«Banche, ovanti tutta con le privatizzazioni» di Paolo Baroni
«Banche, ovanti tutta con le privatizzazioni» Oggi e domani a Torino il congresso nazionale dell'Associazione delie casse di risparmio «Banche, ovanti tutta con le privatizzazioni» Guzzetti: le Fondazioni non sono un freno, il governo invece... Paolo Baroni «Noi il freno dello sviluppo del sistema bancario? E' una polemica che respingiamo a muso duro. Anzi, è proprio grazie alle fondazio�ni bancario so qualcosa di nuovo od importante si è fallo in questi ultimi tempi, basta guardarsi attor�no. Parlano i fatti». Parola di Giuseppe Guzzetti, presidente del�la ricchissima Fondazione Cariplo e presidente dell'Acri, l'associazio�ne che raggruppa fondazioni ban�cario e casso di risparmio e che oggi celebra a Torino per il proprio congresso nazionale. «Oggi spiega Guzzetti il processo di razionalizzazione e di ricerca di una maffgiore efficienza del sistema bancario, dopo l'accele�razione clamorosa degli ultimi tempi, deve procedere e completar�si nel modo più rapido possibile. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, però chiediamo di poterlo fare in piena autonomia e soprat�tutto non accettiamo modelli teori�ci uguali per lutti». Eppure da più parti vi si accusa di frenare il processo di aggregazione del sistema bancario? «Onesto non è vero. Infatti, le banche e le fondazioni senza aspel�lare la legge Ciampi che impone di dismettere le il controllo delle banche nel giro di quattro anni, si sono mosse autonomamente. Le cito solo due dati: al marzo 2000 le fondazioni che hanno perso il con�trollo della loro cassa sono quasi i due terzi del totale, ovvero 49 su 79. Non solo, ma se facciamo 100 il capitale di tutte le casse, le parteci�pazioni delle fondazioni raggiungo�no appena il 2^», Un'altra critica che vi viene mossa ò quella dei troppi intrecci azionari... «Ma bisogna valutare questi casi nel merito: non si tratta infatti di azioni che sono state comperate sul mercato per realizzare questi intrecci, ma di titoli che le fonda�zioni si trovano in portafoglio per 1 effetto di vecchio partecipazioni che poi magari sono confluite in altre realtà. Si tratta di investimen�ti finanziari senza alcuna interfe�renza nella gestione dei gruppi. E lo slesso vale per le partecipazioni nel sistema assicurativo». Ostacoli per completare il pro�cesso di privatizzazione 7 «Lo Stato deve risolvere il proble�ma degli incentivi che, se restasse�ro bloccati comprometterebbero il processo di riorganizzazione. Fino ad ora infatti banche e fondazioni si sono mosse potendo contare su una certa quota di sgravi che ora il veto di Bruxelles mette in forse, E se il governo non sblocca questa situazione, non solo si mettono a rischio le operazioni già fatte, ma si compromettono anche quelle future». Ma tra new economy, banche virtuali e grandi fusioni ci sarà ancora spazio per le ban�che piccole e indipendenti? «Sì, senz'altro. Se gestite bene queste realtà anche in futuro po�tranno ritagliarsi un mercato di nic�chia mollo redditi�zio che risulterà particolarmente utile per l'econo�mia del lerrilorio in cui operano». Spesso siete stati accusati di eccessiva politicizzazione dei vostri organismi. «Io credo che le Fondazioni debba�no essere autonome e indipenden�ti: non accetto il discorso di un ente locale che si rapporta ad una fondazione in termini di proprietà, perché la fondazione è di tutti. Del resto i meccanismi di designazione dei consiglieri, in parte nominati dagli enti locali ed in parte espres�sione della società civile, riducono molto questi rischi. L'importante e che tutti questi soggetti capiscano che devono concorrere a mandare nelle fondazioni persone con pro�fessionalità e competenze di allo livello, utili per la fondazione e non per i loro inte�ressi». Quale ruolo fu�turo intravede per le fondazio�ni? «Possono diventa�re promotori di svi�luppo nel sociale in un rapporto im�portante col volontariato, il no profit e il terzo settore. Attori e non semplici pagatori». Tra le fondazioni ricche del Centro-Nord e quelle del Sud c'è un profondo squilibrio... «Questo è un problema reale. L'idea alla quale stiamo lavorando come Acri è quella di inventare una sorla di "Fondazione d'Iialia' alla linaio concorrano le fondazio�ni più dotate in maniera tale da consentue interventi non in termi�ni assistenziali, anche le realtà locali devono infatti contribuire con quel poco che hanno, e ridurre cos�quanto possibile il divario tra Nord e Sud». Giuseppe Guzzetti. presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo
Persone citate: Ciampi, Giuseppe Guzzetti, Guzzetti
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