice di teatro d'avanguardia, non ave�va certo aiutato il marito nella carriera politica. Proprio in que�ste settimane in cui Hillary Clin�ton sta tentando di strappargli New York la consorte, o meglio l'ex, lavora a una pièce femmini�sta, «monologhi sulla vagina», che non è certo affine all'elettora�to del marito. Detto questo, però, l'unione è andata avanti cementata dal�l'amore per i due figli, Andrew e Caroline, e dall'ipocrisia di una certa società newyorkese. Qual�che anno fa erano state messe a tacere anche le voci su una tresca tra Giuliani e la sua portavoce di allora, Crìstyne Lategano, una giovane di famiglia italiana dai tratti duri ma affascinanti, che ora ò a capo dell'ufiìcio per il turismo di New York. Il fatto che la donna regolasse tutti i rapporti estemi del sindaco e non mancas�se di dimostrare in ogni occasione il particolare ascendente che eser�citava su di lui aveva alimentato le dicerìe. Ieri, nel giorno nero, è venuta a galla anche questa magagna: è stata la stessa moglie di Giuliani a rendere nota questo tradimento passato, insieme alla relazione che lega oggi il sindaco a Judith Natan, una bella divorziata di quarantacinque anni, famosa nei salotti dell'Upper East Side. Que�st'ultima, invece, primeggiava da giorni sulle pagine dei «tabloid» scandalistici, da quando la coppia era stata sorpresa in una cena a lume di candela in un ristorante di Manhattan. Tormentato dalle richieste di chiarimento, dall'album della fa�miglia di lei pubblicato quotidia�namente sui giornali dai genito�ri all'ex-marito fino al cagnolino alla fine Giuliani, in questo uomo tutto d'un pezzo, ha deciso di prendere il toro per le coma e ha annunciato di punto in bianco la separazione dalla moglie. Gesto coraggioso, non certo ipocrita, ma con il quale ha firma�to la fine della sua carriera politi�ca. Ma l'uomo, almeno a parole, sembra infischiarsene. «La politi�ca ripete da quando si è liberato di quel peso dallo stomaco è la terza o la quarta delle mie priori�tà». Sarà. Intanto allunga l'elenco dei pohtici che sono naufragati per colpa delle donne: da John Rockfeller, governatore di New York di tanti anni fa, al candidato per la casa Bianca Gary Hart. Molti diranno che, come Clinton non si è dimesso per Monica, la stella politica di Giuliani non tramonta di certo per Judith. Che dietro al ritiro, se ci sarà, c'è il calo di popolarità del sindaco d'acciaio, le critiche alla sua poli�zia troppo violenta e la malattia. Nessuno, però, toglierà di testa ai newyorkesi che la vera ragione è il profumo di donna cui l'incorrut�tibile Giuliani non è riuscito a resistere. E in fondo questa debo�lezza rende più umano un perso�naggio che ha costruito la sua fortuna sulla freddezza del buro�crate. Il nuovo Giuliani, quello fuori dalla politica, potrebbe addi�rittura sorprendere i suoi detrat�tori citando Oscar Wilde: «Chi è fedele conosce solo il lato volgare dell'amore; l'infedele ne sa il lato tragico». I newyorkesi si sono accorti di avere un primo cittadino molto diverso da quello che pensavano Rudolph Giuliani: sarebbe imminente l'annuncio de! ritiro dalla corsa contro Hillary per il seggio di senatore di New York

Luoghi citati: America, Manhattan, New York, Stati Uniti