Caro figlio, t'insulto con arte di Giovanna Zucconi

Caro figlio, t'insulto con arte Martin Amis, il più divo degli scrittori britannici, continua a dare scandalo Caro figlio, t'insulto con arte Nelle lettere del padre veleno, accuse e rabbia Giovanna Zucconi SE nel giro di pochi mesi muore tuo padre, litighi con l'amico più caro, di�vorzi con grande strazio I dei tuoi bambini, e poi scopri di avere una figlia dician�novenne da una relazione ormai dimenticata, e ti rivelano che tua cugina Lucy, scomparsa da anni, è stata fatta a pezzi da un serial killer, e intanto compi cinquantanni, e in più il denti�sta ti presenta una parcella da capogiro, è già tanto se non scappi in capo al mondo Se poi sei uno scrittore e nel bel mezzo di questo cataclisma, mentre annaspi fra violenze e sensi di colpa, subisci anche tutto il repertorio dei traumi letterari (camb. editore, cambi agente, vendi meno del previsto, ti stroncanol, puoi solo sperare in un miracolo: che alla tempesta emotiva segua, per incanto, un periodo di quiete. Per metaboliz�zare. Per lasciare che la vita digerisca se stessa. Per risorge�re, forse, seminai. Martin Amis. il più divo fra gli scrittori inglesi, autore accla�mato di Money, Territori londi nesi. Il treno della notte, non ha avuto in dono la discrezione del pubblico in questi anni di scon�quassi; anzi, continua ad essere «il Mick Jagger della letteratu�ra», incalzato dai giornali che raccontano nei dottagli le sue vicende privato e lo scandalo del suo successo. Si è però regalato la migliore delle autoterapis: ha scritto, e sta per pubblicire, un libro autobiografico, intitolato Experience: a Memo ir. l'scirà il 20 maggio dall'edito�re Jonathan Cape, il quotidiano Gucrdian sta anticipandone am�pi brani. Però sta por arrivare in libRria edito da Harper Collins ancie un volumone di 1200 paglie, che raccoglie 700 Icilere finora prudentemente custodite in ludici scatoloni nella bibliote�ca Hodleiaria di Oxford. Autore doll^pistolario è il padre di Mar�tin, ^Kingsley Amis, morto nel 1995, anche lui golden boy della letteratura quando pubblicò nel 1954 il romanzo «arrabbiato» LuckyJirn, e poi celebrità sem�pre più sprnzzanle e scomoda: un «criptofascista» che sperava di essere ricordato «per aver fatto ridere la gente», un diavo�laccio iroso che ai romanzi inve�ro comici accompagnava però una maschera pubblica di burbe�ro per nulla benefico verso la modernità, il conformismo trendy, la sinistra bonbon e bon ton. Salaci e spesso spietate sono anche le sue lettore, in gran parte indirizzate all'amico di una vita, il poeta Philip Larkin. Nella corrispondenza di Sir Kin�gsley Amis ce ne per tutti. Per le donne, che devono «stare zitte e a distanza, cosi gli uomini non sono costretti a comportarsi da stupidi». Per scrittori e artisti (Cbaucer, Picasso, Becketl, Ted Hughes, Sylvia Plath, nessuno si salva). Per la principessa Mai garot, «priva di cervello», e per la sinistra scalzata nel 1979 dalla Thatcher l«splendido, no?»). E, natural�mente, anche per il fi�glio Martin. Accusato di scrivere romanzi troppo difficili. Di gua�dagnare troppo («Ti ho detto che passa un an�no all'estero, in esilio fiscale? L'anno scorso ha guadagnalo 38,000 sterline, quello stronzetto. A 29 anni»). E, somma onta, di essere di sinistra: «è diventa�to un compagno, e del�la più insulsa specie pacifista: ma quante volte può distruggersi, il mondo. La cosa peg�giore ò che ci e arrivato tardi, a 37 anni, mica a 17». Allo bordate postume di pa�pà, Martin Amis replica, senza rancori, con l'autobiografìa, Scrive in