LA FATICA DELLA CONVIVENZA di Jas Gawronski

LA FATICA DELLA CONVIVENZA MUiriETNICITA E LAVORO NERO LA FATICA DELLA CONVIVENZA Livia Turco SONO d'accordo con Jas Gawronski: bisogna parlare seriamente dei problemi dell'immigrazione fuori dalle polemiche e daliedemagogie elettorali. Ma (x.-r poterne discutere, credo si debba partire da un terreno comune di conoscenze e ho avuto l'impressione che l'autorevole europarlamentare di Forza Italia sia rimasto indietro di qualche puntala. Intanto perche' sulla necessita di programmare i flussi migratori siamo già tutti d'accordo e questo principio rappresenta uno dei capisaldi della legge e he porta il uno nome insieme a quello di Giorgio Napolitano. Anche l'auspicata chiamata nominativa, che Gawronski propone come soluzione |K.r regolamentare i flussi, e esattamente quello che la legge prevede: la quota si limita a stabilire il letto di ingressi che non deve essere superato. Anzi, |K'r offrire un'ulteriore possibilità di ingressi regolari nominali e l'incontro diretto sul territorio tra domanda e offertadi lavoro, la nostra legge ha previsto anche lo i/wwiwr e he garantisce per un anno vitto e alloggio |xr quell'immigrato 0 immigrata, nome e cognome, clic voglia cercare lavoro sul libero mercato. Ci sono poi gli ingressi dovuti ai ricongiungimenti familiari che, oltre a garantire il rispetto di diritti umani Fondamentali, sono, ikt unanime riconoscimento di tutti gli ts|x.-rti della materia, la principale garanzia di integrazione degli immigrati. Esistono, infine, gli ingressi [kt lavori stagionali che sono regolati da appositi ai cordi e sarebbe diffìcile sostenere che, |)er trovare un certo numero di raccoglitori di [lomodori o altro, per brevi periodi, sia necessario e possibile servirsi della chiamata nominativa. Gawronski sembra invece dimenticare che una gran parte dei 7 milioni di stranieri (7 milioni, si badi bene) presenti in Germania Paese che viene presentato come modello sono entrati nel Paese chiamati dalle grandi fabbriche, in particolare automobilistiche, a partire dagli Anni Settanta, a diecimila alla volta, |x.-r chiamata assolutamente numerica. Ma, come sappiamo, è cambiato in tutta Europa il mercato del lavoro e non credo di dover essere io a sottolineare l'importanza delle piccole e medie imprese manifatturiere e del terziario che, in particolare nel Nord Italia, richiedono lavoratori immigrati. Ciò che differenzia l'Italia dalla Germania e da altri Paesi europei e che rende più diffìcile il contrasto dell'immigrazione clandestina è, piuttosto, il fiorire di un'ampia economia sommersa che vive sul lavoro nero e incentiva gli ingressi ir.-golari. Su questo terreno c'è molto da fare e, fino a che uno straniero saprà di poter contare su un lavoro anche senza documenti in regola, non ci saranno motovedette e eserciti che basteranno a scoraggiarlo dal tentare l'avventura. Vorrei ancora aggiungere che al paradiso multietnico non ci crede più nessuno, e certo non è la nostra legge ad adombrarlo, ma che alla fatica dell'integrazione e della convivenza tra etnie e culture diverse non ci possiamo sottrarre, sia che governi il Polo sia clic governi il centro sinistra: e non è detto che questa fatica non debba dare buoni frutti. Se non altro in termini di sprovindalizzazione della nostra cultura, ancora tropixi legata al tempo in cui a emigrare eravamo noi italiani. Insomma: e più che legittimo criticare la legge Turco-Napolitano e rilevarne i molti ritardi nella sua applicazione. A condizione però di conoscerla. Minislro alla Solidarietà sociale

Persone citate: Gawronski, Giorgio Napolitano, Livia Turco, Napolitano

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Nord Italia