«Clinton attento, l'orso russo torna a ruggire»

«Clinton attento, l'orso russo torna a ruggire» «Clinton attento, l'orso russo torna a ruggire» I consigli di Kissingerper il viaggio a Mosca del presidente analisi Henry Klsslnger LA visita di Bill Clinton a Mosca il prossimo 4 giugno avviene in circostanze ano�male. Il nuovo presidente russo, Vladimir Putin, sta plasmando il futuro politico della Russia, men�tre il suo omologo americano, quasi alla fine dei suoi otto anni di presidenza, deve badare a non precludere le opzioni del suo successore. La differenza di pro�spettiva crea un abisso nella percezione, da aarte dei due eader, della natura della politica inter�nazionale. Pu�tin ha articola�to una serie di principi per consentire alla Russia di ri�prendere il suo molo di grande potenza e «soste�nere i suoi interessi nazionah nell'arena intemazionale». L'am�ministrazione Clinton sembra ri�tenere che la riforma delle instituzioni inteme msse sia il mi�glior solvente per determinare stabili relazioni russo-america�ne ed enfatizza perciò gli svilup�pi nella politica interna a Mosca. Questa è la vera sfida per i due leader, quando si incontreranno a Mosca. Le grandi potenze han�no interessi che cercano di difen�dere da sole o di accomodare per via diplomaica. Ma la politica dell'amministrazione Clinton si e concentrala sulla redenzione interna della Russia. La visita a Mosca segnerà un pregresso se sarà il primo passo per comincia�re a trattare la Russia come una potenza seria, sarà invece un fallimento se diventerà l'occasio�ne per disquisire sulla sua strut�tura intema o progettare piani di controllo degli armamenti desti�nati a far fiasco in America. Tutti i leader occidentali han�no cercato ansiosamente un dia�logo con il nuovo presidente russo. Ancor prima che entrasse in carica, l'hanno coperto di elogi per la sua intelligenza, la sua volontà di rifonne e, con una certa condiscendenza, la sua «ca�pacità di apprendere rapidamen�te». Intanto lasciavano da parte lo regole morali sbandierate nep�pure un anno prima in Kosovo e Clinton sosteneva esplicitamen�te il diritto dolla Russia a «contra�stare i violenti ribelli eoceni», fatto salvo il «trattamento dei profughi», dando cos�l'impres�siono di approvare quelle azione che producevano i profughi. Avendo io deplorato gli ecces�si moralistici per il Kosovo, non li invocherò come precedente per la Cecenia. Ma il rapido oscillare della politica estera occi�dentale tra gli estremi del morali�smo e doli opportunismo lascia un vuoto sulle reali intenzioni del nuovo leader russo. I nostri alleali europei hanno esposto chiaramente i loro obiettivi: af�fermare l'Europa come principa�le inlelocutore di Putin nel perio�do di formazione della nuova presidenza russa, mentre presu�mibilmente gli Stati Uniti sono assorbiti dalla campagna per le loro elezioni presidenziali. Il pri�mo ministro Tony Blair ha chie�sto per la Gran Bretagna il molo di «pivot», in particolare sul con�tenzioso della difesa missilistica; «Il nostro compito è far dialogare i diversi punti di vista, della Russia e degli Stati Uniti». Non esattamente un sonante appog�gio alle posizioni americane... L'Occidente ha interesse a una Russia pacifica e democrati�ca, che contribuisca a un più stabile ordine intemazionale. E la Russia si trova chiaramente in una transizione storica. Ma la storia, la cultura e la geografia hanno lasciato un'eredità che non può essere cancellala dal «dialogo» nel nome dei propri interessi. Per tulli gli anni di Ellsin. i leader occidentali hanno agito come un partito nella politi�ca intema russa. Ignorando un'economia corrotta e pratiche da govemo autocratico, Clinton, in occasione delle dimissioni di Eltsin, ha parlato di una Russia emergente come «sistema politi�co pluralistico e società civile che compete sui mercati mondia�li ed è ben connessa con Inlornet». E ha spiegato il ritiro di Eltsin come «radicato nella cer�tezza del diritto e dolla capacità del popolo russo di scogliere i suoi leader,,,», mentre quasi tut�ti gli osservatori valutavano lo dimissioni come un'abile mani�polazione dolla costituzione rus�sa per imporre come successore un «protegé» praticamente sco�nosciuto sei mesi prima. E in Russia l'era Eltsin è considerata come una resa alla strategia ame�ricana por tenere debole la Rus�sia. In questo contesto, il viaggio di Clinton a Mosca è minacciato da premosse contraddotte dal�l'esperienza. La riforma intema russa non è un favore che Putin fa all'America, ma gli è imposta dalla realtà, come lui stesso ha sottolineato nel suo ponderato manifesto, «La Russia alla svolta del Millennio», reso pubblico il 28 dicembre 1999. La più grande sfida di politica estera posta dalla Russia ò co�struire un rapporto stabile con il resto del mondo essendo un Pae�se virtualmente potente e