Regalia e Toro, questione di ore

Regalia e Toro, questione di ore SVOLTA IMPORTANTE E' IL DIRIGENTE CHE HA SCOPERTO I GIOIELLI DEL BARI Regalia e Toro, questione di ore «Mi cercava da anni, coronerei un sogno» intervista Aurelio Benigno TORINO CARLO Regalia n il nuovo diretto�re sportivo del Torinn. Nato a Casorate Sempione in provincia di Varese l'I maiTO (ini '34 è attual�mente il direttore generale del Bari, inrarico che ricopro da 8 anni. In precedenza è stato il ds della lazio per 7 stagioni dove lo portò GiamnarCO Calieri che lo volle con lui quando era il presidente dell'Alessandna, Allora, signor Regalia: è fat�ta? «Calma, calma. Mi sembra prema�turo parlarne in modo ufficiale. C'è ancora un ostacolo, di nome Vincenzo Malarrese: il mio presi�dente». Perché? «Perché siamo legati da un rappor�to di otto anni, mica pochi. Abbia�mo fatto e continuiamo a faro tutto insieme: io, lui e Pascetti, Non mi lasciano nemmeno andare a cena da solo o con amici, mi vogliono sempre con loro. Un legame stupen�do, che va al di la del rapporto di lavoro». Matarrese può dirle di no? «Non credo, anche perché in Otto anni non c'è mai stalo uno screzio, mai un litigio, siamo andati sem�pre d'accordo su lutto. Escludo un addio traumatico. Traumatizzalo sarà il mio cuore, invece, perché io credo ancora in certi valori». Cosa pensa del Torino? «Por me e ancora il Grande Torino. Una società prestigiosa, che non ha nulla da invidiare alle grandi Sarei onoralo di poter lavorare pei questa grande società. Le dirò di più...». Dica. «Ultimamente non c'è mai stalo un presidente del Torino che non mi abbia contattato. Iniziò Borsano che mi chiamò quando licenziò Casaaco. Poi mi chiamò l'altro... il notaio, mi sfugge il nome, ecco Gòveani, ma poi si indirizzò sul mio amico Handa/.zo, il quale mi chiamò (piando le cose andarono male con il suo presidente per via dei guai giudiziari. Con Calieri, inve�ce, la mia candidatura fu quasi imposta. Mi disse: prendo il Toro se vieni con me. Amicizia vera anche quella, ci conoscevamo dai tempi (iell'Alessandria dei Gregucci, Carréra, Bacci, Sgarbossa e Camolese. Gli dissi: Gianmarco prendi il Toro, io rimango dove sono perché non so se lo sai ma il mio presidente è anche il fratello del presidente Federale, ve�di tu...». EVidulich? «Ai genovesi mi raccomandò pro�prio Calieri, ma non se ne fece nulla perché ai tifosi poteva sem�brare che ci fossero ancora dei legami Ira le due proprietà. Ma devo dire che tra me e il Toro c'è sempre stata grande attrazione». E' vero che è stato lei a imporre Mondonico? «Non fatemi entrare in queste cose, per cortesia. Figuratevi se uno come Mondonico si può racco�mandare a qualcuno. Prendetevi l'Almanacco e guardale il suo curriculum. Lo conosco bene, dare giudizi e sempre brullo, ma è un grande allenatore, con un gran�de carattere o poi ama la maglia del Toro come nessun altro. Se l'hanno confermalo e perché ci sono i presupposti per andare avanti». Quale sarà il biglietto da visi�ta con il quale si presenterà ai tifosi granata? «Falli, non parole: Zambrotta, Ventola, De Ascenlis, Mangono, Daniel Andersson, Osmanovski, Marcolini, Enynnaya, Cassano. Possono bastare? Abbiamo lavora�lo in autogestione, mica con multi�nazionali alle spalle, eppure da cinque anni a questa parte il Bari rappresenta più di una realtà del nostro campionato. Eppure il tifo�so non si ferma mai, vuole sempre di più, forse sogna troppo, forse hanno ragione loro». Anche i tifosi del Toro sogna�no. «Loro sognano perché sono stati i più grandi di tutti. Il calcio è cambiato ma il Toro è sempre il Toro, anzi, per me rimarrà sempre il Grande Toro». A presto, allora. «Aspettiamo. Malarrese rappre�senta un ostacolo durissimo».. Un suo messaggio ai suoi nuovi tifosi. «Tranquilli. Il Toro ha imboccato la strada giusta». Che ricomincia con Mondonico e Regalia. Carlo Regalia, nato in provincia di Varese, ha 66 anni e ha lavorato 7 anni alla Lazio

Luoghi citati: Bari, Casorate Sempione, Lazio, Torino, Varese