Martiri del '900, l'ora della memoria

Martiri del '900, l'ora della memoria Martiri del '900, l'ora della memoria Cerimonia del Papa: troppi restano ancora sconosciuti Marco Tosatli CIHA'DEL VATICANO Mai nella storia tanti cristiani sono stali uccisi per la fede come nel secolo che si è appena chiuso; e per questo Giovanni Paolo II ha voluto celebrare al Colosseo, luogo simbolo di martirio nel pensiero cristiano, i martiri di questo perio�do. Non solo cattolici; è stata una cerimonia ecumenica, che ha vi�sto insieme protestami e ortodos�si, cattolici e chiese antiche del�l'Oriente. L'elenco dei «testimoni» del XX secolo (circa 12 mila, ma saranno forse anche di più) non è ancora pronto; e probabilmente non verrà consegnalo al Papa pri�ma di agosto. Ma riguarderà solo le persone uccise per la propria fede, e di conseguenza appare po�co probabile che possano entrarvi Aldo Moro, o Bachelet, o il giudice Borsellino. I martiri sono stati divisi in olio grandi categorie; le vittimo del totalitarismo sovieti�co; le vittime del comunismo in altre nazioni di Europa: i confesso�ri della fede sotto il nazismo e il fascismo; quelli che hanno dato la vita per l'annuncio del Vangelo in Asia e Oceania; le vittime «odium fidei» in Spagna e Messico; i marti�ri dell'evangelizzazione in Africa; i cristiani che si sono sacrificali per amore di Cristo e dei fratelli; i testimoni della fede in altre parti del mondo, come i monaci di Tibirin e gli armeni. Per ognuna di queste categorie sono stati offerti due esempi, o testimonianze. L'assenza del ve�scovo salvadoregno Oscar Amulfo Romero, assassinalo mentre dice�va messa dagli scitiadroni della morte filo-govemalivi, ha provo�cato reazioni indignate in ampi settori della Chiesa. La lacuna è stala colmala rapidamente. Ma una preghiera ha ricordalo «pasto�ri zelanti come l'indimenticabile arcivescovo Oscar Amulfo Rome�ro, ucciso all'aliare durante la celebrazione eucaristica». E' un martirologio immenso, e in larga parte sconosciuto, quello del XX secolo. «La loro memoria non deve andare perduta ha dello il Pontefice -, anzi va recupe�rata in maniera documentala. I nomi di molli non sono conosciu�ti; i nomi di alcuni sono stati infangati dai persecutori, che hanno cercalo di aggiungere al marti�rio l'ignominia; i nomi di altri sono slati occultali dai carnefici». «Mili�ti ignoti» della grande causa del Vangelo, li ha chiamali Giovanni Paolo II aprendo la fase più toccan�te della cerimonia, la galleria di esempi drammatici e di messaggi. Il pastore luterano Paul Schneider, uc�ciso a Buchenwald, cerca�va di pronunciare un'omelia: «Cosi dice il Signore; io sono la ResuiTezione e la Vita». Rac�conta un testimo�ne; «non potè prontmeiare mai che poche frasi. Poi sentivamo abbat�tersi su di lui i col�pi di bastone delle guardie». In Cina, raccon�ta Margaret Chou, che passò vont'anni in prigione o in campi di lavoro so�lo perchè cattoli�ca, il martirio con�tinua; una ragaz�za, Tsou, denun�ciata da un prete dell'Associazio�ne Patriottica, «sebbene abbia scontato la sua pena per intero, si trova a lutt'oggi nel campo di lavoro forzalo senza che nesstmo si occupi di lei». Tulli i continenti sono presenti: il 30 aprile '97, 44 seminaristi Imiti e tuisi furono uccisi, perchè rifiutarono di divi�dersi in base all'etnia. «Noi resta�vamo raggruppali ha dello l'uni�co sopravvissuto, Jolique Rusimbamigera allora il capo si è spazientito e ha dato l'ordme: spa�rale su questi imbecilli. Mentre giacevamo nel nostro sangue, pre�gavamo e imploravamo perdono ler quelli che ci uccidevano». Una isla chiusa dal sangue dei frati trappisti, uccisi in Algeria da terrorisii armali nel '96, e dal ricordo del Patriarca Karekin I. della Chie�sa Apostolica, scomparso l'anno scorso: «Molti storiografi hanno descritto la storia annona come un martirologio. Si, sofferenza ]X!rsecuzioni, distruzione, massacri, deportazione e emigrazione forza�la, genocidio appaiono in quasi ogni pagina degli annali dei nostri antichi secoli. La sopravvivenza del popolo armeno sembra sia siala un miracolo». Il Pontefice ha chiesto che «re�sti viva la memoria di questi no�stri fratelli e sorelle. Anzi cresca! sia trasmessa di generazione in generazione perchè da essa genui�ni un profondo rinnovamento cri�stiano». Dalle vittime dei nazismo e del comunismo fino ai seminaristi sterminati in Ruanda e ai frati trappisti trucidati in Algeria II Papa ieri pi ima della toccante cerimonia al Colosseo in cui ha ricordato le migliala di martiri del XX secolo Foto piccola: il Patriarca degli Armeni Cattolici. Nerses Bedros