Le mamme Usa contro le pistole facili

Le mamme Usa contro le pistole facili Le mamme Usa contro le pistole facili Un milione di persone marceranno su Washington reportage Augusto Minzolini CI saranno i parenti di cjue�ragazzi morti alla Columbine School solo perché negli Slati Uniti gli aelolescenti per esaltarsi hanno bisogno d�un'arma che in cfuesto Paese riescono a procurar�si facilmente. Saranno tutti bian�chi, come la maggior parte delle vittime d�ciuella storia insensata. Accanto a loro marceranno anche le mamme d�colore che hanno perso �loro figli nello scontro di erualche settimana fa allo Zoo eli Washington tra le baby-gang della bandana e della pistola in pugno. Per terra sono rimasti sette ragaz�zini, anche l�senza un perché. Ci sarà Celestine Hopkins che ha perso il figlio sordomuto ejuas�im anno fa, anche lei senza una ragione: il poverello cjuel giorno di luglio ha avuto la sfortuna andando dalla Chiesa a casa di incontrare un assassino senza no�me inebriato dall'arma che strin�geva in mano. Non mancherà nep�pure Carol Ann Taylor, donna di colore che nel '93 ha perso il figlio diciassettenne. Non si è più ripre�sa, per due anni ha vissuto in stato di shock e ancora oggi non prende sonno tormentala da cfuell'interrogalivo che si porta dietro ogni morte assurda: perché? Donne privale dei loro figli, marceranno vicino a donne che non vogliono perderli. Tulle insie�me per un obiettivo ambizioso, ejuasi impossibile in un Paese co�me gli Usa in cui ìl Dio denaro, ìl business, le grandi lobby dettano legge. Ma le mamme, s�calcola più ài un milione, che domenica pros�sima, nel giorno della loro festa, chiederanno sulle strade di Washington la regolamentazione delle armi da fuoco potrebbero compiere un miracolo che non è riuscito a lami politici e a diversi Presidenti. Negli Stali Uniti i pro�blemi scottanti, intoccabili, posso�no essere affrontali solo sotto la pressione dell'opinione pubblica e per superare l'opposizione della National Kifle Association, la po�lente lobby delle armi, bisognava dar vita ad un evento spettacola�re. E' successo con l'induslria del tabacco in passalo e forse oggi ci sono le conelizioni per ridurre la malefica influenza che esercita su Washington rìndustria delle ar�mi. E come spesso è capitato un impero cade o un tabù viene in�franto quasi per caso. E' bastaio che nell'agosto dell'anno scorso una e]uarantaduenne iniraprendenle d�Short Hills nel New Jer�sey, Dees-Thomases. vedesse in Tv un servizio su altre morti insensale, quelle provocate dalla sparatoria al North Valley Jewish Community Center di Granada Hills, in California. Impressionata da quelle immagini questa maeire di due figli si è gettata anima e corpo nel movimento per la regola�mentazione delle anni da fuoco. Trasformandolo. Se fino a cjualche mese fa gli atlìvisli di cjuesto gruppo di pressione che non ha mai fatto broccia a Washington si accontentavano di fare sit-in in cfualche parco periferico dell Capi�tale, con l'amvo di Dee-Thomases, esperta d�comunicazioni, le forme eh protesta si sono falle più ambiziose ed efficaci. Il movimenio si è lancialo su Internet come gli ecologisti d�Seattle. Ha trovato 2 milioni e trecentomila elollari per la marcia su Washington da sponsor come Viacom, Stride Rite e Oxygen Media. E passo dopo passo la Dee-Thomases ha messo su una vera organizzazione: oggi dispone eli un piccolo staff cho può usufruire eli uno stipendio e da settantacinque volontari che con�tattano ogni giorno migliaia di persone al telefono. Certo è poca cosa rispello ai mezzi e ai soldi della National Rifle Association. Dopo tanti anni d�supremazìa nei corridoi del Congresso e del Senato Usa la lobby delle armi, però, comincia ad avere paura. A tal punto che il suo vertice per correre ai ripari si sta legando mani e piedi a George W. Bush nella speranza eh" l'av�vento d�un repubblicano alla Ca�sa Bianca gli rieiìa forza dopo che Bill Clinton e ìl suo vice. Al Gore, hanno dichiarato guerra alle armi facili. Eh sì, �mercanti d'armi hanno paura anche se le slatisliche dimo�strano che negli ultimi anni c'è meno gente che muore per un proiettile. Dal 1993 al 1998, nel esempio, il numero degli america�ni uccisi da armi da fuoco è diminuito del 20 per cento. Si è piegata verso il basso anche la curva dei bambini: meito 2ti"i) dal 1994, anno nero, al 1998. La verità è che al d�là dei numeri alcune tragedie come quella della Columbine School, grazie ali am�plificazione doi media, hanno determinato uno shock nel Paese E' in alto, insomma, una meta�morfosi noi costume: nel Paese elolla Frontiera la gente comincia a pensare cho ii possesso di un'ar�ma non è sinonimo eli libertà, ma di incoscienza. E questa rivoluzio�ne culturale, ovviamente, trova le donne in prima fila lil 72"!. è favorevole alla regolamentazio�ne, mentre tra gli uomini solo ìl 22llo la pensa allo slesso modo). L'argomento, tfuineli, è tra quel�li che possono avere un impatto elettorale anche porche il mewimento non chiodo ceno la luna: vuole che sia introdotta solo una licenza eh proprietà e la regisirazie)nedell'anna. Su queste basi perso�naggi come Clinton e Al Gore hanno deciso di sfidare la National Rifle Association. E sicuramente la questiono come avviene sem�pre negli Usa monterà elopo domenica prossima, elopei cn.' tut�te le Tv del Paese trasmetteranno le immagini eli un corteo eli un milione eli mamme. Fra qualche giorno lo stesso Bush dovrà rifarsi i conti: �soldi eiella lobby delle anni potrebbero diventare contro�producenti. Lii slessa Dee-Thomases, da politica navigata, non gli chiuele la penta: «Por noi è impor�tante rimanere non-schierati. Ci sono anceira Repubblicani che vo�gliono fare la cosa giusta». Un segnale per Bosh: in fondo in America, corno in Italia, è pericolo�so mettersi contro le mamme. Ci saranno i parenti dei giovani uccisi nelle stragi che hanno choccato l'America Un negozio di armi negli Stati Uniti In vendita anche quelle di grosso calibro