Experience: «Perché dovrei raccontare la storia della mia vita? Lo faccio perché mio padre è morto, e ho sempre saputo che avrei dovuto comme�mora rio? Lui era uno scrittore e io sono uno scrittore; descrive�re il nostro caso ò un dovere una curiosità letteraria che è anche un altro esempio del rap�porto fra padre e figlio». Invece di accogliere con indulgenza o rispetto le confessioni parallele di Kingsley e Martin Amis. la stampa inglese aizza la curiosi�tà degli psico-voyeur da libre�ria: quelli che cercano nelle cronache letterarie o sotto le copertine qualche torbido pette�golezzo. Più che raccontare, i giornali danno i numeri. Cento�mila, mezzo milione, ventimila, 144. Centomila: lo sterline paga�te (si dice) dal Guardian per aggiudicarsi l'anteprima di Experience. Mezzo milione di sterline, lo stratosferico antici�po spurgalo nel 1995 per il romanzo Vinformazione (Einau�di) dall'agente di Amis Andrew «Sciacallo» Wylit-. Ventimila, il famoso conto del dentista. E pure 144, i profilattici comprali in blocco da Kingsley a Marlin quindicenne per festeggiare le sue prime esperienze erotiche «ma anche per risparmiare 14 sterline». Manin racconta, con affet�tuosa impudicizia, questa e al�tre stravaganze del padre tal�mente fobico che negli ultimi 15 anni l'ex moglie tornò n vivere con lui, insieme al nuovo mariIo... Marlin racconta, e nel frat�tempo' ha ritrovato l'abbrivio por scrivere un nuovo romanzo e un secondo volume di memo�rie. Martin racconta, e il suo libro viene pubblicizzato come «il primo capolavoro del nuovo secolo». Martin racconta, e men�tre lui si libera del padre i suoi figli lotierari si liberano di lui: insolenti lo opinioni degli scrit�tori dell'ultima generazione rac�colte daU'Jndependent («sono secoli che non scrivo niente di decente», «ò un affannato figlio ili papà», «fra lui e la letteratura è tutto finito»). La sua colpa, secondo lui, è di essere inglese: «il mio editore italiano dice che se in Italia scrivessero cose come quelle che scrivono di me qui, finirebbero in galera». La sua colpa, secondo gli altri, è di appartenere allo star system, guadagni miliardari, al cinema con Kushdie e ai cocktail con Mailer e Boliow, una rubrica sulla rivista Talk diretta dalla sua amica Tina Hrown, un con�tratto cinematografico con la Miramax. L'accusa è di essere troppo foiiunalo. troppo glamourous, in una parola troppo americano. Ma anche tli questo Martin Amis ha già scritto: «Quando uno scrittore inglese ha successo, si compra una mac�china da scrivere nuova. Quan�do uno scrittore americano ha successo, cambia vita... La mia ambizione è diventate uno scrit�tore americano». Almeno ha cambiato vita davvero, subendo qualche sgambetto ilei destino ma anche godendo del privile�gio di tentare di sciogliere, attra�verso l'autobiografìa, ciucila scheggia di ghiaccio che secon�do Graham Greene è conficcala nei cuore di ogni scrittore Intan�to In sua matrigna, anche lei, annuncia un libro di memorie: per hi gioia di chi si appassiona, più che alla letteratura, ai suoi risvolti familiari e privali. Mentre esce «Experience» arriva anche l'epistolario E igiornali speculano sulla morbosità del lettore wm : arte abbia Nella foto in centro Martin Amis Qui accanto suo padre Kingsley nel disegno di Levine. A sinistra la principessa Margaret definita in una lettera -priva di cervelloNella foto in centro Martin Amis Qui accanto suo padre Kingsley nel disegno di Levine. A sinistra la principessa Margaret definita in una lettera -priva di cervello

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