aven�do una storia turbolenta alle spalle. Per quattro secoli l'imporialismo è stato il fondamento della politica estera russa, che si allargava dalla regione intomo a Mosca alle coste del Pacifico, alle porte del Medio Oriente e al centro dell'Europa, asservendo i vicini più deboli e cercando eli intimorire quelli che non erano sotto il suo diretto controllo. Dalla Santa Alleanza alla dottri�na di Breznev, la Russia ha spes�so identificalo la sua sicurezza con l'imptisizione della sua stnittura interna ai vicini e oltre. Quanto a un'autentica democra�zia, non l'ha mai sperimentata. Ora, ridotta ai confini di Pietro il Grande, dove adattarsi alla perdi�ta del suo impero e intanto costruire istituzioni interne che le sono storicamente estranee, L'Occidente' non fa un favore a so stesso facendo finta che la Russia abbia già concluso un processo che di fatto e solo ai primi passi, o celebrando Putin per qualità che non ha ancora avuto l'occasione di mostrare. Paradossalmente Putin potrebbe rivelarsi un interlocutore effica�ce proprio perché non sembra disposto ad assecondare i nostri preconcetti, Chiaramente non condivide l'affermiizione orcidentale dell'evoluzione interna russa anzi, nel discorso con cui ha inaugurato la sua presidenza, ha esplicitamente riaffermalo la tradizione imperiale: «Dobbia�mo conoscere la nostra storia, conoscerla ionie essa e realmen�te, trarne le dovute lezioni e ricordare sempre coloro che han�no creato lo Stato russo, ne han�no difeso la dignità e lo hanno fatto grande e potente». Già da primo ministro Putin aveva promesso di «creare un unico ambito economico» con le ex repubbliche dell'Urss, senza però specificare che cosa inten�desse con «unico àmbito». Se anche fosse possibile limitare questa ambizione alla sola ec( inomia, vi si opporrebbero comun�que (piasi tutti gli ex Stati. Ma la politica russa sotto Ellsin e, fino�ra, sotto Putin ha chiaramente tra i suoi obiettivi quello di rendere l'indipendenza cosi dolo�rosa che por quegli Stati il ritor�no all'utero russo finisce per apparire come il male minore. Cosi il leader che Clinton incontreni vuole la cooperazione economica ma, in politica, cer�cherà di generare pressioni comii'tisalive a e nella che considera a richiesta di dominio da pane americana La Kussia ha una particolare preoccupazione per la sicurezza nella sua vasta peri feria e l'Occidente dovrebbe esse�re molto cauto nell'estendere il suo sistema militare troppo a ridosso dei confini rossi. Ma l'Occidente ha diritti) a essere rassicurato che la Russia cerche rà la su.i sicurezza senza domina�re. Se i.i Russia si sentirà sicura all'interno delle sue attuali fron tiare e con undici lusi orari non c'è motivo per essere claustrofo bici le sue relazioni con il mondo esterni) si monnalizze ranno rapidamente. Ma se il rafforzamento della Russia co me risultato delle riforme prò durra graduali invasioni come temono tutti i vicini allora la ricerca di dominio da pane russa prima o poi evocherà reazioni da Guerra Fredda. Perciò, perche il colloquio con Putin sia significativo, Clinton deve concent rare l'attenzione su due temi: assicurare la Russia che la sua vociviene ascoltata con rispetto nel sistema intema�zionale emergenti' e sottolineati' che la geopolitica non è morta, L'America non può restare indif�ferenti' all'appoggio russo al pro�gramma nucleare dell'Iran ,ii suoi sistematici attacchi alla poli tua americana nel Colto, sopr.il tutto in Iraq, e al suo appoggili a gruppi il .cui obiettivoè l'indebolimentodnlla cosiddetta e^emrtni.i am» ricana, L'America dovrebbe rispettare i legìttimi interessi nessi di sicurezza Ma questo presuppone una definizione rus�sa di «legittimo» compatibile con l'indipendenza dei vicini e con le gravi preoccupazioni americane per la proliferazione nucleare e la tecnologia missilistica. Il presidente Clini un sul tinteli de un altro importante obiettivo nella sua visita a Mosca: un passo significativo nel controllo e nella riduzione degli armamen�ti, in particolare il trattato Abm, e nella diiesa missilistica. Ma occorre cautela, perche questo, per l'amministrazione america�na, e un argomento incandescen�te, E un presidente alla fine del suo mandato non dovrebbe Luipassi definitivi su una materia cos�controversa Menile Putin si concentra sul l.i modemizzazione della Russia, la nostra sfida e affrontarne le conseguenze intemazionali. Nel tempo che resta deil'amiilini.slra /.ione Clinton, il meglio che si può ottenere e avviare, più che concludere, un dialogo. Copyright Los Angeles Times Syndlcate «Putin persegue una politica di grandezza. La missione Usa avrà successo se tratterà la Russia come una potenza seria» Il presidente russo Vladimir Putin tiene un discorso ufficiale prima del conceno celebrativo della Festa dei lavoratori, lo scorso I maggio