«La nostra Schindler's list di tutti i deportati italiani» di Ferdinando Camon

«La nostra Schindler's list di tutti i deportati italiani» L'OLOCAUSTO E IL PROGETTO DI UNA NUOVA ASSOCIAZIONE «La nostra Schindler's list di tutti i deportati italiani» intervista Ferdinando Camon SU LLA deportazione (cos'è sta�la, di chi è la colpa: di uno o di tanti o di tutti, se si può fare un elenco nominativo delle vitti�me, diversità tra campo e cam�po...) siamo all'atto finale; adesso si tirano le somme. Nella scorsa settimana i deportali italiani anco�ra in vita si son ritrovali a Mauthausen, il lager austriaco nolo come il più tembile. E' stato deci�so di ripetere l'mconlro ogni anno il 5 maggio. Il 5 maggio è la data in cui il campo fu liberalo e. poiché quello fu l'ultimo campo ad essere liberato, il giorno segna il comple�tamento della liberazione. Per usa�re quella tremenda vicenda della storia in senso pedagogico, è nata un'associazione, Aned, che ha suoi centri in ogni regione dell'Italia del Nord ed e presieduta dal sena�tore Gianfranco Maris. Maris è stato presente agli incontri con la stampa e col pubblico a Vienna, a Linz, a Maulhatisen. Senatore, lei e tutti quelli dell'Aned lavorate per com�pilare l'elenco nominativo di tutti i deportati italiani, spiegare la deportazione, ricordarla e impedire che si ripeta. Ma non è ormai tar�di? «Perché lo pensa?». Io ho avuto parenti partigia�ni impiccati, ho scritto un libro su di loro: un'universi�tà italiana mi ha impedito di presentarlo agli studen�ti, sostenendo (parole del rettore): «Sono fenomeni antichi come i lanzichenec�chi». Le chiedo: sono feno�meni antichi? «Eh. Io ritengo che queste vicen�de costituiscano una memoria etica non nazionale, ma conti�nentale: se pèrdono questa me�moria gli uomini che governano l'Europa tornano all'anno zero, senza coordinale né morali né politiche in base alle quali sce�gliere un futuro». Scusi, voi vi ritrovate a Mauthausen. Sono stato a Mauthausen. Per un'intera «ornata chiedevo dov'era il lager, e la gente mi rispon�deva: ((Lager? Mai stato qui, andate via». Gli austria�ci odiano chi non dimenti�ca. Vi odiano, owfi? «Le cose sono cambiale profon�damente. Era così, ma non è più così. Lei rievoca un comporta�mento della gente di questi luo�ghi che è duralo a lungo, e che era figlio del grande, enorme, intollerabile equivoco, anzi menzogna. deir'Austria innocento", dell'Austria vittima". La Germania un procosso a se sles�sa l'ha fatto. L'Austria no. Lo ha sempre evitalo, perché voleva presentarsi come vittima, "la prima vittima"' del nazismo. Mentre invece un nazismo au�striaco non solo c'è sialo, ma è stato uno dei più feroci. Il rifiu�to di una innocenza dell'Austria è stalo una lunga battaglia, che ormai può dirsi vinta. ! borgo�mastri di Mauihauson o di Linz sono venuti al nostro congresso a portare il saluto delle città. A Linz ho parlato alla slampa. E il congrosso l'abbiamo tenuto '"allinlerno del campo", nella sala delle bandiere: è un fallo note�vole, se pensiamo al risultalo delle loro recenti elezioni politi�che». Ma il tempo lavora per sbia�dire il ricordo, ammettiamolo. «Il tempo deposita la polvere su ogni cosa, ceno. Ma qui il pro�blema è che i procossi formativi della memoria sono fortemento manipolati Non solo dal revisio�nismo storico, cioè dall'uso poli�tico della storia: e sempre suc�cesso che la politica piegasse la storia ai suoi inieressi. Già Bene�detto Croco stigmatizzava un uso politico della storia parlan�do del Kisorgimonlo. Lei pensi ai tanti colpevoli di stragi sco�perti e individuati ma mai pro�cessati porche i documenti veni�vano nascosti nell'Archivio del�la nostra Procura Generalo pres�so il Tribunale Supremo Milita�re. Quei documenti sono stali archiviali con riniervenlo espli�cito dei nostri dirigenti politici. E' il potere politico che mette le mani dirottamente sui procgssi formativi della memoria. Ma altri poteri manipolatori sono la scuola, la stampa, l'editoria, le celebrazioni, e le amministrazio�ni che non coslmivano sostegni alla memoria, monumenti, iscri�zioni, libri. L'oblio non è un temporale portalo dal vento; è figlio del comportamento uma�no». Ma mi scusi: se noi sappia�mo dove sono i colpevoli, via e numero civico, ma chi rappresenta il nostro Stato non ne chiede la consegna, non trasmette un messag�gio del tipo: ((Basta, chi ha avuto ha avuto»? «Noi non puntiamo più sulla richiesta di estradizione, non vogliamo mettere in galera gli oltanlacinquenni. Ci bastereb�be la celebrazione dei processi. Noi siamo riusciti a far celebra�re il procosso a Torino per la strage di Piazzalo Loreto del�l'agosto '44. a Genova per le stragi della Benedicta...: abbia�mo oltonuto condanno all'erga�stolo, non importa se poi non vengono eseguilo. Quel elio rile�niamo grave è che i documenti per un processo restino inutiliz�zati no le procure militari. Non è il governo che dove chiedere l'estradizione, sono lo procure militari che devono processare. 11 luogo comune che circola: "Ma porche mai punirò uomini che stanno por presentarsi da�vanti a Dio?" non ha senso. La condanna non è soltanto retribu�zione della colpa, ma contribui�sce a fondare il senso etico comune». Dopo cinquant'anni, siete riusciti a compilare la lista nominativa degli 8002 ita�liani deportati a Mauthau�sen; poi farete gli elenchi degli altri campi. Dunque avete intenzione di fare por gli italiani lo stesso lavoro che fa Spielberg per gli ebrei? «Fra Spielberg e noi c'è un abisso in fatto di mozzi a disposi /ione Lui ne ha tanti da fare spavento, noi niente. Siamo len�tissimi. Ma intendiamo arrivare all'elenco completo, convoglio per con voglio» Nel vostro silo Internet (de�portati.it) voi ricordale che nello scontro di popoli ave�vano la peggio anelli che non parlavano la lingua dei vincitori: c'era una razza dominante e 21 etnie sotto�messe, e non s'erano mai incontrate prima. Oggi tut�ti s'incontrano con tutti. Domando: è la globalizzazio�ne che renderà impossibili i lager? «Por globalizzazione s'intende la circolazione dei lavoro Fa al caso nostro se diventa la circola�zione dei diritti. Prima dello monete e dogli uomini, devono circolare i diritti. La circolazio�ne della manodopera non può essere un primo passo: so il passo è disgiunto dalla circola�zione dei dirilli. crea soprusi e vittime». I sopravvissuti si sono incontrati a Mauthausen: «Senza ricordo si ritorna all'anno zero» L.i manifestazione per ricordare gli 8002 Italiani che furono deportati a Mauthausen

Persone citate: Gianfranco Maris, Linz, Maris, Spielberg

Luoghi citati: Austria, Europa, Genova, Germania, Italia, Loreto, Torino, Vienna